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Decreto Sostegni bis, le novità in arrivo

Decreto Sostegni Bis

Un nuovo mega pacchetto da 40 miliardi. Ma non saranno altri aiuti a pioggia. Tra le novità del decreto Sostegni bis un aiuto per bar e ristoranti senza dehors

Atteso tra mercoledì e giovedì sul tavolo del Consiglio dei ministri, il decreto Sostegni bis avrà il compito gravoso di distribuire gli ultimi 40 miliardi di extradeficit messi a disposizione con lo scostamento di bilancio approvato dal Parlamento lo scorso 22 aprile. Come si vede, il governo si è preso un mese di tempo per deliberare sugli interventi, sintomo non solo che non è stato facile trovare la quadra che soddisfacesse tutti gli azionisti della maggioranza, ma anche che il presidente del Consiglio Mario Draghi non ha voluto procedere con i bonus “a pioggia” che hanno caratterizzato gli interventi emergenziali di Giuseppe Conte.

COSA TROVEREMO NEL DECRETO SOSTEGNI BIS

La novità principali riguarda i ristori, che continueranno a essere distribuiti sulla base del fatturato, come accade attualmente mentre, chi vorrà, potrà ricevere una compensazione ulteriore a fine anno sulla base dei bilanci. Le imprese che hanno ricevuto o stanno ricevendo in questi giorni i bonifici previsti dal primo decreto Sostegni riceveranno in automatico un ulteriore bonifico della stessa entità. Nel frattempo si potrà però richiedere all’Agenzia delle Entrate di ricalcolare il contributo su un diverso periodo (primo aprile 2020-31 marzo 2021 rispetto al primo aprile 2019-31 marzo 2020) e ottenere nel caso un ristoro più elevato, sempre sulla base del fatturato. In aggiunta, le imprese interessate potranno chiedere di tarare ancora di più il ristoro guardando all’effettiva redditività che emergerà dai bilanci o dalle dichiarazioni dei redditi. Se il calcolo sarà favorevole (andranno stornati i costi fissi già coperti da aiuti dall’inizio della pandemia), si otterrà a fine anno un’ulteriore quota sotto forma di “saldo”.

GLI AIUTI PER CHI È SENZA DEHORS

Il governo non è rimasto sordo agli appelli dei ristoratori e dei baristi che, in assenza di idonei spazi all’aperto, hanno dovuto proseguire il lockdown: è allo studio un’indennità ad hoc e si prevede anche che le cartelle esattoriali possano essere “congelate” per altri due mesi, fino alla fine di giugno. Si ragiona poi sulla possibilità di rateizzazioni fino a dieci anni per le imprese che hanno perso almeno il 30% del fatturato a causa del Covid.

E dato che la scadenza del blocco dei licenziamenti, prevista a fine giugno, non sarà ulteriormente prorogata, nel decreto Sostegni bis è previsto l’inserimento nel decreto di un pacchetto lavoro che prevederà, tra le tante, il contratto di rioccupazione. Sarà a tempo indeterminato e legato alla formazione e ad un periodo di prova, massimo di sei mesi, con sgravi contributivi al 100% che andranno restituiti nel caso in cui il lavoratore non venga poi assunto ma che si cumulano agli altri già a disposizione delle aziende.

Per i settori del commercio e del turismo dovrebbe invece arrivare un esonero contributivo al 100% per i dipendenti che vengono riconfermati dopo il blocco dei licenziamenti e la fine della cassa Covid ad ottobre. Con lo stesso obiettivo si affaccia anche la possibilità per le aziende che registrano un calo del 50% di fatturato di stipulare un contratto di solidarietà che porta la retribuzione al 70% ma a fronte di un impegno, messo nero su bianco nell’accordo, a mantenere i livelli occupazionali.

Per i contratti di espansione si va invece verso l’abbassamento della soglia a 100 dipendenti sia per lo scivolo verso l’uscita che per la riduzione dell’orario di lavoro, nella logica di premiare le aziende che assumono e sostenere così la staffetta generazionale.

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