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Decreto Sostegni, stop Imu ai negozi e fondo per divorziati

Decreto Riaperture Dl Sostegni

Tra le novità apportate all’atto governativo dal vaglio parlamentare sul decreto Sostegni, un emendamento che prevede l’esenzione dalla prima rata di giugno dell’Imu per i negozi, l’esonero Irpef per gli affitti non riscossi su contratti stipulati anche prima del 2020 e un fondo per i genitori separati

Chi ha una attività in perdita non dovrà pagare la prima rata dell’Imu: lo hanno stabilito le commissioni Bilancio e Finanze del Senato, approvando nella notte un emendamento. Si tratta di una novità che rischia di creare nuovi attriti tra lo Stato e Comuni, che rischieranno di pagare in prima battuta la portata del bonus.

LE NOVITÀ DEL DECRETO SOSTEGNI

Secondo quanto si legge nel nuovo testo, chi ha cali di fatturato del 30% rispetto al 2019 potrà chiedere l’esonero dal pagamento della rata Imu di giugno sugli immobili sede dell’attività di cui sono proprietari e gestori. La perdita di gettito per le casse pubbliche è stata calcolata esser pari a 216 milioni di euro (di cui 73,5 milioni a carico dello Stato e 142,5 milioni da risarcire ai Comuni).

Nella medesima occasione è stata prevista anche l’estensione dell’esonero Irpef per gli affitti non riscossi su contratti stipulati anche prima del 2020 (costa 45,2 milioni nel 2021).

Un ulteriore emendamento al decreto Sostegni riguarda infine la creazione di un fondo ad hoc per aiutare i genitori separati o divorziati in difficoltà economiche per via del Covid così da garantire comunque l’erogazione dell’assegno di mantenimento. La novella prevede l’accaparramento di 10 milioni per il 2021 che dovrebbe consentire ai beneficiari di riscuotere l’intero assegno fino a un massimo di 800 euro al mese.

 

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