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Delega Fiscale, cos’è e perché fa litigare la maggioranza

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Non c’è solo la revisione del catasto a fare fibrillare gli azionisti di governo: tutti i fronti aperti sulla delega fiscale 

La delega fiscale è un disegno di legge con il quale il Parlamento delega al governo la possibilità di apportare interventi al sistema fiscale italiano. Il Ministero dell’Economia ha dato corpo al testo e ora si cerca una convergenza politica su diversi temi, tra cui lo scivolo di due anni per la flat tax, il cashback fiscale, sanzioni meno punitive per i semplici errori del contribuente e il graduale superamento dell’Irap. Potrebbe essere inoltre inserita una clausola di salvaguardia per escludere un aumento della pressione fiscale, simile a quanto viene richiesto da parte della maggioranza per ciò che concerne la riforma del catasto.

Un altro fronte potrebbe essere il “modello duale“ sui proventi da lavoro tassati in maniera progressiva mentre quelli che derivano dalla messa a frutto del capitale, anche immobiliare, si applica un’aliquota proporzionale. Il documento delle Commissioni Finanze di Camera e Senato sulla riforma del fisco prevede che l’aliquota sui redditi da capitale venga ridotta dall’attuale 26% a un livello “prossimo all’aliquota applicata al primo scaglione Irpef”, cioè il 23%.

Gli autonomi con ricavi fino a 65mila euro continueranno invece a godere della flat tax. Chi esce dal regime forfettario potrà beneficiare di uno scivolo di due anni per approdare a quello ordinario. È questo lo scivolo per la flat tax, finalizzata a “favorire l’emersione degli imponibili“. Si prevede poi, per autonomi e imprenditori, l’obiettivo di una “più equa ridistribuzione del carico fiscale nel corso del tempo, anche attraverso un meccanismo di progressiva mensilizzazione degli acconti e dei saldi e l’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto, senza maggiori oneri per le finanze pubbliche”.

Poi c’è il cashback fiscale, misura bandiera del Movimento 5 stelle presente anche nei lavori del Ministero dell’Economia, al fine di rendere le detrazioni fiscali veri e propri rimborsi diretti sulla scia dei bonus pandemici. Riguarderebbero per esempio gli interessi passivi dei mutui, le spese veterinarie, le spese scolastiche e universitarie e le erogazioni liberali. Nel documento approvato dalla Commissione Parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria nella seduta del 12 gennaio 2022, si proponeva di introdurre il cashback fiscale attraverso l’infrastruttura tecnologica dell’App IO: “tale soluzione, potendosi applicare anche ai soggetti incapienti, recherebbe un effetto di emersione dell’economia sommersa e realizzerebbe, al tempo stesso, un principio di equità fiscale”, mentre il MEF propone piattaforme ad hoc.

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