Arriva un nuovo leader europeo nel risparmio, Generali tira dritto e va a nozze con…
Domani le primarie PD a Roma, chi è Stefano Fassina
Nel suo percorso direttamente o indirettamente ci sono il Pci, Mario Monti, Carlo Azeglio Ciampi, John Kerry, Pierluigi Bersani, Papa Francesco e molti altri. Stefano Fassina, rientrato anni fa dagli Stati Uniti per amore della politica, questa domenica partecipa alle primarie del centrosinistra di Roma
Dall’adesione a 19 anni al Pci per combattere le diseguaglianze sociali alla costituzione del movimento Patria e Costituzione, una carriera politica – ma non solo – in continua evoluzione che lo porta domenica 20 giugno a essere uno dei candidati alle primarie del centrosinistra di Roma. Scopriamo chi è Stefano Fassina.
CHI È STEFANO FASSINA
Stefano Fassina, classe 1966, è nato a Roma ma cresciuto a Nettuno. “Un ragazzo di provincia come tanti, forse anche po’ coatto: gli amici, lo studio, lo sport (corro ancora, appena posso). Mamma casalinga, papà falegname, votavano Pci. Cattolici, mi hanno lasciato il senso della religione e un grande rispetto per tutte le fedi”. Così si descrive sul suo sito, dove dice anche di riconoscersi “nei moniti di Papa Francesco per superare il liberalismo e l’individualismo dell’economia ‘dominante’”.
A 19 anni si iscrive al Pci a causa delle diseguaglianze sociali, dopo aver realizzato “quale abisso ci fosse tra le opportunità concesse a qualcuno e negate ad altri” ed è lì che la politica diventa il suo pallino. Nel ’90 diventa segretario degli universitari della sinistra giovanile.
Si è laureato in Storia del pensiero economico alla Bocconi (quando il rettore era Mario Monti) “non per il nome” – sottolinea – “ma perché era uno dei pochi atenei a concedere borse di studio sufficienti a mantenersi”.
Quando è tornato nel Lazio, ha iniziato a lavorare nella sede di Botteghe Oscure del Pci e dopo anni di collaborazioni da precario per studi e ricerche, viene chiamato al Ministero dell’Economia. “Non era un momento qualsiasi – ricorda – stavamo entrando nell’Euro. Niente riflettori, ero solo una ‘terza fila’. Però ho avuto la fortuna di lavorare con Ciampi, uomo d’altri tempi, di grandi capacità e umanità”.
Nel 1999 si è trasferito negli Stati Uniti, dove aveva ottenuto una consulenza alla Interamerican Developement Bank, poi è arrivato il Fondo monetario internazionale. Un lavoro invidiabile, ma la politica rimane la sua passione tanto che si ritrova a fare la campagna elettorale di John Kerry porta a porta.
LA POLITICA A ROMA
A farlo tornare a Roma è la proposta di Pierluigi Bersani di scrivere il programma elettorale del 2006 e successivamente l’esperienza al ministero delle Finanze con Vincenzo Visco. Nel 2010 arriva la nomina a responsabile economico del Pd.
Solo nel 2013 Fassina viene eletto alla Camera dei deputati, a cui segue il ruolo di viceministro dell’Economia e delle Finanze con il governo Letta, da cui si è dimesso perché non ne condivideva la linea di politica economica. L’adesione a Sinistra Italiana e poi a Liberi e Uguali perché Fassina si dice “troppo innamorato della politica” per tirarsi indietro. Nel 2018 ha dato vita all’associazione politica Patria e Costituzione.