Skip to content

Ecco come Boccia fa cartastraccia dei giornali e dello storytelling di Sangiuliano

Boccia

Maria Rosaria Boccia nella notte ha pubblicato su Instagram nuovi documenti, rilanciando la propria narrazione e costringendo i media e lo stesso Sangiuliano a rincorrere

Forse ha ragione Claudio Velardi quando scrive, nel suo editoriale sul Riformista, “quello che impressiona di Maria Rosaria Boccia, new entry nel circo Barnum Italia, è la semplicità, immediatezza e il carattere chirurgico delle sue esternazioni, affidate ad una serie di stories Instagram montate in maniera rozza ma indubbiamente efficace: la signora ha un futuro assicurato nello sgangherato mondo della comunicazione”.

NELLA NOTTE UNA NUOVA PUNTATA SUL PROFILO INSTAGRAM DI BOCCIA..

Una tesi confermata anche nelle ultime ore, con una nuova puntata dell’affaire Sangiuliano-Boccia. La dottoressa originaria di Pompei, che è stata ‘consulente in pectore’ del ministro della Cultura, nella notte – come aveva fatto ieri – ha postato sul suo profilo Instagram (che ha fatto registrare un incremento di quasi 10mila followers in un solo giorno, arrivando a sfiorare i 50mila) alcune ‘storie’ che rilanciano la propria contro narrazione a proposito della polemica sulla nomina a consigliere del ministro per i Grandi eventi. Contenuti che sono stati ripresi già dall’alba in apertura sulle principali testate online, dal Corriere della Sera a Repubblica rendendo, di fatto, pressoché superati gran parte degli articoli odierni.

..PUBBLICATI AUDIO E MAIL PER IMPORRE IL PROPRIO STORYTELLING

Boccia nella notte ha diffuso su Instagram il testo di una mail arrivata dal Gabinetto della Cultura il 10 luglio. «Gentilissima dottoressa Boccia – si legge -, dando seguito a quanto anticipato per le vie brevi poco fa, le allego i contatti miei e del mio collega per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliere del ministro “per i grandi eventi”». Non solo. Ha diffuso parzialmente anche un audio di una telefonata con lo stesso funzionario citato nella mail.

E, in aggiunta, anche due screenshot: il primo riferito a una mail ricevuta il 4 luglio dal capo segreteria del ministro, Narda Frisoni, (che si rivolge a Boccia con “cara Maria Rosaria”, dandole del ‘tu’) contenente il timing della cerimonia di consegna a Sangiuliano delle chiavi della città di Pompei (che si è svolta il 23 luglio); anche il secondo si riferisce a una mail che la Frisoni ha inviato a Boccia il 15 luglio con in allegato le carte di imbarco del ministro, della stessa Boccia e di una terza persona (verosimilmente l’uomo della scorta) e con oggetto ‘Voli Sangiuliano/Boccia’. Contenuti con cui, quindi, la ‘quasi consigliera’ (come è stata ribattezzata) cerca di confermare la propria versione della vicenda.

Anche se, c’è da sottolineare, i contenuti di questi ultimi due screenshot non sono incompatibili con quanto ha fatto sapere il ministro Sangiuliano su alcuni giornali, ovvero che avrebbe pagato di tasca propria alcune spese per la sua collaboratrice. Sta di fatto che inevitabilmente – a partire dai talk show della mattina – ancora una volta è stata lei, con il suo profilo Instagram, a direzionare la narrazione del dibattito odierno. Come già lo è stato ieri sera, con conduttori e ospiti delle varie trasmissioni televisive (da La7 a Rai3) compulsavano in diretta il profilo Instagram di Boccia in attesa di qualcosa di nuovo.

TV E GIORNALI IN VERSIONE ‘TARTARUGA’ A RINCORRERE LA ‘LEPRE’ BOCCIA SUI SOCIAL

Una vera e propria “arte social” attraverso la quale, come scrive Giulia Merlo sul Domani, “la pompeiana ha battuto tv e media”. “Il pasticcio tardo agostano del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano con la quasi consigliera Maria Rosaria – sottolinea la giornalista – è la dimostrazione di come, della politica, non siano ancora cambiati i costumi, ma moltissimo i tempi. Nello specifico, i tempi della comunicazione. E, su questo campo, la ex sconosciuta Boccia ha dimostrato di sapersi muovere in modo ben più scaltro sia del già direttore del Tg2 Sangiuliano sia della premier Giorgia Meloni. Lo spettacolo d’arte varia ha raggiunto il suo acme nella serata di lunedì, quando è andato in scena un multiverso fatto di quotidiani, televisioni e social. Col senno del poi, è facile immaginare chi abbia fatto la parte della lepre e chi sia rimasto tartaruga.

Giorgia Meloni – prosegue Giulia Merlo – si è affacciata nel salotto di Paolo del Debbio su Rete 4 per spiegare che il ministro le ha garantito due cose: Boccia «non ha avuto accesso a nessun documento riservato» del G7 e «neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso per questa persona». Detto fatto. Appena conclusa la trasmissione Boccia ha aperto Instagram e ha condiviso coi suoi, allora, 29mila follower (un giorno dopo sono già oltre 30mila) una foto di Del Debbio e Meloni, seguita dalle fotografie di due documenti debitamente oscurati, ma in cui si legge chiaro il titolo “Riunione dei ministri della cultura del G7”. A corredo un solo emblematico tag: ®giorgiameioni. Una citofonata in piena regola alla premier sbugiardata e il compito già svolto per i giornalisti alle prese con il fact-checking”.

I VIDEO CON GLI OCCHIALI-TELECAMERA CHE RISCHIANO DI ESSERE UN BOOMERANG

Certo, c’è poi quanto ricostruito da Selvaggia Lucarelli sui social e sul Fatto quotidiano, come spiega su X: “Guardando su Instagram le storie in evidenza di Maria Rosaria Boccia mi sono accorta che ci sono molte cose passate inosservate. Per esempio il fatto che lei da tempo faccia dei tour dentro Montecitorio che sembrano realizzati con un cellulare. E invece, a guardare bene, in alto, in piccolo, appare la scritta “creato con Ray-ban meta”. E cioè, Boccia si aggira per Montecitorio con degli occhiali con telecamera e microfono incorporati. E poi, ci sono molte altre cose divertenti. Tipo il quiz su “la stanza del ministro”. O Sangiuliano che festeggia il compleanno con lei e altri invitati e dice “è il compleanno più bello della mia vita”, guardando chi lo riprendeva, con l’entusiasmo di un fanciullo. Ne scrivo oggi sul Fatto”.

Per poi pubblicare un testo: “Io lavoro a Montecitorio ed è assolutamente vietato fare video e foto. Anzi quando organizziamo convegni o conferenze stampa c’è un lunghissimo protocollo per i fotografi che addirittura devono dichiarare il modello di macchina fotografica e microfono e comunque possono riprendere solo le stanze autorizzate”

boccia instagram

Considerata la visibilità e il ritorno di immagine e di followers, c’è da immaginare che la dottoressa Boccia continuerà in questa sua strategia comunicativa.

Leggi anche: Caso Sangiuliano-Boccia: G7 Cultura a rischio o gossip estivo?

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su