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Caso Sangiuliano-Boccia: G7 Cultura a rischio o gossip estivo?
Le opposizioni all’attacco di Sangiuliano sul caso Boccia, la presunta collaboratrice del ministro il quale continua a tacere e a non spiegare
Opposizioni all’attacco del governo sul caso Sangiuliano-Boccia. Mentre il ministro della Cultura continua a tacere, dando fiato a retroscena e malelingue.
Da giorni è un crescendo di indiscrezioni, scambio di accuse neppure tanto velate tra i diretti protagonisti, ed elementi dai quali emergerebbero l’assiduità e un ruolo tutt’altro che secondario di Maria Rosaria Boccia presso gli uffici del Ministero della Cultura. Anche in vista dell’organizzazione di alcuni eventi legati al G7 Cultura, in programma dal 19 settembre. Il Foglio, La Stampa e Dagospia hanno vivisezionato il caso dai diversi punti di vista, ed è stata pubblicata anche la “pistola fumante” costituita da una mail del 5 giugno, divulgata da Dagospia, attraverso la quale il sovrintendente del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, inviava anche alla Boccia (a che titolo?) informazioni sul G7 della Cultura.
In tutto ciò il sempre loquace ministro Sangiuliano tace. Non una parola. Lasciando spazio più che altro a precisazioni informali (rivelatisi fa volte dei veri e propri boomerang). Un mutismo che ha contribuito a fornire l’assist alle opposizioni che hanno annunciato un’interrogazione parlamentare per avere chiarezza e per chiedere se in qualche modo il ministro si trovi “sotto ricatto”.
PD: “SANGIULIANO E’ SOTTO RICATTO? IL G7 CULTURA E’ ANCORA SICURO?”
“Il G7 Cultura è ancora sicuro?”, chiede la capogruppo dem nella commissione Cultura della Camera Manzi e invita anche il Viminale e la Farnesina a fare “tutti gli accertamenti del caso” per chiarire quelle che definisce “gravi falle” nell’organizzazione e il ministro ad “uscire dal silenzio e spiegare nelle sedi istituzionali tutti i contorni di questa vicenda opaca della nomina di una sua consigliera, mai formalizzata, a cui è sia stato concesso di partecipare a riunioni interne dell’amministrazione, sopralluoghi per la definizione di importanti aspetti legati alla sicurezza e all’organizzazione del G7 e missioni istituzionali”.
“Il silenzio di Sangiuliano – aggiunge – sta alimentando il sospetto che vi siano ricatti o altre questioni poco chiare che gli impediscono di rendere pubbliche dichiarazioni. Un ministro sotto ricatto non è tollerabile”. “Fino a quando Meloni coprirà Sangiuliano?” si chiedono poi i capigruppo del M5s nelle commissioni Cultura di Senato e Camera, Pirondini e Caso.
FOTI (FDI): “SANGIULIANO? NON MI OCCUPO DI GOSSIP ESTIVI”
Da Fratelli d’Italia se, a taccuini chiusi – come si legge sui giornali – trapelano molti fastidi per come è stata gestita tutta la vicenda, in chiaro il capogruppo alla Camera Tommaso Foti timidamente dice e non dice: “Io non ho alcuna difficoltà a dire che dei gossip estivi non me ne occupo. Se ci sono, invece, delle questioni istituzionali che abbiano un fondamento e non so se le stesse ne abbiano o meno… Io sono per dire che se c’è da discutere si discuta pure ma si discuta di cose serie, di atti e non di pettegolezzi”.
Che la situazione sia incandescente lo ha confermato indirettamente il retroscena del Corriere della Sera, nel quale viene riferito l’irritazione di Palazzo Chigi ed emerge chiaramente come tra gli uffici del Ministero e dello staff della premier non ci sia stato nelle ultime ore alcun coordinamento. Anzi..
Rotolerà qualche testa? E quale?