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Che cosa chiede Conte all’Europa in vista della Finanziaria

Conte

Ieri a Bruxelles il premier Conte ha incontrato Von der Leyen, Sassoli, Michel, Juncker e Tusk, mentre al Mef si prepara la manovra da mandare in Europa entro metà ottobre. Domani è la volta di Gualtieri all’Ecofin

Primo assaggio di Europa per il nuovo governo con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha portato a Bruxelles vari messaggi tra cui qualche accenno alla politica economica prossima. Tema quanto mai prioritario in vista della manovra finanziaria che si va delineando e che presto – entro metà ottobre – dovrà essere presentata in sede Ue. Intanto domani è atteso a Helsinki, per il suo “battesimo” in qualità di ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri che parteciperà all’Ecofin e avrà incontri con il collega francese Bruno Le Maire e con i commissari europei uscenti Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis.

COS’HA DETTO CONTE

Nel corso della giornata di ieri Conte ha incontrato la nuova presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, il presidente designato del Consiglio europeo, Charles Michel e i presidenti uscenti della Commissione e del Consiglio, Jean Claude Juncker e Donald Tusk. Evidentemente non poteva lanciarsi in richieste troppo esplicite – chiedendo subito di poter fare una manovra in deficit – ma ha delineato una strada che può passare anche per quella via (quanto ci passerà lo si vedrà al massimo tra un mese).

“Il nostro obiettivo è la riduzione del debito, non stiamo dicendo che non vogliamo i conti in ordine ma lo vogliamo fare attraverso una crescita ragionata e investimenti produttivi” ha detto riassumendo i punti salienti dei suoi incontri con i capi delle istituzioni europee. Ha poi puntualizzato: “Consentiteci di realizzare questi investimenti e per un po’ di tempo lasciateci realizzare questo progetto”. Il presidente del Consiglio ha poi elencato alcuni elementi specifici del suo programma ideale: “Abbiamo bisogno di un po’ di tempo per fare l’Italia digitale, dobbiamo ri-orientare il sistema industriale verso la green economy, dobbiamo fare investimenti che ci consentano di orientare lo sviluppo verso una maggiore occupazione e vogliamo in modo trasparente fare un patto con Ue su questo che è il nostro programma”.

“Dateci tempo” è l’espressione – esplicitata e talvolta anche sottintesa – che forse più è risuonata nei discorsi di ieri, meno – almeno stando a quanto riportato da Conte – “revisione del patto di stabilità”, argomento che pure è presente nell’accordo di governo tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico. L’obiettivo del governo italiano è comunque chiaro: fare una manovra che non obblighi a ridurre il debito velocemente e in cui si possa alzare il rapporto deficit/Pil.

IL CLIMA DEGLI INCONTRI

Di sicuro Conte ha ricevuto un’accoglienza più che cordiale a Bruxelles. “Juncker ha accolto calorosamente il premier Conte. Hanno discusso delle priorità del nuovo governo italiano, come migrazione ed economia. L’Italia può continuare a contare sulla solidarietà e il sostegno della Commissione europea su tutta la linea” ha scritto in un tweet la portavoce della Commissione europea Mina Andreeva.

“Bello vedere di nuovo il mio grande amico Giuseppe Conte. Abbiamo discusso delle priorità dell’Italia in vista del prossimo Consiglio europeo di ottobre” ha affermato Tus in un messaggio sullo stesso social. “Sentirò la tua mancanza come Presidente ma manterrò la tua amicizia come uno splendido amico. Grazie Donald e continua a lavorare per un’Europa migliore” ha risposto Conte, ancora via Twitter.

Con Von der Leyen, come riporta l’Ansa, “c’è stato un buon scambio sulla nuova situazione politica in Italia, su migrazione e economia”. Dall’entourage della presidente fanno sapere inoltre “che si è trattato di un incontro senza risultati concreti, come del resto era previsto”.

E ORA TOCCA A GUALTIERI

Come si diceva Gualtieri domani e dopodomani sarà al Consiglio dei ministri europei nella capitale finlandese e certamente – sia nel bilaterale con Le Maire sia nei colloqui con Dombrovskis e Moscovici – inizierà a delineare la manovra in cui si punta ad evitare l’aumento dell’Iva – per cui servono 23 miliardi – e a ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori, come stanno dicendo un po’ tutti nei due partiti al governo e come indicato nettamente dallo stesso Conte durante le comunicazioni alla Camera per il voto di fiducia.

COSA C’È AL MOMENTO NELLA MANOVRA

Attualmente a via XX Settembre – quale base di partenza – c’è ancora il documento lasciato dal predecessore di Gualtieri, Giovanni Tria. In esso sono previsti 6 miliardi di tagli alle spese e 6 miliardi di minori sgravi fiscali: dove effettuare questi risparmi – comunque insufficienti per una manovra che punti a sterilizzare l’Iva e a ridurre il cuneo fiscale – dovrà deciderlo l’esecutivo. Un aiuto di sicuro arriverà se – anche grazie all’arrivo a Bruxelles, dal 1° novembre, di Paolo Gentiloni come commissario agli Affari economici – l’Unione europea consentirà all’Italia di far salire il rapporto deficit/Pill al 2,3% dall’1,6% tendenziale dello scorso luglio. Ciò consentirebbe di poter contare sui 12,6 miliardi che ne deriverebbero, stanti le regole attuali.

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