La segretaria generale del Senato Elisabetta Serafin è stata proposta come presidente. Appuntamento al 14 maggio per l’Assemblea Ordinaria
Mancano poco più di venti giorni per votare il nuovo CdA di Saipem, la partecipata energetica guidata da Alessandro Puliti. Pochi giorni fa sono state depositate le liste e Elisabetta Serafin è stata proposta come presidente.
Tutti i dettagli.
VERSO IL NUOVO CDA DI SAIPEM
La partecipata (Eni e Cdp Equity detengono in totale il 44% delle azioni) ha diramato una prima lista che include Elisabetta Serafin; Alessandro Puliti; Francesca Mariotti; Mariano Mossa; Francesca Scaglia; Paolo Sias. Nella proposta, inoltre, si legge che “gli Azionisti Eni e Cdp Equity hanno indicato che il candidato Alessandro Puliti è in possesso delle competenze professionali specifiche per la nomina come Amministratore Delegato della Società”. Nella seconda lista depositata da altri azionisti, invece, sono tre i nomi proposti: Paul Simon Schapira; Roberto Diacetti; Patrizia Michela Giangualano.
Ma stando alla lista di Eni e Cdp Equity, “i predetti Azionisti hanno proposto di: nominare Elisabetta Serafin Presidente del Consiglio di Amministrazione; e confermare le attuali retribuzioni degli Amministratori e, pertanto, di determinare la retribuzione annua lorda spettante a ciascun Amministratore (incluso il Presidente) in 60.000,00 euro, oltre al rimborso delle spese sostenute per la carica”.
GLI SCENARI A PALAZZO MADAMA
Appuntamento al 14 maggio per l’unica convocazione dell’Assemblea Ordinaria. Per il quotidiano economico Milano Finanza diretto da Roberto Sommella, per la presidenza di Saipem ci sarebbe anche Francesco Talò, già silurato dalla premier Meloni dal ruolo di consigliere diplomatico dopo lo scherzetto telefonico russo. Ma questi sarebbe in corsa anche per Fs.
Intanto, Dagospia ha rilevato che l’elezione di Serafin alla presidenza di Saipem farebbe gioire il presidente del Senato Ignazio La Russa. Che potrebbe, infatti, scegliere un segretario generale (il ruolo occupato attualmente dalla candidata, fu la prima donna a ricoprirlo) a Palazzo Madama più vicino a lui (Serafin è in carica da 13 anni). Sempre Milano Finanza rileva sul punto che in pole ci sono “gli attuali vice [di Serafin], due tecnici con opposte sfumature politiche. Da un lato Alfonso Sandomenico, una lunga carriera da capo segreteria del collegio dei senatori questori, nominato vicesegretario dieci anni fa da Pietro Grasso con la benedizione del dem Luigi Zanda: nel 2004 l’allora capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi lo aveva nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito. Dall’altro Federico Silvio Toniato, capo ufficio stampa e numero due di Serafin fin dal 2014 quando, a 39 anni, divenne il più giovane vicesegretario dell’Aula della storia. Per lui, a Palazzo Madama, una carriera ultraventennale iniziata nel 2000 e interrotta solo per una breve parentesi a Palazzo Chigi al seguito di Mario Monti, cui era stato indicato dall’attuale governatore azzurro della regione Sicilia, Renato Schifani”. Ma non è da escludere un terzo nome, ancora da scoprire.
CHI E’ ELISABETTA SERAFIN E COSA FA IL SEGRETARIO GENERALE DEL SENATO
Come riportava il comunicato del 2011:
Elisabetta Serafin, nata a Roma il 13 giugno 1958, si è laureata con il massimo dei voti e con la lode, con una tesi di diritto parlamentare comparato sulle immunità parlamentari nella Repubblica Federale di Germania. Nel 1984 si è classificata prima nel concorso per la carriera direttiva indetto dalla Banca d’Italia e il 1° maggio 1985 è entrata nei ruoli del Senato della Repubblica, classificandosi prima del concorso. Per 18 anni ha sempre seguito i lavori della Conferenza dei Capigruppo e la programmazione dei lavori del Senato, diventando, il 18 febbraio 2003, Direttore del Servizio dell’Assemblea, incarico fino ad oggi ricoperto.
La figura del Segretario Generale è prevista dallo stesso Regolamento del Senato, dove, all’art. 166, si legge: “Gli uffici del Senato dipendono dal Segretario generale, che ne risponde al Presidente”.
Il Testo Unico delle norme regolamentari dell’Amministrazione precisa: “Il Segretario Generale è il capo dell’Amministrazione; ne dirige l’attività e ne risponde al Presidente. Cura, secondo i principi di cui all’articolo 1, la realizzazione degli indirizzi stabiliti dai competenti Organi del Senato ed emana le necessarie direttive”. Inoltre, “sottopone alla firma del Presidente i decreti e tutti gli atti di competenza del Presidente stesso e vi appone, quando occorre, la propria firma; sovrintende alla conservazione degli atti e dei documenti del Senato. Riceve le proclamazioni, fatte dagli Uffici elettorali, dei Senatori eletti, coi documenti, le proteste ed i reclami relativi, nonché i documenti riguardanti la nomina dei Senatori non elettivi”.