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Equo compenso, i professionisti tornano a battere i pugni sul tavolo

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 Asso Professioni, Cna Professioni, Colap , Confassociazioni e Confcommercio Professioni: “Le professioni associative  rappresentano il 7% del Pil italiano: escluderle dall’equo compenso evidenzia come, nonostante cambino i governi, alcuni lavoratori rimangono sempre di serie B”

“L’ennesimo provvedimento che non tiene conto della realtà legislativa e lavorativa del nostro Paese”. Così, in una nota congiunta, Asso Professioni, Cna Professioni, Colap , Confassociazioni e Confcommercio Professioni.

“Le professioni associative – sottolineano le cinque sigle – rappresentano il 7% del Pil italiano: escluderle dall’equo compenso evidenzia come, nonostante cambino i governi, alcuni lavoratori rimangono sempre di serie B. Abbiamo già visto come i professionisti senza albo siano troppo spesso vittime di un meccanismo che di fatto impone una fatturazione a cifre irrisorie, a fronte di una richiesta di competenze di alto livello. Ora ci troviamo di fronte ad una esclusione che lascerà indietro questo pezzo importante di sistema produttivo a causa della mancanza dei parametri ministeriali”.

“Questa spiacevole ‘svista’ è ancora evitabile e proprio per questo chiediamo l’inserimento di disposizioni che facciano riferimento a criteri per definire i parametri per l’equo compenso per tutta la platea delle professioni come individuata dalla legge 81 e quindi anche per coloro che non li hanno avuti sino ad ora”, concludono Asso Professioni, Cna Professioni, Colap, Confassociazioni e Confcommercio Professioni.

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