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Euronomine, Metsola scalzerà von der Leyen alla Commissione Ue?

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È questa l’ipotesi di scenario che circola tra i lobbisti delle grandi aziende straniere

Manfred Weber si prepara a sostituire Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea? È questa l’ipotesi di scenario che circola tra i lobbisti delle grandi aziende straniere.

COSA SI DICE TRA I LOBBISTI

Weber, presidente del Partito popolare europeo (o PPE: è il gruppo più grande al Parlamento europeo), è insoddisfatto di von der Leyen, anche lei tedesca e membro del PPE, e la sta contestando a Strasburgo. Di conseguenza, stando agli scenari bruxellesi che ipotizzati in alcune grandi aziende letti da Startmag, Weber potrebbe decidere di sostenere Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo appartenente al PPE, per il ruolo di presidente della Commissione. Oppure potrebbe candidarsi lui stesso, come nel 2019.

LE CRITICHE NEL PPE

Ci sono delle tensioni all’interno del PPE, legate principalmente al Green Deal Industrial Plan, il piano della Commissione per gli aiuti all’industria verde, in risposta all’Inflation Reduction Act statunitense. Weber ha criticato direttamente von der Leyen per un piano che il suo partito giudica insufficiente (non prevede nuovi finanziamenti, ma riutilizza risorse già stanziate) e tardivo (l’Inflation Reduction Act è legge già dall’agosto 2022).

LA QUESTIONE METSOLA

Le analisi di scenario che circolano in alcune grandi aziende con antenne a Bruxelles dicono che Weber sta pensando alle elezioni europee del 2024, e che vuole distanziare il PPE dall’operato della Commissione von der Leyen. Potrebbe allora decidere di nominare Roberta Metsola a Spitzenkandidat(cioè candidata del partito alla carica di presidente della Commissione), ma è difficile che la politica la maltese riesca a raccogliere consensi, non avendo ricoperto incarichi di capo del governo o di stato.

Ursula von der Leyen ha sì lavorato a lungo nel governo federale tedesco, ma come ministra sotto Angela Merkel (prima della Famiglia, poi del Lavoro e infine della Difesa).

LE CHIACCHIERE TRA LOBBISTI E LA (DEBOLE) QUESTIONE TIMMERMANS

Quanto al Partito socialista europeo (PSE), gli scenari giudicano improbabile una ricandidatura di Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione e commissario per il Green Deal già Spitzenkandidat del partito nel 2019: sarebbe stato messo troppo in ombra, all’interno della Commissione, dalla presidente von der Leyen.

LA QUESTIONE SANNA MARIN, TUTTE LE VOCI TRA LOBBISTI E PSE

All’interno del PSE c’è chi pensa che Sanna Marin, ministra capo della Finlandia, perderà le prossime elezioni finlandesi, rendendosi disponibile come Spitzenkandidat del partito.

Pur essendo capo del governo nel suo paese natale – è la più giovane nella storia della Finlandia -, e pur disponendo di contatti all’interno del Consiglio europeo, che nomina la Commissione, Marin viene tuttavia ritenuta ancora troppo inesperta per guidare l’Unione.

Articolo pubblicato su Start Magazine

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