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Ferragni, Elodie e non solo: le incursioni politiche di influencer e vip contro Meloni

Ferragni Meloni

Senza dubbio uno dei bersagli preferiti di influencer e vip, in questa campagna elettorale, è Giorgia Meloni…

Donne che odiano le donne. Michela Murgia, Elodie, Chiara Ferragni e persino le femministe più dure e pure non perdono occasione di scagliarsi contro Giorgia Meloni.

Partiamo da Chiara Ferragni, influencer da 27,7 milioni di follower e moglie di Fedez. I Ferragnez, infatti, non sono nuovi alle incursioni nella politica. Basti ricordare la polemica sulla presunta censura Rai durante il concertone del primo maggio nei confronti di Fedez oppure quando la Ferragni, in occasione della morte di Willy Montero. Ma, veniamo ai giorni nostri. L’influencer lombarda ha dichiarato che le Marche, “la Regione guidata dal partito del possibile prossimo primo ministro italiano”, sta mettendo a rischio il diritto all’aborto. E lo ha fatto mentre indossava una croce al collo, segno della sua fede in Cristo. Ma per i cristiani l’aborto non è peccato mortale? Al di là delle presunte contraddizioni personali della Ferragni, a parlare devono essere i dati. E, i numeri del ministero della Salute, aggiornati al 2020, dicono che le interruzioni volontarie di gravidanza nelle Marche sono state 1351 su 9326 nati vivi, pari a uno ogni sette bambini venuti al mondo, con una media di 3,7 aborti al giorno e un tasso di abortività di 4,5, a fronte di una media nazionale di 5,4. I medici obiettori di coscienza, nelle Marche, sono il 70%, ossia poco al di sopra della media nazionale che è del 64,6%, ma l’interruzione volontaria di gravidanza è possibile nel 92,6% delle strutture sanitarie, a fronte di una media nazionale del 62%.

La Ferragni, però, non è l’unica influencer ad aver puntato il dito contro la Meloni. La tiktoker Carlotta Fiasella, seguita da 2,5 milioni di follower, ha postato un video dal titolo “Povera Italia, ho il voltastomaco” e, rivolgendosi alla Meloni, ha detto: “Carissima, ho combattuto anni contro la ‘devianza’ anoressia e riuscire a guarire da questa malattia è stata la cosa più difficile della mia vita. È una perenne lotta contro te stesso. Il disturbo alimentare vive dentro di te, ti mangia da dentro. Tutte le scelte che fai, tutte, sono condizionate dal disturbo alimentare. Non azzardarti mai più a chiamarle ‘devianze’ e cerca di portare un minimo di rispetto nei confronti di tutte le persone che ne hanno sofferto, che continuano a soffrirne oggi e alle loro famiglie”. La Meloni, per la frase sulle devianze, è stata oggetto di fortissime critiche, soprattutto per quanta riguarda l’obesità.

Il leader di Fratelli d’Italia ha prontamente replicato pubblicando su Facebook una foto che la ritrae in compagnia della sorella e della madre obesa. “Questa è Anna, la mia mamma, la persona alla quale devo tutto. Soffre di obesità da quando, più giovane, ebbe una depressione perché era rimasta senza lavoro a crescere sola due figlie”, ha scritto la Meloni. “A monte – ha spiegato il leader di Fratelli d’Italia – c’è un problema di metabolismo molto lento, che ha portato anche me a essere obesa da ragazza, come ho avuto modo di raccontare in passato. Come l’ho combattuto io? Con lo sport”. La Meloni si è, poi, difesa da chi l’accusava di ritenere gli obesi dei deviati: “Qualcuno pensa davvero, in coscienza, che io possa considerare deviata mia madre, una delle persone che amo di più al mondo, o me stessa, che con questo problema ho combattuto una vita e ne conosco perfettamente le difficoltà e i rischi?”. E, poi, ha concluso: “Il tema che ho cercato di porre è: i disturbi del comportamento alimentare vanno favoriti o prevenuti? Affrontati o ignorati? E come? I miei avversari rispondano su questo, invece di continuare a mistificare le mie parole e i miei intenti per gettarmi odio addosso, perché non hanno argomenti. Vediamo se ne sono capaci”.

Ma, in questo primo scampolo di campagna elettorale, anche le cantanti sono schierate contro la Meloni. “A me fa sinceramente paura”, ha twittato Elodie riferendosi al programma elettorale di Fratelli d’Italia. Programma che, oltretutto, è obsoleto perché quello nuovo, scritto in occasione delle Politiche del prossimo 25 settembre, non è ancora stato pubblicato. E Giorgia, cantante romana che sui social, gratuitamente, ha scritto: “Anch’io sono Giorgia, ma non rompo i…”.

La scrittrice sarda Michela Murgia, invece, ha spiegato su Instagram che non basta essere donne per essere femministe: “Che sia di destra o di sinistra, se chiama meritocrazia il sistema che salvaguarda il suo privilegio di partenza e nega i diritti di altre persone, questo non è molto femminista. Che sia di destra o di sinistra, se la sua visione della fragilità altrui è paternalista e l’unica soluzione che le viene in mente è una protezione che crea dipendenza, questo è il contrario del femminismo”. In sintesi, Giorgia Meloni, unica donna alla guida di un partito e principale esponente ad essere accreditata per entrare a Palazzo Chigi da presidente del Consiglio, viene criticata dalle femministe che tifano per la sua sconfitta.

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