skip to Main Content

Giorgio Palù è il nuovo presidente dell’Aifa

Palù Aifa

‘Convergenza unanime’ dalla Conferenza delle Regioni sul nome del virologo Giorgio Palù per la presidenza dell’Aifa. Cosa ha detto Palù su asintomatici, virus creato in laboratorio e sul suo allievo Crisanti

Giorgio Palù, come anticipato in un articolo di qualche settimana fa, è stato nominato nuovo presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). La Conferenza delle Regioni, in seguito alle dimissioni di Domenico Mantoan, nominato Direttore generale di Agenas, aveva proposto il nome del professore di Microbiologia e Virologia al Ministro della Salute, Roberto Speranza.

LA NOMINA

Per prassi politica, il nome del presidente del Consiglio di amministrazione dell’Aifa viene proposto dai governatori delle Regioni, mentre quello del Direttore generale dal ministro della Salute. Il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha scritto al Ministro comunicando la ‘convergenza unanime’ sull’incarico. Speranza ha accolto l’indicazione e rinviato la proposta di nomina alla Conferenza Stato-Regioni, che ieri ha ratificato l’intesa.

LE REAZIONI

A Palù – come scrive il sito dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma – sono arrivati subito, tra gli altri, gli auguri e i complimenti del suo predecessore Mantoan, “che si è detto molto lieto per la sua nomina, che giunge in un momento molto delicato per l’Aifa, impegnata su più fronti, non ultimo quello dei vaccini anti Covid-19”. Secondo il nuovo Dg Agenas, il neopresidente è “una figura di grande professionalità ed esperienza che darà certamente un importante contributo”.

PALÙ IN BREVE

Giorgio Palù, veneto, 71 anni, professore ordinario in pensione di Microbiologia e Virologia ed ex direttore del dipartimento di Medicina molecolare all’Università degli Studi di Padova, vanta un ricco curriculum che include esperienze non solo nazionali ma anche internazionali, contributi scientifici in numerosi atenei e centri di ricerca internazionali. Tra il 2003 e il 2005 è stato componente del Consiglio superiore di sanità. Nel corso della sua carriera ha ottenuto diversi riconoscimenti importanti, tra cui il premio internazionale Guido Lenghi e Flaviano Magrassi, ottenuto nel 2019 e conferitogli dall’Accademia Nazionale dei Lincei.

PALÙ, GLI ASINTOMATICI E IL LOCKDOWN GENERALIZZATO

Palù, in questi mesi di emergenza sanitaria, ha fatto parlare di sé dopo alcune dichiarazioni anti-allarmiste sul Covid-19. Tra le affermazioni più discusse c’è stata quella sulla percentuale di asintomatici. In un’intervista al Corriere della Sera, infatti, Palù aveva dichiarato che il 95% dei positivi al Coronavirus è asintomatico (cosa non vera, come dimostrato dal fact checking di Open). Aveva inoltre definito il lockdown generalizzato un’isteria.

VIRUS CREATO IN LABORATORIO?

A settembre, Palù aveva sostenuto l’ipotesi che il virus potesse essere stato creato in laboratorio: “Resta ancora in piedi, accanto a quella di un’origine naturale, l’ipotesi che Sars-CoV-2 sia uscito da un laboratorio”, aveva detto all’Adnkronos Salute. “Questa ipotesi è al vaglio di un consorzio nato spontaneamente fra virologi, matematici e fisici: stiamo analizzando le sequenze di Sars-CoV-2 depositate, confrontandole con quelle dei coronavirus dei pipistrelli e di altri animali”.

L’ALLIEVO CHE (NON) SUPERA IL MAESTRO?

Infine, come ricorda il Riformista, durante la trasmissione Quarta Repubblica andata in onda il 26 ottobre 2020, Palù aveva detto e poi ribadito: “C’è più rischio di morire di lockdown, di chiusura, di fame che di Covid-19”. E qui oltre ad affrontare il tema delle chiusure, Palù si era scagliato contro il suo allievo Crisanti riducendolo a ‘un esperto di zanzare’: “Lui è un mio allievo, accademicamente l’ho chiamato io ma non è un virologo. Non ha mai pubblicato un lavoro di virologia. Si tratta di un esperto di zanzare. Fa anche lui il suo decreto sancendo un lockdown? Ma a che titolo e su quale base?”.

COSA PENSA PALÙ DELLA VIROLOGIA IN ITALIA

In un’intervista di settembre, Palù ha dichiarato: “La Virologia in Italia non è rappresentata dai tanti sedicenti virologi che vanno in televisione e che sono specialisti o esperti di tutt’altro. Noi abbiamo 200 soci, tra questi molti giovani iscritti alla società di Virologia, mentre i tedeschi ne hanno 1500 e i britannici 2000. Sono pochi i virologi in Italia e moltissimi quelli dell’ultima ora. Soprattutto si investe poco in ricerca virologica e in strutture adeguate a studiare virus altamente patogeni”.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top