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Tutti gli aiuti di Conte

Aiuto Conte Vanità Governo

Oltre che dalle cattive previsioni del tempo, un aiuto è arrivato a Conte dai sondaggi dell’Istituto di Nando Pagnoncelli che gli hanno fatto recuperare tre punti di gradimento

Più che dal presidente della Repubblica in versione Giannelli sulla prima pagina del Corriere della Sera– in “rosso totale” come neppure il governo è riuscito ad ordinare a tutti gli italiani, dal pigiama, calzini e pantofole ai capelli- il presidente del Consiglio deve forse attendersi un aiutino per la riuscita delle misure antipandemiche appena disposte e illustrate a reti unificate col solito ritardo, e tra le altrettanto solite proteste, dalle condizioni meteorologiche. Che, per sua fortuna, non sono buone e dovrebbero contribuire a trattenere gli italiani a casa, tranquilli e fedeli d’altronde alle tradizioni racchiuse e per troppo tempo disattese dal proverbio del “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Ma va anche detto che l’ultima Pasqua è stata rovinata anch’essa dal Covid, col Papa costretto a quell’insolito spettacolo della Basilica e della piazza antistante di San Pietro desolatamente vuote.

Oltre che dalle cattive previsioni del tempo, un aiuto è arrivato a Conte dai sondaggi dell’Istituto di Nando Pagnoncelli, per il Corriere, che gli hanno fatto recuperare rispetto a novembre tre punti di gradimento, nonostante tutti gli spintoni di Matteo Renzi verso la crisi e le ragioni o i pretesti, secondo i gusti, che lo stesso presidente del Consiglio gli ha fornito dando l’impressione di voler fare tutto da solo, e in modo alquanto pasticciato. Piuttosto che con Conte, quasi ad assolverlo e a incoraggiarlo, come sul Fatto Quotidiano stanno tentando da giorni, a mandare Renzi a quel Paese al Senato, come avvenne con l’allora vice presidente del Consiglio e ministro dell’Interno Matteo Salvini nella seduta del 28 agosto 2019, il pubblico sondato da Pagnoncelli ha preferito prendersela col governo nel suo complesso, retrocesso di tre punti nel gradimento popolare: esattamente quanti ne avrebbe guadagnati il presidente del Consiglio.

Sotto questo aspetto, se così stessero davvero le cose, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati sarebbe andata contro tendenza non facendo nessuna differenza fra governo e presidente del Consiglio e bocciandoli entrambi nell’incontro con i giornalisti per gli auguri di fine anno. E’ stato un attacco -e neppure il primo, a dire la verità- che il Giornale della famiglia Berlusconi con la solita veemenza del direttore Alessandro Sallusti ha tradotto su tutta la prima pagina, con la verifica della maggioranza ancora da completare, in un “avviso di sfratto a Conte”, per giunta sospettando una preventiva informazione del capo dello Stato e, tutto sommato, un suo consenso, visto che la presidente del Senato ne è la potenziale supplente.

Se fossi stato in Sallusti, a dire la verità, sarei stato più cauto e mi sarei limitato ad attendere gli eventi, anche se ammetto pure io che il presidente della Repubblica avrebbe ben poco di cui compiacersi per lo sfilacciamento della situazione politica e dei rapporti fra gli schieramenti. Che proprio al Senato della presidente Casellati, per esempio, sono sfociati ieri in una bagarre che ha finito per mandare in infermeria un parlamentare questore e un commesso, preposti entrambi alla garanzia dell’ordine nell’aula di Palazzo Madama e dintorni. Ormai siano anche arrivati alle mani.

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