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GSE nel caos. Cda toglierà deleghe a Moneta (Ad)?

Gse

La vicenda nasce a fine luglio quando un cda del Gse aveva annullato le nomine dei nuovi dirigenti operate dall’ad Roberto Moneta e operative a partire dal 1 maggio.

La grana Gse, l’azienda pubblica che gestisce gli incentivi per le rinnovabili, è finita direttamente sul tavolo del neo-ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, che è ente vigilante del Gestore, e del ministero dell’Economia, che riveste il ruolo di azionista del gruppo. E verrà risolta domani, durante il Consiglio di amministrazione del Gestore dei servizi energetici, quando andrà in scena la revoca delle deleghe all’amministratore delegato Roberto Moneta dopo che la Corte dei Conti ha giudicato illegittime le nomine di alcuni dirigenti ai vertici della società.

COME NASCE LA VICENDA

La vicenda nasce a fine luglio quando un cda del Gse aveva annullato le nomine dei nuovi dirigenti operate dall’ad Roberto Moneta e operative a partire dal 1 maggio. In particolare, le nomine di cinque dirigenti: Daniele Novelli alla divisione incentivi, Flaminia Barachini alla promozione dello sviluppo sostenibile, e quelle di Annamaria Saraceno, Stefano Santelli Brilli e Luca Benedetti. Le designazioni erano state considerate illegittime dalla magistratura contabile sotto vari aspetti, soprattutto quella dell’ingegner Daniele Novelli, capo della divisione incentivi, e dipendente di Rse, una controllata del gruppo Gse, ma per quasi otto anni distaccato presso la segretaria tecnica del ministero dello Sviluppo alla direzione generale per il mercato elettrico e considerato incompatibile con il nuovo ruolo.

LA DIFESA DI MONETA

Come ricostruisce Il Messaggero, “a inizio agosto l’allora ministro dello Sviluppo economico e attuale titolare degli Esteri, Luigi Di Maio, aveva scritto una lettera ai vertici del Gse per chiedere chiarimenti in merito alla vicenda dei dirigenti. Alla missiva avrebbero risposto separatamente il presidente Vetrò e l’amministratore delegato Moneta, dando giustificazioni che alle orecchie del ministero sono suonate divergenti. Il ministero dell’Economia, il 3 settembre scorso, avrebbe inviato una nuova lettera, indirizzata direttamente al consiglio di amministrazione del Gse, per chiedere di adottare le misure più idonee per l’applicazione di procedure idonee per la selezione e la promozione del personale della società pubblica, chiedendo tra le altre cose, di mettere fine alle pratiche considerate scorrette dalla Corte dei Conti”.

LA DECISIONE DI VETRÒ DI CONVOCARE IL CDA

“Proprio questa richiesta del ministero dell’Economia – ha aggiunto il quotidiano romano – sarebbe alla base della decisione del presidente Vetrò, di convocare un consiglio di amministrazione con la revoca delle deleghe al capo azienda Moneta. Quest’ultimo, intanto, avrebbe inviato a sua volta una risposta allo stesso Vetrò, e per conoscenza al neo ministro dello Sviluppo economico Patuanelli e per conoscenza al neo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, sostenendo di essere in grado di dimostrare la correttezza del suo operato”.

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