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I tram di Roma sono davvero così dannosi come scrive il Messaggero?
Da settimane, il quotidiano del gruppo Caltagirone pubblica articoli sulle lamentele dei cittadini. A cosa punta la campagna contro i tram?
“Forse non tutti sapevate che”, se c’è un mezzo di trasporto veramente inquinante beh quello è il tram. Almeno, secondo il quotidiano romano Il Messaggero.
LA CAMPAGNA ANTI-TRAM DEL MESSAGGERO
Gli articoli anti-tram del quotidiano di via del Tritone dovrebbero aver superato da poco quota 40. Da giugno a oggi è in corso questa campagna del Messaggero che sta stupendo tante persone. Forse più di quelle coinvolte nelle testimonianze raccolte per screditare questo mezzo di trasporto.
“Il 24 giugno esce il primo pezzo singolare e seminale: i commercianti di via Nazionale e il presidente di Confcommercio Pier Andrea Chevallard sono contro il tram che dovrebbe collegare Termini e Aurelio, previsto per il Giubileo. I tempi di realizzazione rischiano di essere troppo lunghi e il commercio potrebbe risentirne”, ricorda Christian Raimo in un articolo uscito mercoledì sul blog Minima Et Moralia.
Soltanto in una città der monno infame come Roma @ilmessaggeroit può fare una campagna ossessiva e farlocca contro i tram. Oggi è uscito quello che sarà il 100esimo articolo assurdo in tre mesi. Qual è la ragione? Caltagirone non ne ha l'appalto? Cerca consenso da lettori codini? pic.twitter.com/bOz3mWsnrC
— christian raimo (@christianraimo) September 5, 2023
Poi un secondo articolo, contro i tram e a favore delle metro. E così via. Da ultimo, oggi: “Roma, «Il tram è un’opera inutile, si pensi a salvare il Centro»: i residenti contro il progetto del Tva”. Viene sentita Viviana Di Capua, numero uno dell’associazione abitanti Centro storico, che preferisce i bus elettrici.
IL VERO OBIETTIVO DI CALTAGIRONE
“Effettivamente il gruppo Caltagirone, proprietario del Messaggero, è anche a capo di Vianini, una delle società che hanno l’appalto della costruzione della Metro C, e potrebbe averlo di altre linee”, ricorda Raimo.
La sua rassegna è lunga e arriva fino all’altro ieri. Tutti i pezzi sono pubblicati anche online dal quotidiano e basta scrivere “tram” come chiave di ricerca per trovarli tutti.
“Fino a luglio, il Messaggero non si era mai occupato specificatamente di tram, né mai con toni negativi. Lo stesso tram di Via Nazionale descritto in queste ultime settimane come se fosse il bivacco di Attila alle porte di Roma non era mai (MAI) stato illustrato come un problema”, ha scritto sul suo profilo Riccardo Pennisi, analista di Aspenia.
“Ma qual è il movente del giornale diretto da Massimo Martinelli?”, si chiede anche Pennisi. “Difficile dirlo. Lo stesso Martinelli [direttore del quotidiano, ndr] è quasi assente dai social – però qualche post contro il progetto di rifacimento di Via dei Fori Imperiali lo ha fatto, in favore del salvataggio dei sacri marciapiedi voluti dal duce, che non vanno eliminati per rendere pedonale la strada, sennò la buonanima esce dalla tomba a Predappio e si incaxxa. Secondo inciso: anche Mussolini odiava i tram; li tolse dal centro di Roma producendo un danno incalcolabile alla città (“stolta contaminazione”, diceva, invece lvi era furbo). La campagna anti-tram sarà un nuovo omaggio ducesco?”.
Aggiunge Pennisi: “Spesso accade che quando un centro di potere – la famiglia Caltagirone lo è – si accanisce con tanta protervia e furia, in pubblico (invece di negoziare dietro le quinte), contro qualcosa, è perché un privilegio gli è stato negato. I nuovi tram di Roma disturbano qualche interesse? Difficile dirlo – e poi si sa da anni, di queste nuove linee, ma il Messaggero non aveva mai fiatato. Ne parlò persino bene in passato. Allora che è successo a luglio? Si è chiesta qualche eccezione, magari in favore di attività turistiche del gruppo che insistono su via Nazionale, e che non è stata concessa? Difficile dire anche questo. Qualche anno fa i marciapiedi di Via del Tritone a Roma furono raddoppiati di ampiezza dopo l’apertura della nuova Rinascente. I posti auto furono tolti tutti, unica eccezione, dove? Davanti alla sede del Messaggero (sta proprio lì), dove sono rimasti gli unici della strada. Una richiesta del genere è stata riproposta ma rifiutata dalla nuova giunta?”
LE CRITICHE AI VIRGOLETTATI DEI CITTADINI
Ma, c’è un altro ma. Tra i dubbi sorti su questa campagna uno dei principali riguarda l’autenticità delle voci ascoltate in alcuni casi dal quotidiano romano. Quelle, per esempio, di cittadini qualunque.
La campagna denigratoria dei tram condotta dal Messaggero è ancora più infame e ridicola perché le persone intervistate sono inventate di sana pianta. Talmente stupidi da riciclare le stesse identiche frasi di vecchi articoli, chi volete che se ne accorga nell'era di internet? pic.twitter.com/7ciOdNvtEI
— Antonio Plescia 🇪🇺🇮🇹 (@AntonioBepifan) September 7, 2023
Altri utenti del mondo social segnalano, invece, come non sia certo la prima volta che Il Messaggero si scagli contro un obiettivo preciso. Insomma, le perplessità rimangono e la campagna continua. Intanto, secondo gli ultimi dati Ads, il giornale dei Caltagirone ha perso ancora lettori come quasi tutti e al momento vende meno di cinquantamila copie.