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KKR e l’opa su TIM, chi c’è nel Supercomitato voluto da Draghi

Tim

Nel Supercomitato per valutare il dossier KKR – TIM Daniele Franco, Vittorio Colao e Giancarlo Giorgetti, cui si aggiunge il sottosegretario con delega ai servizi segreti Franco Gabrielli

Una entrata a gamba tesa del fondo americano KKR su Tim capace di allontanare, in un colpo solo, la rete unica che avrebbe voluto realizzare Giuseppe Conte con Open Fiber (allora ancora partecipata da Enel, oggi più internazionale che mai dopo l’ingresso degli australiani di Macquarie). Una entrata che spariglia le carte nel pieno della messa a terra del PNRR, che avrà la sua dorsale nella digitalizzazione che correrà lungo la rete del gestore nazionale. Per questo l’esecutivo vuole che il dossier KKR – Tim venga seguito da un Supercomitato.

COSA SAPPIAMO SUL SUPERCOMITATO PER IL DOSSIER KKR – TIM

Al momento sono pochi i nomi certi: si sa solo che riunirà figure istituzionali ed esperti, mentre è scontata la presenza dei tre ministri per competenza: Daniele Franco dell’Economia, Vittorio Colao della Transizione digitale e Giancarlo Giorgetti dello Sviluppo Economico, cui si aggiunge il sottosegretario con delega ai servizi segreti Franco Gabrielli, data la sensibilità strategica dell’infrastruttura. Il governo col Supercomitato dunque intende vagliare attentamente la proposta di KKR, che perviene in un momento delicato sia per lo Stato, sia per la stessa Tim, in difficoltà dato che l’alleanza con Dazn non sta dando i frutti sperati.

GLI ALTRI INVESTIMENTI DI KKR IN EUROPA E IN ITALIA

Per quanto riguarda il super fondo statunitense KKR, vanta circa 430 miliardi di dollari in gestione, 109 società in portafoglio e dichiara più di 240 miliardi di dollari di ricavi l’anno. Questa con Tim non è la prima incursione del colosso statunitense sul suolo europeo, dato che  in Spagna, assieme ad altri fondi, possiede il quarto operatore telefonico nazionale MasMovil ed è poi è il maggiore azionista dell’editore tedesco Axel Springer. In Italia, ha già il 37,5% di Fibercop (per 1,8 miliardi di euro), la società infrastrutturale controllata da Tim e partecipata anche da Fastweb e la Cmc Machinery, azienda umbra di Città di Castello gestita dalla famiglia Ponti, principale produttore di soluzioni di packaging automatizzate in Italia.

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