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La signora licenzia-tutti. Casellati fa fuori (anche) l’ultimo portavoce

Casellati Portavoce

Maria Elisabetta Alberti Casellati continua ad assumere e licenziare portavoce a ritmo di due l’anno. L’ultimo non è durato nemmeno un mese. Secondo Il Foglio, la numero 1 del Senato è in competizione diretta con Sergio Mattarella, cui andrebbe tutta la ‘buona stampa’…

Ormai, qui su Policy Maker, fatichiamo a star dietro al turn over impressionante di Palazzo Madama. Se il mercato del lavoro italico è pigro, asfittico, immobile, soprattutto in agosto, quello degli uffici di presidenza del Senato sembra effervescente, quasi statunitense. Di più: considerati i licenziamenti improvvisi e i cambi repentini, forse rassomiglia maggiormente a quello cinese, degli alti ranghi del PCC… Un accostamento che la diretta interessata, berlusconiana della prima ora e delle più convinte (fu tra i forzisti che marciarono sul tribunale di Milano in protesta contro il processo Ruby), certo non gradirà.

Sta di fatto che il via vai di assunzioni e licenziamenti nel suo ufficio è tale che a breve verranno installate porte girevoli. Soltanto una decina di giorni fa vi davamo notizia dell‘arrivo di un nuovo portavoce per la seconda carica dello Stato, Maria Elisabetta Alberti Casellati: ovvero Andrea Zanini, classe 1965, giornalista dal 1992, esperto di politica e economia, già media advisor al ministero dell’Economia al fianco di Roberto Gualtieri, consulente Invitalia e precedentemente portavoce della presidenza dell’Asi, l’Agenzia spaziale italiana. Ecco, secondo quanto racconta oggi Salvatore Merlo sul Foglio, Zanini ha già fatto i bagagli.

Si legge sul quotidiano diretto da Claudio Cerasa: “Sintetizza uno dei malcapitati: “Qualsiasi mancanza per lei è uno sgarbo, e le persone le tratta come merdacce”. Nessuno, finora, era però durato così poco. “La presidente infatti lo ha assunto circa dieci giorni fa, e poi lo ha in pratica quasi subito liquidato dopo averlo incontrato l’altro pomeriggio. Collaboreranno per tutta l’estate. Non oltre. Contratto a termine. Anzi: terminato”, spiega sempre Merlo.

Le cause? Si licenziano o vengono licenziati, quando non scappano. “La presidentessa – riporta Il Foglio – non gradisce gli articoli usciti sui quotidiani (recentemente i voli di stato, i finanziamenti pubblici alle attività del figlio direttore d’orchestra e gli aumenti di stipendio ai funzionari del Senato). Ecco che allora Casellati convoca il portavoce. Urlo, in crescendo. “Ma mi spiegaaate com’è possiiibile che di Mattarella parlino tutti bene, e di me tutti maaaale?”. Segue botta del palmo della mano sulla scrivania. […] D’altra parte dicono sia convinta d’essere sottostimata, sotto espressa e persino sott’esposta. E per questo calcola ansiosamente persino il minutaggio del Tg1, e riceve dalla figlia Ludovica avvertimenti di questo tenore: “Mamma, Fico ha parlato tre secondi più di te”.

E così in soli due anni Maria Elisabetta Alberti Casellati è riuscita nella lodevole impresa di avere avuto più portavoce di quanti non siano i nomi sulla sua targhetta a Palazzo Madama. Annota sagacemente Merlo: “Maurizio Caprara, già braccio destro di Giorgio Napolitano, durò un mese. Tonino Bettanini, che fu collaboratore di Claudio Martelli, poco di più. Anna Laura Bussa, giornalista politica dell’Ansa, circa tre mesi. L’ultimo, Andrea Zanini, degnissimo professionista, non ha fatto nemmeno in tempo a entrare a Palazzo dopo il licenziamento di Francesco Condoluci”. E probabilmente, con un articolo di questo genere, abbiamo già ipotecato la permanenza del venturo, cui vanno i nostri migliori auguri.

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