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“La Wagner dietro gli sbarchi? Non c’è dubbio”. Parla il Generale Jean

Wagner

Conversazione con il Generale di corpo d’armata Carlo Jean sulla possibile correlazione tra l’aumento del numero di sbarchi e le attività illecite della Wagner russa

Dietro l’aumento di sbarchi di clandestini e irregolari ci sarebbe l’azione della “brigata Wagner”, il gruppo di mercenari al soldo della Russia impegnata in Ucraina e nei fronti più caldi africani. A fare quest’affermazione sono due ministri del Governo Meloni: il ministro degli esteri Antonio Tajani e della Difesa Giudo Crosetto. A quest’ultimo ha risposto, per le rime, il capo della Wagner Evgeny Prigozhin. “Dovrebbe occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere – ha detto il militare russo -. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci”. La scorsa estate la medesima informazione fu bollata come una bufala dall’attuale ministro delle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini.

In realtà non è un mistero che la Wagner sia presente in vaste aree del nord e del centro Africa, invischiata in più attività illegali.

Delle possibili correlazioni tra l’esercito di mercenari di Putin e l’aumento degli sbarchi ne abbiamo parlato con il Generale Carlo Jean, presidente del Centro Studi di Geopolitica Economica, docente all’Università Guglielmo Marconi, Link Campus University e alla Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.

Generale Jean è plausibile che, come sostenuto dai ministri Crosetto e Tajani, ci sia la Wagner dietro l’aumento dell’arrivo dei migranti in Italia?

Che la Wagner concorra è praticamente sicuro in quanto la Wagner concorre in tutte le attività dell’economia illegale, soprattutto nel Sahel e, come le ho detto, in Libia ma anche Mozambico, Somalia, Senegal, Costa d’Avorio. È molto molto presente e, dal momento che il traffico di esseri umani costituisce uno degli aspetti più rilevanti dell’economia africana, dell’economia illegale di alcuni paesi africani, come quella del Niger, sicuramente la Wagner è infilata in questo traffico per fare soldi. Ma non solo.

E per quale altra ragione?

Per seguire gli indirizzi di Mosca. La Russia sa benissimo che un aumento dell’immigrazione verso l’Europa provoca dei problemi tra gli Stati europei. L’intento è rompere quella coesione degli Stati europei nel sostegno all’Ucraina.

Quindi l’obiettivo è l’Europa più che l’Italia?

A mio avviso è tutta l’Europa ne è coinvolta.

Che ruolo svolgono i militari della Wagner in Libia?

Seguono gli orientamenti della politica russa e che impiega la Wagner come uno strumento per aumentare la sua influenza nei regimi che sono favorevoli a Mosca. Viene utilizzato da Putin in maniera diretta come se fosse un esercito privato.

Su quali territori opera la Wagner?

Le segnalazioni sono che la Wagner sia presente in Africa in una ventina di stati sulla cinquantina di Stati che comprende l’Africa. Sono presenti soprattutto nel Sahel estendendo però la sua presenza anche in Somalia e Mozambico. Inoltre, è molto forte nel Mali dove addirittura ha un contratto col governo e nella Repubblica Centro Africana in cui recentemente ha avuto degli incontri abbastanza violenti.

Perché la Wagner ha tutta questa influenza?
Questo sviluppo, questa maggiore influenza della Wagner è dovuta al ritiro dell’influenza europea e, in particolare francese, nel Sahel. La Francia ha recentemente ritirato le truppe che aveva in Niger, che aveva in Mali, che aveva in Burkina Faso. Tutta quell’area al di sotto dell’Africa meridionale è in piena ebollizione, sta attraversando una crisi politica ed economica a cui si aggiunge la crisi climatica. Quindi si riscontra un aumento del flusso degli immigrati che viene organizzato dai elementi locali che sicuramente sono sostenuti, o almeno non contrastati, ma sicuramente sono sostenuti dalla Wagner.

Con il ritiro dell’Europa, l’Africa è diventata terra di conquista anche della Cina.

 Quelli della Cina sono soprattutto interessi economici. L’Africa è molto ricca delle nuove materie prime indispensabili per la transizione ecologica, dal cobalto, al litio, al rame, sono presenti massicciamente In Africa. La Cina è facilitata nella sua penetrazione africana dal fatto che viene praticata da imprese di Stato che non guardano solo a motivi non solo di carattere economico, come le industrie occidentali, ma a motivi di carattere politico e geopolitico sulle direttive che il partito comunista cinese dà a seconda della politica della Cina.

Dopo la tragedia di Cutro a finire sotto attacco è stata anche Frontex. Secondo lei, da quello che sinora è emerso, vi sono state inadempienze?

No, a mio avviso no. È aumentato il flusso di migranti e di conseguenza è aumentato il numero di morti nel Mediterraneo. Se vede il rapporto tra il numero di sbarchi e il numero di morti, siamo agli stessi livelli degli anni precedenti, quando c’erano le stesse regole le stesse organizzazioni, quando c’era Mare Nostrum e così via.

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