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Le clamorose previsioni sui populisti alle Europee
‘Una brusca virata a destra’ è il titolo dello studio del think tank European Council on Foreign Relations. I populisti potrebbero rivelarsi “i vincitori chiave” alle Europee
Le elezioni Europee vedranno un importante spostamento a destra in molti Paesi, con i partiti populisti della destra radicale che guadagneranno voti e seggi in tutta l’Unione europea mentre i partiti di centrosinistra e dei Verdi perderanno voti e seggi. I populisti, quindi, potrebbero rivelarsi “i vincitori chiave”.
REPORT ECFR: A BRUXELLES POTREBBE REPLICARSI UNA MAGGIORANZA SIMILE A QUELLA ITALIANA
A meno di cinque mesi dal voto questo è lo scenario riportato dall’European Council on Foreign Relations (Ecfr). Uno scenario che, ormai da tempo, tormenta il sonno delle istituzioni europee e dei partiti che, finora, hanno guidato la politica del Vecchio continente. Secondo il think-tank paneuropeo, quasi la metà dei seggi sarà occupata da eurodeputati esterni alla “grande coalizione europeista” dei tre gruppi ‘centristi’.
Per l’attuale fronte che sostiene Ursula von der Leyen, la previsione è a dir poco fosca: per la prima volta un’alleanza tra Ppe, Conservatori e il gruppo Identità e Democrazia – che racchiude tra gli altri Lega, Afd e lepenisti – può competere per la maggioranza in una formazione simile a quella che guida il governo italiano.
Non solo. Se il gruppo Ecr inglobasse Fidesz, il partito di Viktor Orban, assieme al gruppo Id rappresenterebbe il 25% dei seggi all’Eurocamera. Gli esperti dell’Ecfr premettono che “c’è una sistematica differenza” tra i cosiddetti opinion polls e il voto vero e proprio. E manca, comunque, un’intera campagna elettorale.
Il titolo dello studio comunque non lascia spazio a dubbi: ‘Una brusca virata a destra. Una previsione per le elezioni 2024 del Parlamento Europeo’.
I POPULISTI GUIDANO SONDAGGI IN 9 PAESI
I partiti di estrema destra stanno diventando sempre più dominanti nei contesti nazionali di molte capitali dell’UE. Sia nei risultati elettorali, come il successo del Partito della Libertà (PVV) di Geert Wilders nelle elezioni nazionali olandesi di novembre, sia nella loro capacità di dettare l’agenda dell’opposizione – come il sostegno del Rassemblement National alla legge francese sull’immigrazione– la destra ha svolto un ruolo importante nel plasmare la politica europea nel 2023. Il 2024 vedrà probabilmente una continuazione di questa tendenza non solo nella politica nazionale, ma anche a livello europeo.
La fotografia scattata da Ecfr al momento vede i partiti “populisti e con radicato euroscetticismo” guidare i sondaggi in 9 Paesi: Austria, Belgio, Cechia, Francia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia. In Bulgaria, Spagna, Estonia, Finlandia, Germania, Romania e Svezia potrebbero invece finire al secondo o terzo posto.
Il Ppe resterebbe comunque il primo partito, ma con uno scenario parlamentare stravolto. Stando al sondaggio a Strasburgo i Popolari potrebbero ottenere 173 seggi, 131 ne andrebbero ai Socialisti, 98 a Id, 86 ai liberali di Renew Europe, 85 all’Ecr di Meloni, 61 ai Verdi e 44 alle Sinistre. Di fatto quasi la metà dei seggi andrebbe a gruppi che non sono parte della “grande coalizione europeista Ppe-S&d-Renew”. In Italia, stando al sondaggio, il Ppe, rappresentato da Fi, dovrebbe ottenere 8 seggi, 14 il Pd, 8 la Lega, 6 il Terzo Polo.
A guidare, con 27 eurodeputati, sarebbe Ecr (ovvero Fdi). Nessun seggio per i Verdi mentre 13 eurodeputati del M5S potrebbero andare nel gruppo dei non iscritti al Pe.
CON VIRATA A DESTRA EUROCAMERA, NEL MIRINO GREEN DEAL E STATO DI DIRITTO
Lo studio dei due esperti Simon Hix e Kevin Cunningham accenna anche alle possibili conseguenze della virata a destra dell’Eurocamera, tra le quali una forte azione politica tutta contro il Green Deal, l’indebolimento della tutela dello stato di diritto e la presenza tra gli eurodeputati di partiti filo-russi. E mentre i due autori dello studio lanciano quello che chiamano “un campanello d’allarme” per i politici europei, a Palazzo Berlaymont – spiega l’Ansa – si preparano alla discesa in campo di uno o più membri, inclusa Ursula von der Leyen.
Il collegio dei commissari ha varato delle linee guida a tutela della trasparenza e con l’obiettivo di separare nettamente staff e attività tra quelle inerenti all’azione dell’esecutivo europeo e quelle legate alla campagna elettorale. Come la creazione di profili social altri rispetto a quelli usati nella carica attuale.