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Le novità del testo della Manovra 2023 sul tavolo dei capigruppo di maggioranza in Commissione Bilancio

Legge Di Bilancio

La Legge di Bilancio approda nella capigruppo di maggioranza in Commissione Bilancio. Rispetto alla prima versione le novità non mancano, dal contributo di solidarietà alle imprese energetiche a Opzione Donna. In forse, invece, il nuovo limite entro cui i commercianti possono rifiutare i pagamenti col Pos. Tutte le novità

Nella giornata di ieri, la prima Legge di Bilancio varata dal governo Meloni il testo della Legge di Bilancio – 16 capitoli e 156 articoli, rivisti rispetto alla prima versione – è approdata a Montecitorio. Nel tardo pomeriggio di oggi invece, salvo modifiche nel calendario dell’ultim’ora, si dovrebbe tenere una riunione dei capigruppo di maggioranza della commissione Bilancio per fare un primo punto sul provvedimento, dal momento che trapelano le insoddisfazioni di alcuni degli azionisti dell’esecutivo per non essere stati ascoltati come permangono dubbi sulle coperture.

TUTTE LE ULTIME NOVITA’ DELLA MANOVRA

Tra le modifiche già rese note rispetto alla prima bozza diffusa dopo la conferenza stampa di Giorgia Meloni il fatto che la tassa sugli extraprofitti delle imprese energetiche diventa per il 2023 definita “contributo di solidarietà”, ovvero un prelievo temporaneo per i soggetti che in Italia producono, importano o vendono energia elettrica e gas e producono, importano, distribuiscono o vendono prodotti petroliferi, sarà del 50% sul reddito 2022 che eccede per almeno il 10% la media dei redditi 2018-21; con il limite del 25% del patrimonio netto al 1° gennaio 2022. Sono in tutto sette mila le aziende interessate, per un incasso di 2,56 miliardi di euro.

La tassa sugli extraprofitti delle imprese energetiche diventa per il 2023 un “contributo di solidarietà”, in linea con la normativa europea. Si prevede un prelievo temporaneo per i soggetti che in Italia producono, importano o vendono energia elettrica e gas e producono, importano, distribuiscono o vendono prodotti petroliferi

Altra novità riguarda la proroga per tutto il 2023 di Opzione donna, con cui si potrà lasciare il mondo del lavoro con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, ma con un innalzamento dell’età d’uscita a 60 anni, che viene legata al numero dei figli: può essere ridotta di un anno per ogni figlio, fino al massimo di due.

SU POS SCONTRO CON BRUXELLES

Altra modifica rispetto alla prima bozza resa pubblica il fatto che la soglia di tolleranza entro la quale i commercianti potranno rifiutarsi di accettare pagamenti elettronici, con bancomat e carte di credito, sarebbe dovuta raddoppiare, passando da 30 a 60 euro. Le sanzioni previste dal governo Draghi – 30 euro più il 4% del valore della transazione rifiutata – sarebbero dovute scattare soltanto al di sopra dei 60 euro. Tuttavia su questo fronte il governo ha ingranato la retromarcia, ammettendo interlocuzioni con l’Europa dato che il cammino verso una cashless society fa parte di quella lotta all’evasione fiscale promessa all’Ue in cambio dei fondi del PNRR. Difficile, insomma, rimangiarsi la parola ora.

Parallelamente, sul fronte e-commerce, dal 1° luglio 2023 scatterà l’obbligo per i soggetti passivi Iva che facilitano le vendite nei confronti di un cessionario non soggetto passivo a trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati relativi ai fornitori e alle operazioni effettuate.

In caso di mancata trasmissione, sarà lo stesso soggetto passivo a essere considerato responsabile in solido per l’assorbimento dell’Iva. I beni che rientrano nella misura saranno individuati con un decreto del Mef. Esentate le cessioni effettuate da fornitori che sono ritenuti affidabili o che prestano idonea garanzia, così come individuati dallo stesso Fisco in un provvedimento da emanare entro tre mesi. Le vendite per corrispondenza vengono eliminate da quelle per cui l’emissione della fattura non è obbligatoria se non richiesta.

 

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