Banchieri e imprenditori ancora al centro della finanza italiana, occhi puntati su scena e retroscena…
L’equilibrismo a stelle e strisce di Giorgia Meloni tra Biden, Trump e Musk
![Meloni Usa](https://www.policymakermag.it/wp-content/uploads/Meloni-Trump-Musk-scaled-807x350.jpg)
Perché Meloni non sarà alla cerimonia di insediamento di Trump, mentre dovrebbe ricevere Biden a Roma. E non risparmia elogi per Elon Musk
Che Giorgia Meloni si trovi ad affrontare in questo inizio 2025 un momento cruciale per le relazioni tra Italia e Usa è fuor di dubbio. Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio e l’uscente Joe Biden in visita a Roma, Meloni deve bilanciare continuità e novità, consolidando il legame con gli Stati Uniti e proteggendo gli interessi italiani. Non solo. Sullo sfondo, infatti, ci sono il delicatissimo caso che riguarda la giornalista italiana Cecilia Sala, il dossier dello stop al gas russo e gli sviluppi della guerra in Ucraina.
MELONI NON SARA’ ALLA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO DI TRUMP
Andando per ordine. Il 20 gennaio Donald Trump giurerà come presidente degli Stati Uniti per il suo secondo mandato. Tuttavia, come rivelato dall’Adnkronos, Giorgia Meloni non sarà presente alla cerimonia di insediamento. Una decisione, in parte spiegata da Marco Galluzzo sul Corriere della Sera, che segue il protocollo tradizionale, che riserva l’evento agli ambasciatori accreditati. Sarà infatti Mariangela Zappia, ambasciatrice italiana a Washington, a rappresentare l’Italia.
Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, ricostruisce sempre il Corriere, Meloni avrebbe ricevuto un invito informale da Trump durante un incontro a Parigi, ma non ufficializzato attraverso i canali diplomatici. La premier, pur valutando la possibilità di una visita futura a Washington, ha scelto di non partecipare a un evento che avrebbe avuto una rilevanza più simbolica che politica.
BIDEN IN VISITA A ROMA, DOVREBBE VEDERE ANCHE MELONI
Prima del 20, però, ci sarà un altro appuntamento targato a stelle e strisce. Dal 9 al 12 gennaio, Joe Biden sarà infatti in Italia per il suo ultimo viaggio ufficiale come presidente degli Stati Uniti. Durante questa visita, Biden incontrerà Papa Francesco e molto probabilmente dovrebbe incontrare anche la premier italiana. Si discuterà o meno dei temi caldi all’ordine del giorno?
LA VICENDA DI CECICILIA SALA E I CONTATTI CON L’AMMINISTRAZIONE USA
Di sicuro i contatti tra le due amministrazioni vanno avanti a prescindere, su piani paralleli. Sulla vicenda di Cecilia Sala, ad esempio, come spiega il Corriere della Sera, “è vero che in queste ore esistono dei contatti fra i servizi segreti dei due Stati, così come fra le due amministrazioni della Giustizia, ed esiste anche una sorta di apparato di transizione fra l’amministrazione Biden e quella Trump, che in queste ore parla con le autorità italiane, sia Farnesina che Palazzo Chigi”.
GAS E GEOPOLITICA, IL NUOVO DOSSIER CON TRUMP
Poi c’è il dossier energia, tra i più impellenti nelle relazioni transatlantiche. Con il definitivo stop al gas russo, l’Italia – come scrive La Stampa – starebbe pensando di rafforzare le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL), puntando su fornitori come Algeria, Qatar e appunto gli Stati Uniti.
“Il definitivo stop al gas russo verso l’Europa potrebbe far convergere gli interessi di Italia e Stati Uniti. Al presidente eletto Donald Trump che chiede un aumento delle spese militari e minaccia dazi sull’export dei Paesi europei – si legge nel retroscena su La Stampa – l’Italia potrebbe rispondere mettendo sul piatto una richiesta ulteriore di Gnl americano (gas naturale liquefatto) per compensare la quota residuale che fino a qualche giorno fa poteva arrivare da Mosca via Ucraina. Una fonte spiega a questo giornale che il governo sta valutando di incrementare l’acquisto di Gln dall’estero con contratti spot di breve durata soprattutto da Stati Uniti, Algeria e probabilmente Libia.
(…) L’Italia ha già potenziato gli stoccaggi, oltre ad aver diversificato le forniture grazie a contratti consistenti proprio con Algeria, Stati Uniti, Azerbaijan, Qatar e ha rafforzato le infrastrutture con i due rigassificatori di Piombino e Ravenna. Proprio quello in Romagna è stato citato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che ha ricordato il suo avvio in aprile, una soluzione che «aumenterà ancora la capacità di importazione di Gnl nella nostra rete»”.
LA SINTONIA DI VEDUTE SULLA GUERRA IN UCRAINA
Meloni, come da lei stessa rivendicato in un’intervista su Sette del Corriere, ha sottolineato una sintonia con Trump sulla crisi ucraina. Entrambi i leader concordano sul fatto che l’unico modo per raggiungere la pace sia costringere la Russia a uno stallo, garantendo un equilibrio delle forze sul campo. Questa visione condivisa potrebbe rappresentare una solida base per rafforzare la cooperazione tra Italia e Stati Uniti in ambito geopolitico.
IL RUOLO DI ELON MUSK
Un altro elemento chiave nelle relazioni Italia-Usa è il settore tecnologico. Giorgia Meloni ha ancora una volta elogiato Elon Musk definendolo “un innovatore straordinario” e ha ribadito l’importanza di attrarre investimenti nel Paese. Tuttavia, ha precisato che ogni iniziativa verrà valutata con attenzione, considerando sia l’interesse nazionale sia le esigenze di sicurezza.
L’APPROCCIO PRAGMATICO DELLA PREMIER MELONI
Giorgia Meloni sta cercando quindi di costruire un ponte tra due amministrazioni americane profondamente diverse, puntando – come la stessa premier non fa mistero di sottolineare – su pragmatismo e interesse nazionale. Mentre Biden lascia un’eredità diplomatica consolidata, Trump riporta con sé un approccio più diretto e orientato agli interessi economici. Meloni sembra intenzionata a muoversi con cautela, rafforzando la sintonia con entrambi i leader senza trascurare le priorità italiane.
Con la visita di Biden a Roma e un futuro bilaterale con Trump all’orizzonte, l’Italia ha l’opportunità di consolidare il proprio ruolo di partner strategico degli Stati Uniti, in un contesto internazionale sempre più complesso.