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M5S, Impegno Civico, Italexit e Alternativa: gioie e dolori della galassia grillina ed ex grillina

Grillini Riforma Italexit

Quale futuro attende M5S, Impegno Civico, Italexit e Alternativa? 

 

M5S, Italexit, Alternativa e Impegno Civico. La galassia grillina ed ex grillina cresce di giorno in giorno, ma contestualmente, almeno stando ai sondaggi, diminuisce il numero di elettori.

Il Movimento 5Stelle

Partiamo dal M5S che, cinque anni fa, ottenne il 32,5% dei consensi e attualmente è dato attorno al 10%. Il leader Giuseppe Conte, dopo aver guidato un governo gialloverde e uno giallorosso, è stato uno degli artifici della caduta del governo Draghi. Il M5s che, fino a pochi mesi fa, sembrava dovesse essere il junior partner del Pd nell’alleanza di centrosinistra, il cosiddetto ‘campo largo’, ora tenta la corsa in solitaria.

L’obiettivo del 3% sembra facilmente raggiungibile, ma è assai difficile che riesca a strappare dei collegi all’uninominale. Conte non è riuscito convincere Beppe Grillo nel dare delle deroghe sia per la ricandidatura dei suoi fedelissimi, Paola Taverna in primis, sia per i big come Roberto Fico. In tutto sono 49 i parlamentari al secondo mandato che saranno esclusi dalle prossime liste elettorali. I candidati saranno scelti col metodo delle ‘parlamentarie’ così come già avvenuto sia nel 2013 sia nel 2018.

I punti forti del programma del M5S saranno la difesa del reddito di cittadinanza, del Superbonus 110% e della transizione ecologica che si declina in un chiaro no al termovalorizzatore di Roma, motivo scatenante della crisi di governo. Conte, che all’epoca della segreteria di Nicola Zingaretti sembrava essere diventato il nuovo punto di riferimento del centrosinistra italiano, ora è pronto a radicalizzare la sua offerta politica, puntando magari sul ritorno di Alessandro Di Battista e, forse, anche a un’alleanza con Michele Santoro. L’ex storico conduttore di Raidue pare voler tornare in politica e, nelle sue ultime uscite pubbliche, è stato molto critico per quanto concerne anche la gestione della crisi in Ucraina da parte del governo italiano. La guerra e le linee di politica estera sono state motivo di forte attrito tra Conte, il premier Mario Draghi e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che, anche per questo motivo, ha dato vita a una scissione che, in tanti, vedevano ormai inevitabile.

Impegno Civico

Luigi Di Maio, solo pochi giorni fa ha inaugurato la nascita di Impegno Civico, un cartello elettorale che si presenta alle elezioni senza la necessità di presentare le firme grazie alla partnership con il Centro Democratico di Bruno Tabacci.

L’accordo tra Enrico Letta e Carlo Calenda prevede che nessun segretario di partito si presenti nei collegi uninominali. Veto che vale anche per tutti i 60 parlamentari dimaini che speravano di essere eletti con i voti di tutta la coalizione di centrosinistra, mentre ora devono sperare che la loro lista superi la soglia di sbarramento del 3%. Di Maio potrebbe accettare l’offerta di Letta che gli propone di candidarsi col Pd, così da avere garantito quel ‘diritto di tribuna’ che gli spetterebbe. Se accettasse, ci sarebbe il paradosso di un leader che, alla prima tornata elettorale in cui si presenta il suo movimento politico, si candida sotto le insegne di un altro partito. Un nodo non semplice da sciogliere. Dal punto di vista programmatico, Di Maio è stato molto chiaro: no agli estremismi, sì all’Agenda Draghi e a una connotazione internazionale dichiaratamente filo-europea e filo-atlantica.

Italexit e Alternativa

Italexit di Gianluigi Paragone e Alternativa, il gruppo degli ex grillini che via via hanno abbandonato il M5s in quanto contrari alla nascita del governo Draghi, hanno deciso di unire le forze. La connotazione anti-sistema è alla base di questo cartello elettorale che, però, deve ancora raccogliere le firme necessarie per presentarsi alle elezioni Politiche del prossimo 25 settembre.

L’ambizione è senza dubbio quella di raggiungere il 3% dei voti e ottenere alcuni seggi con la quota proporzionale, raccogliendo voti tra gli indecisi, tra gli ex grillini e nel mondo novax. Nelle loro liste, infatti, troveranno posto Alessandra Schilirò,  il vice questore di Roma diventata famosa nel settembre 2021 per aver contestato il green pass e Stefano Puzzer, il novax che fomentò le proteste dei portuali a Trieste.

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