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Musei, ecco i primi cambiamenti (e le prime conferme) del ministro Giuli

musei Giuli

Il ministro Giuli cambia 4 direttori nei grandi Musei e lancia il bando internazionale per gli istituti senza direttore

Il nuovo panorama della gestione museale italiana sta cambiando, sotto la guida di Alessandro Giuli. Il ministro della Cultura, dopo la nomina di Valentina Gemignani a capo di Gabinetto, è passato a un altro delicato capitolo della sua gestione: i musei. Giuli ha scelto di non rinnovare i contratti in scadenza di alcuni direttori di grandi musei italiani, segnando un cambio di passo rispetto all’era della gestione del centrosinistra con il dicastero guidato da Dario Franceschini. Ecco i dettagli e le principali implicazioni di questi cambiamenti.

LE NOMINE NON RINNOVATE A ROMA, NAPOLI, BOLOGNA E MATERA

Uno dei cambiamenti più discussi, come raccontano il Corriere della Sera e Repubblica,  riguarda Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano dal 2020, la cui riconferma era data quasi per certa. Verger, di origine francese e con un curriculum di grande prestigio, era stato incaricato di un progetto importante per Roma: “Urbs. Dalla città alla campagna romana”, finanziato con i fondi Pnrr e mirato a un rinnovamento museale in quattro sedi storiche. La mancata conferma di Verger ha suscitato reazioni sorprese, soprattutto per il valore del progetto avviato, che si prevede completato entro il 2026.

Anche Mario Epifani, direttore di Palazzo Reale a Napoli, e Maria Luisa Pacelli, alla guida della Pinacoteca Nazionale di Bologna (ora Museo Nazionale di Bologna), hanno visto scadere i loro mandati senza un rinnovo. Pacelli, in particolare, era pronta a inaugurare una mostra su Guido Reni. A Matera, invece, Annamaria Mauro conclude il suo incarico presso il Museo Nazionale di Matera, rinominato “Musei Nazionali di Matera” a seguito di una riforma che prevede l’accorpamento con la Direzione Regionale Musei.

LA FACOLTA’ DISCREZIONALE DEL MINISTRO SU ALCUNE NOMINE

Le nomine di Verger, Epifani, Pacelli e Mauro ricadevano sotto la “facoltà del ministro,” che consente a Giuli di decidere se proseguire i mandati o meno, senza che ciò costituisca formalmente un licenziamento. Tuttavia, la decisione di non rinnovare i contratti è interpretata da molti come un segnale di sfiducia verso i direttori nominati durante l’amministrazione Franceschini. Giuli ha dichiarato a Repubblica che non ci sono giudizi negativi personali, ma che il ministero punta a “ambizioni più alte” per i musei coinvolti.

QUALI SONO I MUSEI CHE PROSEGUONO SENZA CAMBIAMENTI

Non tutti i direttori nominati nel 2020 vedono terminare il loro incarico: Francesca Cappelletti rimane alla Galleria Borghese, Edith Gabrielli continuerà a dirigere il Vittoriano e Palazzo Venezia, e Luigi Gallo prosegue il suo lavoro alla Galleria Nazionale di Urbino. Queste conferme indicano una volontà di stabilità per alcune istituzioni di rilievo, dove probabilmente il ministero ritiene il lavoro in linea con le sue aspettative.

QUALI SONO I MUSEI SENZA DIRETTORE IN ATTESA DEL BANDO INTERNAZIONALE

Il ministero ha annunciato un bando di gara internazionale per selezionare i direttori di musei la cui dirigenza è ora vacante, Quali sono gli istituti interessati? I Musei Reali di Torino, la Galleria dell’Accademia di Firenze, il Colosseo, il Museo Nazionale Romano, il MANN di Napoli, la Pilotta, i Musei Nazionali di Ferrara, di Lucca, di Matera, di Bologna, Pantheon e Castel Sant’Angelo, Castello Svevo a Bari, Musei e Parchi Archeologici di Capri, i Musei Nazionali del Vomero a Napoli e le Ville Monumentali della Tuscia.  Con questa scelta, Giuli sembra voler riorganizzare il settore museale promuovendo la partecipazione di figure di alto profilo.

Leggi anche: Chi è Valentina Gemignani, il nuovo capo di Gabinetto del ministro Giuli

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