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Nomine Eni, Enel, Leonardo, Poste, Terna: per ora niente donne al vertice

Nomine Chigi

Il punto sulle nomine: mancanza di curriculum adeguati di donne alla guida delle partecipate e il caso Enel, dove tutto pare in discussione. Come stanno lavorando i cacciatori di teste Key2People, Eric Salmon e SpencerStuart

La nomina di Pasqualino Monti alla guida di Enav al posto di Roberta Neri, già ampiamente data per scontata in qualità di numero uno dell’ente di volo dai giornali nelle settimane scorse, apre uno scenario diverso sulle nomine delle partecipate che si tiene in questa primavera. Quella di Monti inaugura le danze per le nomine di partecipate che sono molto pesanti nel comparto industriale italiano: Eni, Enel, Poste, Leonardo, Terna. Dal Vinitaly di Verona il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha rilasciato una dichiarazione che va bene interpretata, quando dice che sulle partecipate “ci saranno anche delle conferme”.

Questa la dichiarazione all’Ansa del Presidente del Consiglio: “Si lavora nel merito, guardando al merito e guardando chiaramente la strategicità delle aziende, particolarmente in questo tempo, tenendo in considerazione il tema della spesa del Pnrr per quello che riguarda le energetiche, e anche il lavoro che l’Italia fa per cercare di diventare una sorta di hub di approvvigionamento”.

MERITO, PNRR E HUB DI APPROVVIGIONAMENTO

Bisogna bene mettere in fila le parole chiave di questa dichiarazione: il merito, il Pnrr, e l’hub di approvvigionamento. Concentriamoci sul “merito”: i bene informati sulla questione delle nomine in queste ore si trovano di fronte ad una condizione che è il contrario di quanto auspicato qualche settimana fa dalla Meloni stessa: la mancanza di donne davvero candidate alla guida delle partecipate nel ruolo di amministratore delegato non solo per Enav, ma anche per le partecipate che abbiamo nominato. Infatti, i profili di Giuseppina Di Foggia, attuale Ceo e vice president di Nokia Italia, e Lucia Morselli, numero uno di Acciaierie d’Italia Spa (molto invisa ai sindacati) non sono stati giudicati adeguati per ricoprire la carica di Ad delle partecipate in ballo.

I CACCIATORI DI TESTE DELLE NOMINE

I cacciatori di teste – Key2People, Eric Salmon e SpencerStuart – che stanno dettagliando le schede dei candidati Ad da fornire al Mef non dispongono di curriculum di donne competenti, e la cui appartenenza politica possa essere ascrivibile all’alveo del centro destra, dell’attuale maggioranza di Governo. Oltre al merito, gli sherpa del governo incaricati di vagliare i profili dei candidati guardano con attenzione, nelle ultime ore, all’appartenenza politica dei vari candidati. Fatto per il quale, nelle ultime ore, Roberta Neri è stata scartata tra i nomi in lizza per ricoprire la carica di Ad di Enav (troppo vicina al PD romano, sin dai tempi di Acea con Andrea Mangoni AD).

Inoltre, si sarebbe rivisto rispetto al passato, per valutare meglio il merito dei singoli candidati, il metodo di lavoro: per ogni nome indicato come Ad da una società di Head Hunter vengono trovati punti di forza e di debolezza sulle competenze dalle altre due società incaricate. Uno schema questo che serve a neutralizzare eventuali preferenze a senso unico.

A Palazzo Chigi, invece, è stato costituito un gruppo di lavoro guidato da Giambattista Fazzolari, con il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti e il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, affiancato da Gianni Letta. Il gruppo di lavoro sta continuando a vagliare profili, tra questa sera e domani. Merito e competenza, da una parte, e appartenenza politica, dall’altra.

IL PUNTO SULLE NOMINE

Alla luce di questi nuovi elementi da vagliare e, tenuto conto che va tolta dal tavolo la questione della riconferma di Claudio Descalzi alla guida del Cane a sei zampe (data per scontata da tempo), a Palazzo Chigi stanno faticando e non poco per la ricerca dei profili adeguati. In Enel appare tramontata la candidatura di Stefano Donnarumma, per il quale si profila una riconferma in Terna (e qui tornerebbero le parole di Giorgia Meloni sulle “presunte riconferme” nel contesto di un aggiustamento di tiro sui progetti del Pnrr e di altri fondi europei da recuperare), anche alla luce del lavoro impostato per contribuire a rendere l’Italia hub energetico al centro del Mediterraneo e il recente piano industriale presentato al mercato che dovrà essere portato a termine.

In Enel si sta cercando un profilo peculiare, che vada a sostituire l’uscente Francesco Starace: in queste ore si stanno vagliando profili come quello di Luigi Ferraris, attualmente alla guida di FS, che sta svolgendo un gravoso lavoro sul fronte del Pnrr o di Valerio Camerano, ex ad di A2a, e alcuni profili che possano avere una visione più industriale, rispetto a Ferraris e Camerano, entrambi per altro da sempre vicini al PD, e non considerati ascrivibili alla compagine governativa. Perciò non è scontato il ripetersi dello schema Enav, con la scelta che all’ultimo potrebbe ricadere su un nome, ad oggi ancora coperto, che possa guidare Enel sia sotto il profilo finanziario che di rilancio industriale.

        – Leggi anche: Chi è Pasqualino Monti, nuovo ad di Enav

Anche su Leonardo la partita è aperta, data l’uscita di scena di Alessandro Profumo, da sempre vicino al Pd, con più di un profilo che i cacciatori di teste stanno sottoponendo, tra questi quello più noto è il nome di Lorenzo Mariani, attualmente impegnato alla guida di MBDA. Ai cacciatori di teste è stato richiesto anche di cercare altri profili, oltre a quello dell’uscente Matteo Del Fante per la guida di Poste Italiane, ma, in questo caso, la conferma appare sempre più vicina, visto che allo stato attuale non ci sarebbero nomi adeguati in alternativa.

 

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