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Non solo Tesei, chi è il vero sconfitto delle elezioni in Umbria
Paola Agabiti Urbani, assessore influente uscente e con la casacca di Fratelli d’Italia, esce profondamente ridimensionata dalla tornata elettorale. Ecco perché
Le elezioni regionali in Umbria hanno riservato colpi di scena, conferme e bocciature eccellenti. Ma oltre alla ormai ex governatrice Donatella Tesei, chi esce fortemente ridimensionata è Paola Agabiti Urbani.
CHI E’ PAOLA AGABITI URBANI
Tra i nomi e i cognomi più conosciuti in Umbria, Agabiti Urbani è assessora plenipotenziaria uscente della giunta Tesei, marito di Gianmarco Urbani – amministratore delegato di Urbani Tartufi, nuora di Ada Spadoni Urbani – ex senatrice di Forza Italia. Nata a Terni nel 1974, laureata in Scienze politiche, negli anni passati (come si legge sul sito del Consiglio regionale) ha seguito gli affari legali e amministrativi dell’azienda famiglia. Sindaco del Comune di Scheggino dal 2014, riconfermata nel 2019. In precedenza, dal 2010 al 2014, è stata assessore al bilancio sempre a Scheggino.
Da assessore regionale ha gestito la maggior parte delle deleghe della giunta di centrodestra (programmazione europea, bilancio e risorse umane e patrimoniali. Turismo, cultura, istruzione e diritto allo studio). Cinque anni più di ombre che di luci, senza particolari risultati mentre il suo operato è stato segnato anche da polemiche.
QUANTO HA INCISO IL ‘TARTUFO-GATE’ SUL VOTO FINALE?
Emblematica la vicenda del “tartufo-gate”, sollevato dalla trasmissione Report in piena campagna elettorale. “Nel 2021 la Regione Umbria – si legge sulla pagina del programma – ha deliberato uno stanziamento di fondi per la filiera del tartufo. Quasi la metà dei 10,7 milioni di euro è finita alla Urbani Tartufi, il cui amministratore delegato è Gianmarco Urbani, marito dell’Assessora al bilancio della Regione Umbria Paola Agabiti. Nel periodo in cui veniva predisposto il bando, il figlio della Presidente Donatella Tesei è stato assunto a tempo indeterminato dalla Urbani Tartufi. Per queste vicende la Procura di Perugia ha indagato per abuso d’ufficio Donatella Tesei e la sua Assessora Agabiti. L’inchiesta è stata poi archiviata per l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio”.
AGABITI HA TRAMATO CONTRO TESEI?
Non bastasse, a peggiorare il clima all’interno del centrodestra e in campagna elettorale, ci ha pensato un retroscena pubblicato sul Fatto quotidiano il 13 novembre. «La presidente Tesei ha governato male: se andiamo avanti così perdiamo le elezioni»: è questo, secondo l’indiscrezione del giornale diretto da Marco Travaglio, “il senso di un ragionamento” che l’assessora Agabiti Urbani “avrebbe fatto nel maggio scorso ad Arianna Meloni, sorella della premier”. Secondo il Fatto, che cita «due fonti umbre di maggioranza a conoscenza della questione», tutto sarebbe avvenuto “il 24 maggio a Perugia durante una cena con 600 invitati per sostenere la candidatura al parlamento UE di Marco Squarta”.
LA METAMORFOSI POLITICA, DALLA LISTA TESEI A FDI
Abbastanza variegata è stata la sua lunga navigazione politica. Iniziata con Forza Italia, nel 2019 è stata eletta in Assemblea regionale con la lista della governatrice Tesei. Da qui, ha cominciato poi a flirtare con i maggiorenti della Lega, nel periodo post Papeete di Salvini, chiedendo quel posto di coordinatore regionale che nel Carroccio umbro era stato appaltato al deputato Caparvi.
Iniziato il declino della stella salviniana decide di mettersi in proprio, fondando ‘Civitas’ – pseudo movimento civico formato da sindaci e consiglieri comunali – che, però, non riuscirà mai a presentare una propria lista in nessuna delle elezioni amministrative svoltesi negli ultimi 4 anni. Trova quindi ospitalità, nella parte finale della legislatura consiliare, in Fratelli d’Italia.
LE AMBIZIONI E LE ASPETTATIVE INFRANTE
Col senno di poi, alla luce dei retroscena e delle indiscrezioni emerse, c’è chi maliziosamente fa osservare che Paola Agabiti in realtà puntava le sue fiches su se stessa, sulla possibilità che il centrodestra optasse per un cambio di cavallo in corsa e, quindi, che proprio lei venisse promossa quale candidata alla Regione. Così non è stato.
Con la casacca meloniana e con sulle spalle 5 anni di attività assessorile, gestendo circa la metà delle deleghe regionali, si presenta alle elezioni. Risulta sì la prima degli eletti in Fratelli d’Italia, ma i suoi 7.225 voti sono un numero nettamente inferiore alle attese. Andrea Romizi, ex sindaco di Perugia e segretario regionale di Forza Italia, ha ottenuto oltre 10mila preferenze e anche grazie a questo exploit è stato promosso da Antonio Tajani nella segretaria nazionale del partito.
Chissà invece, a bocce ferme, quale sarà il giudizio politico dei dirigenti nazionali di FdI su Paola Agabiti, anche dopo aver letto svariati articoli usciti negli ultimi mesi su testate locali in cui il suo nome veniva tirato in ballo come potenziale nuovo ministro del Turismo. Un’aspirazione che, a maggior ragione adesso, difficilmente vedrà la luce.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
In merito all’articolo pubblicato in data 19 novembre 2024 sulla testata Policy Maker dal titolo “Non solo Tesei, chi è il vero sconfitto delle elezioni in Umbria” trovo necessario precisare alcuni passaggi che riguardano la mia persona e la mia carriera politica. Tanto per cominciare, sono sempre stata espressione del civismo fino al mio ingresso in Fratelli d’Italia, ma non sono mai stata in Forza Italia, come viene erroneamente riportato nell’articolo.
In merito alla vicenda che coinvolge la valorizzazione della filiera del tartufo da parte della Regione Umbria è già stato spiegato che tale operazione ha riguardato il coinvolgimento di 98 aziende agricole dell’Umbria, così come è avvenuto per altre realtà produttive quali il luppolo, i cereali e l’olivo. Prodotti che rappresentano un punto di forza delle eccellenze enogastronomiche dell’Umbria che la Regione ha aiutato a crescere sui mercati nazionali e internazionali.
È stato anche spiegato che l’assunzione del figlio della presidente Donatella Tesei è avvenuta in circostanze temporali che nulla c’entrano con il bando in questione. Rispetto al tema dell’abuso d’ufficio, il mio legale, l’avvocato Nicola Di Mario ha fatto chiarezza sulla vicenda: «Laddove non fosse stata disposta l’abrogazione dell’abuso
d’ufficio, la originaria e provvisoria contestazione di reato elevata a carico della dottoressa Paola Agabiti sarebbe risultata del tutto infondata sul piano giuridico».
Sulla questione Civitas mi permetta di farle presente che si tratta di un movimento civico che coinvolge decine di amministratori pubblici locali: un contenitore politico di confronto e crescita reciproca apprezzato da molti in Umbria. Una realtà politico-culturale tuttora attiva sul territorio. Sui risultati raggiunti alle ultime elezioni regionali vorrei farle notare che in termini di consensi elettorali ho più che raddoppiato le preferenze rispetto al 2019, ma il tema in questo caso riguarda non solo l’obiettivo politico raggiunto che è per me motivo di responsabilità, piuttosto il percorso fatto negli ultimi cinque anni, a cominciare dal turismo, con risultati mai raggiunti prima e riconosciuti in maniera trasversale.
Paola Agabiti Urbani