I vari conflitti e fronti aperti che vedono al centro i Servizi, il governo e…
Nucleare, ecco le 67 aree idonee per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi

Pubblicata la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee per la realizzazione del deposito nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi
La Sogin, società statale incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha avuto l’ok dal Ministero dello Sviluppo economico e dal dicastero dell’ambiente alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a ospitare il venturo deposito nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi.
COS’È IL DEPOSITO PER LO STOCCAGGIO DEI RIFIUTI RADIOATTIVI
L’Unione Europea (articolo 4 della Direttiva 2011/70) prevede che la sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi avvenga nello Stato membro in cui sono stati generati. In Italia, però, al contrario di quanto accade all’estero, non esiste ancora una struttura centralizzata per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Il Deposito Nazionale sarà un’infrastruttura ambientale di superficie che permetterà di sistemare definitivamente in sicurezza i rifiuti radioattivi, oggi stoccati all’interno di decine di depositi temporanei presenti comunque attualmente in fase di smantellamento, dato che sono strutture con una vita di progetto di circa 50 anni.
COS’È IL PARCO TECNOLOGICO
Insieme al Deposito Nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi verrà realizzato il Parco Tecnologico, centro di ricerca applicata e di formazione nel campo del decommissioning nucleare, della gestione dei rifiuti radioattivi e della radioprotezione, oltre che della salvaguardia ambientale. Il Parco Tecnologico rappresenterà una reale integrazione con il sistema economico e di ricerca, contribuendo ulteriormente allo sviluppo sostenibile del territorio nel quale sorgerà.
DOVE SORGERÀ IL DEPOSITO?
Al momento sono state individuate 67 aree idonee in sette Regioni.
PIEMONTE – 8 aree idonee tra le province di Torino e Alessandria (Comuni di Caluso, Mazzè, Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargento, Bosco Marengo e così via)
TOSCANA-LAZIO – 24 aree idonee tra le province di Siena, Grosseto e Viterbo (Comuni di Pienza, Campagnatico, Ischia e Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano)
BASILICATA-PUGLIA – 17 aree idonee tra le province di Potenza, Matera, Bari, Taranto (Comuni di Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina, Altamura, Matera, Laterza, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso)
SARDEGNA – 14 aree aree idonee in provincia di Oristano (Siapiccia, Albagiara, Assolo, Usellus, Mogorella, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Ortacesus, Guasila, Segariu, Villamar, Gergei e altri)
SICILIA – 4 aree idonee nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta (Comuni di Trapani, Calatafimi, Segesta, Castellana, Petralia, Butera).