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Nuove restrizioni, tensioni nella maggioranza, si rinvia la decisione

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I dati di ieri (22.409 casi e 332 vittime) certificano che le nuove restrizioni sono necessarie. Ma l’esecutivo deve ancora decidere la portata: lockdown nazionale e Pasqua blindata come Natale o peggio?

La cabina di regia, apprende Policy Maker, non è riuscita ad arrivare a una soluzione sulle nuove restrizioni nemmeno a seguito dell’intervento del presidente del Consiglio, Mario Draghi, che non sarebbe dovuto essere presente ma era intervenuto nella serata di ieri proprio a seguito delle posizioni troppo distanti dei partiti che compongono la sua variegata maggioranza.

DA CHI È COMPOSTA LA CABINA DI REGIA SULLE NUOVE RESTRIZIONI

Alla riunione, fanno sapere da Palazzo Chigi, hanno partecipato il Presidente del Consiglio Mario Draghi, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini in rappresentanza di Forza Italia, per il PD il ministro della Cultura Dario Franceschini, il ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti per Italia Viva, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per la Lega, il ministro della Salute Roberto Speranza per LEU, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli per il M5S, il ministro dell’Economia e delle finanze Daniele Franco (che suggerisce l’argomento chiusure sarà trattato assieme al nuovo pacchetto di ristori), il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, il Segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa, il Capo di Gabinetto Antonio Funiciello, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il direttore del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.

LE NUOVE RESTRIZIONI SPACCANO LA DESTRA DALLA SINISTRA

Da un lato ci sono Leu e PD, che col ministro della Salute, Roberto Speranza, sposano totalmente la linea rigorista del Comitato tecnico scientifico secondo cui, a fronte dei dati che certificherebbero la terza ondata e dei nuovi rischi rappresentati dalle varianti, stracciano il piano di replicare quanto fatto a Natale e spingono per un lockdown vero e proprio, almeno nei weekend, per tutto il territorio nazionale a esclusione della Sardegna. In più, si chiede all’esecutivo di anticipare il lockdown dalle 22 alle 19.

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Contro entrambe le proposte si schierano, compatte, Lega e Forza Italia, decise a rappresentare tutte le categorie di lavoratori che verrebbero ulteriormente danneggiate dalle nuove restrizioni in esame. In una posizione mediana si colloca invece il Movimento 5 Stelle, per la verità ancora troppo preso dai suoi problemi interni per esprimere con fermezza una tesi univoca.

L’IDEA DI DRAGHI: COINVOLGERE LE REGIONI PER SUDDIVIDERE L’ONERE

L’intervento di ieri di Mario Draghi però non ha fatto il miracolo sperato. La cabina di regia non è riuscita a raggiungere un accordo sulle nuove restrizioni, che pure ci saranno, questo è ormai certo, vanno solo più quantificate. Il presidente del Consiglio, memore dei tanti incidenti occorsi al suo predecessore, Giuseppe Conte, ha così suggerito di sfruttare il tavolo odierno con le Regioni proprio per farle partecipare al processo decisionale ed evitare di essere il bersaglio dei presidenti favorevoli alle chiusure o, sul fronte opposto, alle aperture. Un modo per suddividere la responsabilità e non essere accusato di protagonismo.

Ma, soprattutto, le decisioni rimaste in sospeso nella cabina di regia a Palazzo Chigi di ieri, durata neppure un’ora, stante l’incompatibilità delle tesi presentate dal centrodestra e dal centrosinistra, verranno prese solo con i dati di venerdì e le nuove pagelle che fotografano l’avanzata del contagio: “stiamo ancora valutando, anche perché alcuni dati sono attesi nelle prossime ore”, faceva sapere ieri una fonte interna al tavolo delle trattative. Il riferimento è anche a un report che l’Istituto superiore di Sanità ha consegnato al premier nella tarda serata di ieri. L’idea del presidente del Consiglio è dunque quella di procedere con un Dpcm già in questo week end: in Parlamento Draghi aveva promesso che avrebbe preso nuove restrizioni dando il dovuto preavviso, ma a quanto pare non gli sarà facile tenere fede alla sua parola.

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