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Governo: paralisi sulle deleghe blocca i dossier (5G incluso)
A più di un mese dal giuramento dei sottosegretari di stato del nuovo governo Conte, la mancata assegnazione delle deleghe in alcuni settori strategici sta di fatto bloccando l’attività del nostro Paese.
Le deleghe che ancora sono da assegnare riguardano il commercio estero e le Telecomunicazioni. Pare che alla base della mancata assegnazione ci sia da una parte il nuovo assetto della maggioranza con l’ingresso del nuovo partito di Matteo Renzi Italia Viva. Dall’altro uno scontro tra il Movimento 5 stelle ed il Pd.
IL CASO DELLA DELEGA AL COMMERCIO ESTERO
Il candidato indicato a seguire la materia, il sottosegretario renziano Ivan Scalfarotto potrebbe essere scavalcato dal grillino Manlio Di Stefano (tra gli ispiratori del passaggio del commercio estero alla Farnesina) a causa dell’uscita dei renziani dal Pd e la costituzione di “Italia Viva” che ha rimesso in discussione gli accordi di spartizione della maggioranza.
A CHI FARE RIFERIMENTO?
Nelle settimane scorse è stato Stefano Buffagni, viceministro al Mise ad accompagnare le imprese nel Business forum che si è svolto a Tianjin, in Cina ed in assenza di un politico delegato, è stato il rappresentante dell’Italia a Bruxelles, Maurizio Massari, a partecipare il 1° ottobre al primo incontro informale tra i ministri Ue del commercio estero. Ieri Di Stefano ha presenziato alla IX Conferenza Italia-America Latina e Caraibi dove sono stati affrontati anche temi di business.
TRANSIZIONE DELLE COMPETENZE DAL MISE AL MAECI
A complicare tutto, poi, il processo di transizione delle competenze che dal 1° gennaio 2020 passeranno dal Mise al Maeci. Il decreto legge, all’esame del Senato, prevede fino a 107 unità dell’organico da trasferire. Ma, al momento, meno di 40 persone si sarebbero dichiarate disponibili al trasferimento. Sono in arrivo, inoltre, emendamenti al decreto con i quali il Mise proverebbe a conservare in extremis le competenze sui finanziamenti Simest-Sace oltre a tutti i capitoli di spesa relativi alla Camere di commercio all’estero.
ANCORA MANI LEGATE SULLE DELEGHE TLC
La mancata assegnazione delle deleghe ai sottosegretari al Mise sta di fatto bloccando da un mese e più la piena attività del Ministero di Via Veneto ed il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, al momento, sembra avere le mani legate.
I TEMI DA AFFRONTARE
Eppure di temi delicati da seguire per la industry delle Tlc ce ne sono diversi: il rollout del 5G, l’implementazione del piano nazionale banda ultralarga e la migrazione dei broadcaster dalla banda 700.
La recente visita del Segretario di Stato Usa Mike Pompeo a Roma, che ha visto nella sicurezza delle reti 5G un argomento centrale del dialogo Italia-Usa si è svolto senza il supporto tecnico-politico di un sottosegretario con delega alle Tlc, prova plastica dell’impasse in cui ci si trova e nel quale si rischia di restare fino alla nomina del nuovo collegio dell’Agcom.
Fra meno di tre settimane ci sarà poi in Egitto la conferenza mondiale dell’Onu sulle politiche globali per l’uso dello spettro radio (WRC-19), organizzato ogni 4 anni dall’ITU, dove l’Italia dovrà dire la sua per difendere nello scacchiere mondiale i propri interessi in materia di utilizzo futuro e standard delle frequenze, in particolare sul 5G.
BRACCIO DI FERRO TRA M5S E PD
A bloccare l’assegnazione delle deleghe pare esserci un duro braccio di ferro fra alleati di Governo, 5 Stelle e Pd, al centro del quale ci sarebbe la designazione del candidato presidente per l’Agcom. Risolto quel nodo potrebbero sciogliersi a cascata anche i blocchi legati alle deleghe del Mise.