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Come saranno distribuite le deleghe alla Presidenza del Consiglio

Palazzo Chigi

Attorno a Riccardo Fraccaro le novità più importanti delle deleghe: avrà la delega al Cipe ma niente riforme istituzionali, saranno di competenza del ministro D’Incà

I tasselli del governo giallo-rosso cominciano pian piano a trovare la loro collocazione. L’ultima partita rimane quella delle deleghe a sottosegretari e viceministri e ieri il Consiglio dei ministri ha fatto il primo passo, essendo stato “sentito” ai fini “dell’adozione dei decreti del presidente del Consiglio dei ministri recanti le deleghe di funzione ai ministri senza portafoglio”.

CONTE TIENE I SERVIZI SEGRETI, A FRACCARO IL CIPE MAPERDE LE RIFORME ISTITUZIONALI

Tenendo da parte il premier Giuseppe Conte, che ha già deciso da tempo di tenere per sé la delega ai Servizi segreti come del resto già avvenuto nel passato esecutivo e malgrado le resistenze del Pd, sono quelle che ruotano attorno a Riccardo Fraccaro (M5S) le novità più importanti. Passato dal ministero dei Rapporti con il Parlamento al ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, secondo quanto si apprende, andrà a lui la delega del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica in coordinamento con l’altro sottosegretario alla presidenza Mario Turco. Che a sua volta dovrebbe tenere salda la competenza in programmazione economica e investimenti pubblici. Non solo. Fraccaro non seguirà nemmeno le riforme istituzionali che, in mancanza di un dicastero apposito come era stato in passato, verranno affidate in toto al ministro senza portafoglio per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.

MARTELLA GIÀ ALL’EDITORIA

Infine una casella già sicura è quella di Andrea Martella del Pd che si è già accasato all’Editoria.

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