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Pd. Una riunione di under 35 potrebbe lanciare una nuova candidatura

Centofiori partito democratico

Pd. All’associazione Centofiori una riunione di under 35  del partito potrebbe dare del filo da torcere ai big che hanno già annunciato la loro candidatura

In principio fu il solo governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Poi si aggiunsero l’affascinante renziano a fasi alterne Matteo Richetti, il pugliese Francesco Boccia in quota Michele Emiliano, e Dario Corallo, candidatosi a sorpresa con un selfie – i millennials fanno così, dice lui – scattato alla Marcia della Pace, in onore dei bei tempi della sinistra movimentista. E infine aleggia un convitato di pietra: l’ex Ministro dell’Interno Marco Minniti, ancora indeciso sullo sciogliere o meno la riserva.

LA RIUNIONE DEGLI UNDER 35 ALL’ASSOCIAZIONE CENTOFIORI

Ma domenica pomeriggio – quando si stava già smontando Piazza Grande, il “villaggio” romano in cui Zingaretti ha lanciato la corsa alla leadership (sia mai che il Governatore del Lazio si spostasse oltre le Mura Aureliane) – nella sede dell’Associazione Centofiori di via Goito si incontrava qualche decina di giovani dirigenti e amministratori del Partito Democratico che a quanto pare di arrendersi all’assetto esistente non ne vogliono proprio sapere.

AUTOCONVOCAZIONE SUI SOCIAL PER I MILLENIALS DEL PD

“Un’autoconvocazione in piena regola, partita con un tam-tam di chiamate, messaggi WhatsApp, contatti personali. Alla fine, siamo oltre 70”, dicono alcuni partecipanti alla riunione all’associazione Centofiori. “Giovani amministratori eletti a suon di voti, dirigenti nazionali del Pd e della giovanile, militanti, esponenti di storiche associazioni del centrosinistra. L’unico denominatore comune è quello generazionale: tutti under 35, molti ventenni, di ogni sensibilità e provenienza, da chi ha seguito l’avventura di Renzi a chi si colloca nella sinistra dem, cattolici e laici, lavoratori, studenti e ricercatori”.

I VOLTI NOTI TRA GLI AUTOCONVOCATI

Alcune presenze di rilievo tra i ragazzi di Centofiori: l’eurodeputato spezzino Brando Benifei, l’outsider alle primarie per la candidatura a sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, il giovane consigliere regionale lombardo Jacopo Scandella. Tanto nord, ma anche il Sud di Marco Schirripa, da Reggio Calabria in Direzione Nazionale, il Segretario della Giovanile barese Davide Montanaro e dirigenti nazionali dei Giovani Democratici come il Presidente Michele Masulli e Vittorio Pecoraro, responsabile dell’organizzazione. Tra i più giovani Margherita Colonnello, 26 anni, consigliere comunale di Padova, Vittorio Ivis, 27, Segretario Provinciale a Padova, e Giacomo Fisco, che a soli 23 anni è già consigliere comunale a Varese.

LE PREOCCUPAZIONI PER LO STATO DEL PARTITO

Gli invitati all’assemblea del Centofiori, preoccupati dello stato del partito, ora sembrano voler muoversi sul serio, portandosi un bel pezzo che sui territori chiede iniziative forti, radicali e unitarie. Una questione di sopravvivenza, insomma: assieme alle diverse proposte sulla democrazia interna del partito (qualcuno sembra esserci rimasto male per come siano state stilate quelle sfortunate liste elettorali di marzo…), pare sia stata anche ventilata la possibilità di una ulteriore candidatura, all’insegna della cosiddetta “autonomia generazionale”. I riferimenti concreti? L’esperienza di Padova, dove il Pd riesce a governare con Coalizione Civica, così come quella di Milano, dove il partito è sempre in dialogo con movimenti civici di ogni natura.

LA NASCITA DI UNA NUOVA CANDIDATURA

E dopo questa riunione? Ci sarà a breve una nuova “chiamata alle armi”, un evento pubblico dove i “ragazzi del Centofiori” puntano a fare il pieno, con almeno 300 partecipanti. Da segnare in calendario il weekend del 10 e 11 novembre, data in cui il Segretario Maurizio Martina dovrebbe anche convocare l’Assemblea Nazionale. L’intenzione dichiarata per ora sembra solo quella di lanciare un documento radicale per i candidati già in campo. Ma in una fase in cui ancora nulla è deciso, nessuno può dire se da quella stessa assemblea non possa anche partire una candidatura che sparigli le carte. La porta insomma non è ancora chiusa: avremo un quinto o sesto candidato al congresso del Partito Democratico? Intanto qualche big incomincia a informarsi e a far squillare i telefoni.

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