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Cosa c’è dietro la protesta di Coldiretti contro l’assessore sponsorizzato da Lollobrigida
Che succede tra Coldiretti e Fratelli d’Italia? E’ finita la luna di miele con il ministro Lollobrigida? E che succede all’interno della stessa associazione dei coltivatori diretti?
Negli ambienti di FdI e del Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare non è passata inosservata la mobilitazione che Coldiretti Lazio ha organizzato per oggi, con migliaia di agricoltori riuniti davanti al Palazzo della Regione in protesta.
L’obiettivo è puntare i riflettori sull’assenza di misure efficaci per il settore agricolo e sulla mancanza di dialogo con l’assessore regionale all’Agricoltura e al Bilancio, Giancarlo Righini, uomo di fiducia di Lollobrigida. David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio, ha annunciato una “mobilitazione permanente” fino a quando le istanze del settore non verranno ascoltate.
“Serve un assessorato dedicato esclusivamente all’agricoltura”, ha dichiarato Granieri, sottolineando l’urgenza di mettere il comparto al centro delle priorità regionali. Gli agricoltori sono pronti a dormire in tenda per mantenere alta l’attenzione sulle loro richieste.
UNA CRISI TRASVERSALE NELLE FILIERE AGRICOLE
Coldiretti ha evidenziato una serie di problematiche che colpiscono diverse filiere del Lazio:
•Settore ovino: perdita di circa 250.000 capi, aggravata dalla diffusione della “lingua blu” e dai danni provocati dalla fauna selvatica.
•Filiera suinicola: minacciata dalla peste suina, con misure di contenimento giudicate inefficaci.
•Ortofrutta: crisi profonda per la moria dei kiwi e un calo del 50% nel raccolto delle nocciole.
•Settore bufalino: prezzo del latte alla stalla in caduta libera, con un calo del 30% in pochi mesi.
•Zootecnia: necessità di una riorganizzazione sia per la produzione di latte che per quella della carne.
A questo si aggiungono ritardi nella gestione della fauna selvatica, con cinghiali che distruggono fino all’80% dei raccolti e lupi che attaccano il bestiame. Molti allevatori, per proteggere le proprie mandrie, sono costretti a dormire in auto nei pressi degli allevamenti.
LE CRITICHE A RIGHINI, ASSESSORE AL BILANCIO E ANCHE ALL’AGRICOLTURA
Granieri (e non è la prima volta) ha criticato duramente l’assessore Righini, accusandolo di essere “inconsapevole della crisi” che attraversa l’agricoltura nel Lazio. Il vero casus belli è la gestione delle sue deleghe, divisa tra Bilancio e Agricoltura, che viene ritenuta dal mondo degli agricoltori inefficace e deleteria per un settore che richiederebbe un impegno esclusivo. Il primo tavolo di rappresentanza, istituito dopo pressioni di Coldiretti, è stato convocato solo di recente, nonostante il governo regionale sia operativo da un anno e mezzo.
CHI E’ GIANCARLO RIGHINI, MISTER PREFERENZE
Righini è diventato l’uomo forte di FdI nella giunta Rocca della regione Lazio grazie al suo exploit alle ultime elezioni regionali. “«Straordinario», festeggiano i ‘meloniani’, il risultato di Giancarlo Righini – sostenuto dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – che tocca le 36mila preferenze: record assoluto – sottolineava il Sole24Ore – da quando esiste questo sistema elettorale nel Lazio”.
Classe 1968, Righini è alla terza legislatura consiliare alla Regione, di professione vice direttore di banca a Velletri, paese dei Castelli Romani. E proprio in provincia di Roma, Righini ha fatto il ‘boom’. Oggi sono 22 i consiglieri regionali FdI alla Pisana (su un totale di 51). Dieci anni fa, invece, c’era solo lui, Righini, primo consigliere regionale di FdI eletto in tutta Italia e unico al timone del partito nel quinquennio, 2013/2018. Mentre nel quinquennio 2018-2023 i consiglieri meloniani erano saliti a quota sei.
A ulteriore conferma della fiducia riposta su di lui dal ministro Lollobrigida, Righini ad aprile è stato nominato nel cda di Crea, il centro di ricerca di riferimento del Ministero.
LA RISPOSTA DELLA MAGGIORANZA DI CENTRODESTRA
I capigruppo di maggioranza alla Regione Lazio hanno difeso l’operato di Righini, lodandone competenza e impegno. In una nota congiunta, Daniele Sabatini (FdI), Giorgio Simeoni (FI), Laura Cartaginese (Lega) e altri rappresentanti hanno espresso rammarico per i toni dello scontro, auspicando un ritorno a un confronto sereno e costruttivo per il bene del settore agricolo.
Un’altra bella gatta da pelare, quindi, per la giunta regionale guidata da Francesco Rocca, alle prese da mesi con uno stallo che sta paralizzando l’attività di governo e per il quale, invece, le forze di maggioranza non hanno al momento dimostrato la stessa compattezza trovata nel difendere Righini.
QUANTO PESANO EQUILIBRI E DINAMICHE INTERNE IN FDI E COLDIRETTI?
A questo punto, considerate tutte le battaglie portate avanti a braccetto in questi primi due anni di legislatura da Coldiretti e dal Governo di centrodestra, c’è da chiedersi se dietro questa mobilitazione non si celino motivazioni più politiche. Tra l’altro, anche se i malumori nella categoria laziale degli agricoltori serpeggiano da tempo, la protesta arriva in un momento in cui Lollobrigida sembra politicamente più ai margini del cerchio magico meloniano. C’entrano quindi equilibri interni a FdI? E c’entrano anche dinamiche interne e riposizionamenti nella stessa Coldiretti, tra il presidente Prandini, il segretario generale Gesmundo e il presidente laziale Granieri?