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Perché Gerli ha rinunciato al Cts

Gerli Cts

Di lui si dice sia uno startupper con la passione del bridge e dei videogame. Gerli ha ideato però un sistema predittivo piuttosto noto sui social, che si è rivelato fallace ma che per qualche ora gli ha spalancato le porte del Cts

Una nomina durata poco più di 24 ore, quella di Alberto Giovanni Gerli, uno dei 12 super esperti del nuovo Cts (Comitato tecnico scientifico) così come l’ha ridisegnato il presidente del Consiglio, Mario Draghi (quello di Conte era di 24). Ma sul fatto che Gerli sia davvero un “super esperto” diverse testate e anche numerosi accademici avevano avanzato più di un dubbio. Da qui la decisione del diretto interessato di fare un passo indietro. «A seguito delle inattese e sorprendenti polemiche esplose all’indomani della mia nomina a componente del Comitato Tecnico Scientifico, ho ritenuto opportuno rinunciare al mio incarico così da evitare al Cts e alle istituzioni in generale ulteriori, inutili ostacoli e distrazioni rispetto alle importanti e difficili decisioni che sono chiamati a prendere in un momento tanto delicato per il Paese», ha spiegato Gerli, rinunciando al posto del Cts.

LE POLEMICHE SULLA NOMINA DI GERLI AL CTS

“Ha sbagliato tutte le previsioni ma è nel nuovo Cts voluto da Draghi: chi è Alberto Gerli. Aveva detto: “Il Veneto? Il 28 febbraio in zona bianca”, attaccava oggi Il Fatto Quotidiano. “La presenza dell’imprenditore padovano, laureato in ingegneria e fondatore di startup, nonché ex consigliere delegato di Confindustria Giovani di Padova – si legge -, secondo quanto risulta a Ilfattoquotidiano.it sarebbe attribuibile per esclusione alla Presidenza del Consiglio”.

Ancora: “dall’inizio dell’emergenza Covid ha approntato e perfezionato un modello predittivo che, come fa notare Pagella Politica, si è dimostrato quantomeno impreciso in molte circostanze. L’ultimo esempio delle diverse analisi del suo “indice” che non hanno trovato riscontro nell’evoluzione della curva epidemica riguarda il Veneto: lo scorso 1 febbraio Gerli disse al Messaggero Veneto che la regione entro la fine del mese “quasi certamente entrerà nella zona bianca”. Non solo il Veneto non è mai diventato “bianco”, ma dal giallo del 28 febbraio è presto precipitato prima in arancione (8 marzo) e poi in zona rossa dallo scorso lunedì. L’imprenditore, molto attivo sui social e sul suo canale Youtube Data&Tonic, all’inizio dell’emergenza aveva scritto attraverso Twitter a Chiara Ferragni e Fedez chiedendo di “aiutarlo a far conoscere la sua scoperta” e il 4 aprile al governatore dello Stato di New York, prevedendo 130mila contagi al 30 giugno. Saranno oltre il triplo”.

 

 

Molto dura anche Pagella Politica: “Il nuovo membro del Cts che ha sbagliato tutte le previsioni sull’epidemia”. E: “Le stime di Gerli – che su LinkedIn si definisce data analyst, fondatore e Ceo della Tourbillon Tech Srl – sono però state quasi tutte smentite dai numeri. Non solo, ma le sue teorie per analizzare l’epidemia spesso si basano su assunti difficili da giustificare in base alla scienza. Ci sono diversi elementi insomma per mettere in discussione le sue competenze e, di conseguenza, l’opportunità del suo nuovo ruolo all’interno del Cts”. E segue un lungo e accurato fact checking in cui effettivamente vengono smontati tutti i numeri del suo sistema, che pare affidabile come quelli per vincere al Lotto.

Del medesimo tenore un articolo del Post: “Un imprenditore senza evidenti qualifiche era stato scelto per consigliare il governo sull’epidemia”. E, ancora: “Dopo le estese accuse e polemiche seguite alla sua nomina, giudicata perlopiù inspiegabile vista l’assenza di apparenti qualifiche e meriti scientifici e accademici, si è dimesso”.

Intanto, domani, venerdì 19 marzo, si riunirà per la prima volta l’organismo rinnovato.

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