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Perchè il messaggio di Edith Stein è ancora oggi attuale

EDITH STEIN

Oggi la Chiesa Cattolica celebra Santa Teresa di Benedetto della Croce, al secolo Edith Stein. Donna, ebrea, cattolica, santa, filosofa, si impegnò per gli ultimi e per i diritti femminili, negati nella sua epoca

La memoria di Edith Stein, Santa Teresa di Benedetto della Croce, che si celebra secondo la Liturgia Cattolica il 9 agosto è quanto mai attuale. Senza voler ricadere nei canoni o nei clichè della nostra epoca è bene sottolineare come ci troviamo di fronte ad una personalità molto peculiare per i decenni che Edith Stein ha vissuto, a cavallo tra la fine dell’800 e l’epoca del Nazismo. 

Donna, ebrea, convertita al Cristianesimo, assistente di filosofia del grande Edmund Husserl, iniziatore della Fenomenologia, e prima donna aspirante all’insegnamento nelle università, che gli fu in negato, anche a causa delle sue origini giudaiche.

CHI ERA EDITH STEIN

Nell’epoca della sua permanenza a Gottinga negli Anni 10 del ‘900 ebbe modo di collaborare con Husserl, il quale puntava su un nuovo concetto di verità, andando oltre il soggettivismo kantiano e recuperando il ritorno all’oggettivismo. La Fenomenologia, era questa la corrente che Husserl ispirerà e fonderà, spinse molti suoi allievi ad avvicinarsi alla fede cristiana. Edith Stein nel 1916 si laurea con Husserl con una tesi dal titolo “Sul problema dell’empatia”. 

In questi anni, durante l’inizio della Grande Guerra la giovane Edith aveva anche prestato servizio di volontariato in ospedale ad assistere gli ammalati di tifo.

IL “PROBLEMA DELL’EMPATIA” E L’IMPEGNO PER LE DONNE

Edith Stein nel 1916 si laurea con Husserl con una tesi dal titolo “Sul problema dell’empatia” relativo al modo di esperire la coscienza degli altri, per comprenderne le ragioni, un’opera che si pone tra filosofia e psicologia.

Edith Stein – altro elemento che rende più che attuale la sua biografia ed il suo operato – si impegnò profondamente per le donne del suo tempo e per la lotta dei diritti femminili: entrò a far parte dell’organizzazione denominata “Associazione prussiana per il diritto femminile al Voto”. Così come svolse molte conferenze in giro per la Germania su questi stessi temi.

RIVOLUZIONE E FEDE DI EDITH STEIN

A ben pensarci una personalità fortemente rivoluzionaria, e volitiva. Da piccola aveva perso la fede, che ritrovò da adulta. Edith Stein non fu solo una filosofa, converita dall’ebraismo al Cristianesimo (senza mai dimenticare le sue origini giudaiche), ma fu anche una mistica e religiosa, convinta ad intraprendere la strada monacale delle Carmelitane, dopo la lettura, nel 1921, dell’autobiografia di Santa Teresa d’Avila, che per lei rappresentò una svolta fulminante. Comprese in quel momento di aver trovato la verità. Però, non fu per lei facile intraprendere la vita religiosa.

Prenderà i primi voti il 21 aprile del 1935, dopo essere stata battezzata l’1 Gennaio del 1922. Il 21 aprile del 1938 prese i voti perpetui e stamperà sull’immaginetta della sua professione le parole di San Giovanni della Croce (altro grande mistico che aveva vissuto nel 1500, al quale dedicherà la sua ultima opera prima di morire): “La mia unica professione sarà d’ora in poi l’amore”.

IL RICORDO DEL VATICANO

Il sito ufficiale del Vaticano scrive a proposito della morte di Edith Stein: “Il giorno 9 novembre 1938 l’odio portato dai nazisti verso gli ebrei viene palesato a tutto il mondo. Le sinagoghe bruciano. Il terrore viene sparso fra la gente ebrea. Madre Priora delle Carmelitane di Colonia fa tutto il possibile per portare Suor Teresa Benedetta della Croce all’estero. Nella notte di capodanno del 1938 attraversa il confine dei Paesi Bassi e viene portata nel monastero delle Carmelitane di Echt, in Olanda.

In quel luogo stila il 9 giugno 1939 il suo testamento: ‘Già ora accetto con gioia, in completa sottomissione e secondo la Sua santissima volontà, la morte che Iddio mi ha destinato. Io prego il Signore che accetti la mia vita e la mia morte … in modo che il Signore venga riconosciuto dai Suoi e che il Suo regno venga in tutta la sua magnificenza per la salvezza della Germania e la pace del mondo… ‘.

Il 2 agosto del 1942 arriva la Gestapo. Edith Stein si trova nella cappella, assieme alle altre Sorelle. Nel giro di 5 minuti deve presentarsi, assieme a sua sorella Rosa che si era battezzata nella Chiesa cattolica e prestava servizio presso le Carmelitane di Echt. Le ultime parole di Edith Stein che ad Echt s’odono, sono rivolte a Rosa: ‘Vieni, andiamo per il nostro popolo'”.

LA MORTE DI EDITH STEIN

Edith Stein muore ad Auschwitz il 9 Agosto del 1938 insieme ad altri 987 ebrei e tra questi sua sorella Rosa. Giovanni Paolo II in occasione della sua beatificazione la celebrò in questo modo: “Ci inchiniamo profondamente di fronte alla testimonianza della vita e della morte di Edith Stein, illustre figlia di Israele e allo stesso tempo figlia del Carmelo. Suor Teresa Benedetta della Croce, una personalità che porta nella sua intensa vita una sintesi drammatica del nostro secolo, una sintesi ricca di ferite profonde che ancora sanguinano…”.

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