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Rinnovo del ccnl per il personale sanitario, tutte le novità

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In piena pandemia era stato sottolineato più volte: facile chiamarci “angeli” durante l’emergenza, iniziate col rinnovo del ccnl per tutto il personale sanitario. Qualcosa si muove e forse dal prossimo autunno scatteranno gli aumenti. Interessa circa 545 mila lavoratrici e lavoratori, dagli infermieri ai radiologi al personale amministrativo, ma anche ostetriche e ricercatori

Almeno la pre-intesa è stata raggiunta. In settimana è arrivata la firma che precede quella definitiva dopo le procedure di controllo. L’accordo, siglato da Aran e dai sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, FIALS, Nursind, Nursing Up), interessa 550mila lavoratori, di cui 270 mila infermieri che riceveranno aumenti da 146 fino a 170 euro. Ora il contratto verrà trasmesso dall’Aran al Comitato di Settore per il parere, al Governo per eventuali osservazioni e alla Corte dei conti per la certificazione dei costi. Dunque, bisognerà verosimilmente attendere l’autunno inoltrato per vedere gli aumenti in busta paga.

COS’È IL CCNL

Partiamo dalle basi. Il contratto collettivo nazionale di lavoro (abbreviato CCNL) è, nel diritto del lavoro italiano, un tipo di contratto di lavoro stipulato a livello nazionale tra le organizzazioni rappresentanti dei lavoratori, i sindacati e i loro datori di lavoro, questi ultimi rappresentati dalle relative associazioni datoriali.

Il CCNL disciplina i rapporti individuali di lavoro (cosiddetta parte normativa) e alcuni aspetti dei rapporti reciproci tra lavoratore ed azienda (cosiddetta parte obbligatoria). La banca dati ufficiale è tenuta dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), il quale gestisce un archivio elettronico di tutti i CCNL correnti e passati.

Il rinnovo del contratto interessa circa 545 mila lavoratrici e lavoratori, dagli infermieri ai radiologi al personale amministrativo, ma anche ostetriche e ricercatori. Le risorse stanziate ammontano a 241,6 milioni di euro, che finanzieranno l’indennità del personale assegnato ai servizi di pronto soccorso, il trattamento accessorio e il nuovo ordinamento professionale.

SALARI IN AUMENTO

L’accordo prevede un aumento medio mensile di 90 euro lordi a cui vanno sommate le indennità. Per gli infermieri, aggiunge Nurse24, ci sarà anche un’indennità di altri 72 euro lordi sempre mensili. I nuovi differenziali stipendiali poi consentiranno di valorizzare l’esperienza e aumentare il valore economico stipendiale.

“Considerando anche le nuove indennità, – chiarisce Quotidiano sanità – l’accordo raggiunto consentirà di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro medi mese, corrispondenti ad una percentuale di rivalutazione del 7,22%”.

LE INDENNITÀ PER NOTTI E PRONTO SOCCORSO

L’indennità oraria per il lavoro notturno dovrebbe passare da 2,74 a 4 euro. Come previsto dalla legge 234/2021, ricorda Quotidiano sanità, ci sarà una nuova indennità per il pronto soccorso: si partirà con 40 euro in più al mese a titolo di anticipazione, che potrà arrivare, a conguaglio, fino a 100 euro.

ALTRE NOVITÀ DEL RINNOVO DEL CCNL DEL PERSONALE SANITARIO

Il rinnovo prevede inoltre un nuovo sistema per i congedi con permessi a ore (non più solo a giornate intere) e progressioni orizzontali agli scatti di stipendio legati all’anzianità e alla valutazione annuale che sostituiranno le vecchie progressioni verticali.

LE 5 NUOVE AREE PROFESSIONALI

Vanno in pensione le vecchie categorie per fare spazio a 5 aree di inquadramento: professionisti sanitari e funzionari, assistenti, operatori e personale di supporto.

COSA DICONO I SANITARI

Le organizzazioni sindacali hanno espresso “grande soddisfazione per un risultato importante e atteso da tempo”.

“Con questo rinnovo, a fronte delle risorse stanziate dal governo, riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato l’emergenza pandemica garantendo la tenuta del Servizio sanitario nazionale e la salute dei cittadini”, hanno dichiarato i sindacati.

“Il contratto – sottolineano – riconosce a queste lavoratrici e lavoratori un importante riconoscimento del valore e dell’impegno profuso, sia sul fronte del salario che su quello dei diritti, e rappresenta un punto di partenza per un effettivo rilancio del Servizio sanitario, che dovrà passare adesso da maggiori risorse e da assunzioni stabili”.

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