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Ristrutturare la distribuzione del gas. Un apporto ai territori da 10 mld

distribuzione gas

La distribuzione del gas è «Un’eccellenza industriale del nostro Paese», in grado di raggiungere oltre 6500 Comuni e ben 23 milioni di utenze, ma che necessita di un restyling

Ampliare le ipotesi di autocertificazione da parte dei Comuni e delle stazioni appaltanti. Individuare e condividere, con tutte le istituzioni e tutti gli operatori coinvolti, una metodologia di analisi dei costi e benefici unica e trasparente. Modificare la regolamentazione risalente a più di dieci anni fa all’insegna della semplificazione, della chiarezza e della flessibilità. Rendere più rapide le attività di verifica di Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, tramite la standardizzazione delle informazioni rese dagli Enti locali.

Sono alcune delle linee di intervento avanzate dai ricercatori del Cesisp (Centro studi in Economia e regolazione dei servizi, dell’industria e del settore pubblico dell’Università di Milano-Bicocca), in un rapporto sul mercato energetico nazionale, presentato questa mattina durante il convegno “Rilanciare il servizio di distribuzione del gas naturale nel mercato energetico italiano”.

Nello studio, coordinato dall’ingegner Silvio Bosetti, il Cesisp analizza il contesto attuale e individua le criticità che rallentano il sistema di riassegnazione del servizio che avviene tramite gare a livello locale. «Un’eccellenza industriale del nostro Paese», come è stata definita dai ricercatori, in grado di raggiungere oltre 6500 Comuni e ben 23 milioni di utenze, ma che necessita di un restyling.

Così il rapporto – che ha coinvolto anche stazioni appaltanti e gestori – ha cercato di sintetizzare alcune azioni che potrebbero contribuire a facilitare il procedimento delle gare gas, corentemente con il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Linee di intervento che consentirebbero anche di avviare una nuova stagione per il mercato della distribuzione del gas e per gli investimenti nel settore, che il Cesisp ha stimato potrebbero ammontare a 950 milioni di euro l’anno per i prossimi dieci anni, per un totale di dieci miliardi di euro.

Al convegno, introdotto dal direttore del Cesisp, Massimo Beccarello, hanno partecipato Andrea Oglietti (Arera – Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), Gilberto Dialuce (Mite – Ministero della Transizione ecologica), Domenico Colnaghi (Anci – Associazione nazionale Comuni italiani) e rappresentanti delle associazioni di stazioni appaltanti e imprese.

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