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Sangiuliano caccia il direttore del Museo Egizio? Le parole di Sgarbi

Sangiuliano

Da Lega e Fdi forte pressing sul ministro Sangiuliano affinché rimuova il direttore del Museo Egizio di Torino. Ma il sottosegretario Sgarbi: “la nomina dipende dal cda” del Museo

Non solo il caso del Teatro San Carlo (Lissner vs Fuortes). Il ministro Sangiuliano ha un’altra gatta da pelare e si trova a Torino, dove FdI e Lega chiedono la testa del direttore del Museo Egizio, Christian Greco, in scadenza di mandato. Ad accendere la miccia delle polemiche ci ha pensato qualche giorno fa l’assessore regionale in quota FdI, Maurizio Marrone, il quale ha sentenziato: “Non confermerei Greco alla direzione del Museo. Ha doti manageriali non comuni, ma ritengo esistano figure potenzialmente più qualificate che sono state penalizzate”.

Da lì è scattata la difesa con una lettera aperta e una raccolta firme avviata da 92 studiosi, accademici, egittologi italiani, direttori museali stranieri a partire da Tine Bagh per conto del Comité international pour l’égyptologie e da Tarek Tawfik, presidente dell’Associazione Internazionale degli Egittologi.

IL DIRETTORE DEL MUSEO EGIZIO: “OGNUNO FACCIA IL PROPRIO MESTIERE”

In diversi colloqui odierni su Corriere della Sera, Repubblica e La Stampa, Greco ostenta sicurezza. “Non tengo alla poltrona” afferma, elencando i risultati del Museo Egizio in questi nove anni da direttore e chiede di essere valutato “con criteri oggettivi”. Per poi mandare un messaggio sibillino: “Nei mei 7 anni di lavoro all’estero non ho mai visto un politico. Ognuno deve fare il proprio lavoro, il politico mostra la strada, i tecnici lavorano agli obiettivi ed altri tecnici giudicheranno”.

I RAPPORTI (NON IDILLIACI) TRA GRECO E GIORGIA MELONI

Infine, Greco lancia un invito Giorgia Meloni a visitare il Museo “per raccontarle cosa facciamo”. Con la premier i rapporti non sono mai stati idilliaci. Cinque anni fa venne contestato dall’allora leader di Fdi che lo definì “razzista nei confronti degli italiani” per una promozione dedicata a chi parlava arabo. Ci fu anche un vivace confronto-scontro proprio a Torino davanti il Museo.

LE LEGA: “IL MINISTRO SANGIULIANO LO CACCI”

La “bomba” oggi viene lanciata dalla Lega, con il vicesegretario Andrea Crippa. Ad affaritaliani.it chiede che Christian Greco “faccia un gesto di dignità e si dimetta. Faremo di tutto per cacciarlo e chiediamo al ministro della Cultura Sangiuliano di cacciarlo se non si dimette lui”. L’esponente del Carroccio ha il dente avvelenato. E lo spiega lui stesso: “Qualche anno fa – racconta – Greco decise uno sconto solo per i cittadini musulmani e io chiesi ai cittadini di protestare inondando il centralino di telefonate. Lui mi denunciò, fui condannato in primo grado e assolto in secondo, vincendo la causa”.

“E’ un direttore di sinistra – aggiunge il leghista Crippa – che ha gestito il Museo Egizio di Torino in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana. Ha fatto sconti solo per i musulmani e mai per chi professa altre religioni. Va cacciato subito, meglio quindi se fa un gesto di dignità e se ne va lui. Incredibile che dopo aver gestito il Museo in modo ideologico ora chieda di mantenere la poltrona al governo di Centrodestra. Il Museo Egizio di Torino – prosegue – viene pagato dai cittadini e lui ascolta solo la sinistra. E’ un razzista contro italiani e cristiani. Si dimetta subito farebbe più bella figura”.

SGARBI: LA NOMINA DI GRECO NON DIPENDE DA SANGIULIANO

Per il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, in un colloquio con La Stampa, Christian Greco “va riconfermato”, perché “ha fatto un ottimo lavoro”. Definisce le parole di Marrone “un’opinione legittima, non c’è nessuna vendetta”. Ritiene che l’assessore regionale abbia voluto “interpretare il pensiero di Giorgia Meloni”, ma la premier “non deve rispondere dell’eccesso di fedeltà politica di Marrone, come non risponde di quello che dice Giambruno, su questo è stata molto chiara”. Infine sottolinea come “la nomina” di Greco “non dipende da Meloni, da me o Sangiuliano, ma dal cda”.

COS’E’ IL MUSEO EGIZIO DI TORINO

Il Museo Egizio di Torino è tra i musei di antichità egizie più importanti al mondo (secondo solo a quello del Cairo in Egitto per alcune classifiche), sia per la vastità delle sue collezioni sia per il loro valore, in molti casi inestimabile. Fu aperto nel 1824 e da allora ha subìto progressivi ampliamenti e modifiche ai suoi spazi espositivi, nel pieno centro della città. L’ultima grande ristrutturazione è durata quasi cinque anni e ha portato a raddoppiare la superficie espositiva, con oltre 60mila metri quadrati, e a renderla più fruibile. Grazie agli ampliamenti e al lavoro della fondazione privata che se ne occupa – su licenza del ministero per i Beni e le Attività Culturali – il Museo Egizio è da anni ai primi posti nella classifica dei musei più visitati in Italia, con più di 800mila visitatori ogni anno.

L’egittologo Christian Greco venne nominato a febbraio 2014 dopo una selezione da parte di una commissione di esperti tra le oltre cento candidature nazionali e internazionali.

– Leggi anche:Teatro San Carlo, Lissner parla già da nuovo (vecchio) sovrintendente. E Fuortes?

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