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Se alla fine sul Terzo mandato a spaccarsi è il Pd..

terzo mandato

Amministratori e governatori Pd in subbuglio dopo il voto dei senatori dem sul Terzo mandato

La commissione Affari costituzionali ha respinto l’emendamento della Lega al dl elezioni sul terzo mandato per i presidenti di regione. Si sono espressi contro la proposta di modifica leghista, Fratelli d’Italia e Forza Italia sostenuti da Pd, M5s, Avs. A sostegno della Lega ha votato Italia viva. Azione non ha partecipato al voto. In tutto ci sono stati 4 voti favorevoli, 16 contrari, uno si è astenuto e un altro parlamentare non ha partecipato.

Altra nota di rilievo, in mattinata i leghisti avevano anche ritirato l’emendamento sul terzo mandato per i sindaci.

Letta così sembra che la maggioranza si sia spaccata e il campo largo sia rimasto unito. In verità, considerate le premesse – con l’insistenza del Carroccio a presentare ugualmente l’emendamento nonostante le avvisaglie contrarie – e l’esito pressoché scontato della bocciatura, tutto sommato nel centrodestra avevano già metabolizzato quanto poi è accaduto.

SALVINI: “NESSUN PROBLEMA PER LA MAGGIORANZA”

Per primo è stato lo stesso leader Salvini (anche per minimizzare il contraccolpo) a sottolineare che “non ci sarà nessun problema in maggioranza” con lo stop (momentaneo?) alla legge sul terzo mandato. “La posizione della Lega è chiara ma siamo in democrazia: ogni tanto le proposte della Lega passano altre volte, come in questo caso, vengono bocciate perché tutti gli altri, Forza Italia, Fratellli d’Italia, Pd, Cinquestelle sono contro. Secondo me è un errore”.

Quello che invece non si immaginava (e si era lavorato tanto per scongiurare strascichi) è il subbuglio che sta investendo il Partito democratico. L’obiettivo iniziale era quello di tenere insieme le opposizioni, per quanto possibile, e sottrarsi al braccio di ferro fra Lega e Fratelli d’Italia.

DA FRANCESCHINI POLPETTA AVVELENATA A SCHLEIN SUL TERZO MANDATO?

Lo stesso Dario Franceschini, sempre molto influente nel Pd, aveva sollecitato, come riporta il sito di Repubblica, il voto contro la proposta della Lega perché considerava “un errore rompere il fronte coi 5S”, dichiaratamente e apertamente contro qualsiasi ipotesi terzo mandato. “Loro sono spaccati, sbagliato fargli un regalo” avrebbe aggiunto l’ex ministro dem.

Il punto è che sull’altare dell’alleanza e dei rapporti da preservare con il M5S ancora una volta a subire l’effetto boomerang è proprio il Partito democratico. Subito infatti è esplosa la rabbia di sindaci e governatori che Elly Schlein aveva fatto di tutto per contenere. Tant’è che c’è chi pensa se quella di Franceschini sia stata una sorta di polpetta avvelenata.

CHAT DEI SINDACI DEM IN SUBBUGLIO PER IL VOTO SUL TERZO MANDATO

A quanto viene riferito all‘Adnkronos la scelta dei senatori dem non è stata affatto condivisa dagli amministratori arrabbiati “per la decisione del partito di non partecipare al voto, scelta che ha indebolito l’emendamento delle Lega, che isolata l’ha ritirato”, il ragionamento tra i sindaci. “Molti -si riferisce- non si sono sentiti rappresentati dal proprio partito e credono che si sia persa un’occasione per dividere la destra ancora di più”.

IL FORTE DISAPPUNTO DELL’AREA DI BONACCINI

A far filtrare sulle agenzie di stampa testualmente un “forte disappunto” è poi Energia popolare, l’area dem che fa riferimento a Stefano Bonaccini, per il voto espresso dal Pd in commissione al Senato sul terzo mandato. “Non è stato rispettato l’impegno preso in Direzione con il gruppo di lavoro” sulla riforma degli Enti locali in cui, si spiega da Energia popolare, c’era stata un’apertura sul terzo mandato alla luce di sensibilità diverse all’interno del partito. Ora “andrà gestito il malcontento” di sindaci e governatori, rinviando a lunedì – dopo il voto in Sardegna – una discussione su quanto accaduto.

SCHLEIN PROVA A BUTTARE LA PALLA NELL’ALTRO CAMPO

Messa nel mirino, la segretaria Pd prova a buttare il pallone nel campo avversario, con un velleitario tentativo di far emergere le crepe all’interno della maggioranza. “Ieri abbiamo visto Meloni, Salvini e Tajani affiancati sul palco e oggi si spaccano sul terzo mandato. E fanno bene a chiedersi se ci saranno ripercussioni sulla tenuta del governo” ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di un incontro. “Loro lo smentiscono”, ha aggiunto Schlein, “ma il fatto che se lo chiedano fa capire che hanno un bel problema con le loro divisioni”.

Di chi sono i problemi maggiori e le divisioni più profonde è tutto da vedere.

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