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Si accelera per il nuovo cda Rai, ecco i probabili nuovi consiglieri

cda rai

Si stringono i tempi per il rinnovo del cda Rai, arriva il bando. Ipotesi di voto prima delle Europee

Si stringono i tempi per il rinnovo del consiglio di amministrazione Rai, ormai in scadenza. Sarà pubblicato il 21 marzo il bando, nel tentativo di procedere con l’elezione prima delle elezioni europee, in programma l’8 e 9 giugno. Sono, infatti, necessari, trenta giorni per la presentazione dei curricula e trenta per il loro esame. Da giovedì, quindi, sui siti di Camera e Senato verrà pubblicato l’avviso per la selezione dei quattro componenti del Cda della Rai di competenza parlamentare. La selezione resterà aperta fino al 20 aprile.

QUANTI SONO I MEMBRI DEL CDA RAI

Il Cda Rai è composto da sette membri. Due componenti vengono eletti dalla Camera e due dal Senato. Altri due vengono indicati dal ministero dell’Economia, uno dei quali riveste poi la carica di amministratore delegato e l’altro di presidente, dopo aver ottenuto il gradimento di due terzi della commissione di Vigilanza. Il settimo membro viene eletto dai dipendenti. L’avvio delle procedure potrebbe consentire di arrivare al rinnovo prima della pausa dei lavori delle Camere prevista in occasione delle elezioni europee. Sono infatti necessari trenta giorni per la presentazione dei curricula e trenta giorni per il loro esame.

CONSEGUENZE E RICHIESTE DEI PARTITI

Le conseguenze di questa accelerazione, come aveva scritto il Foglio la scorsa settimana, “sono almeno quattro: si concludono le prove di trasmissione dell’ad Roberto Sergio; per Giuseppe Conte finisce l’egemonia, il suo voto in cda non sarà più decisivo; Elly Schlein può nominare in cda uno tra Sandro Ruotolo e Chiara Valerio, mentre la destra, e il prossimo ad Rossi, possono disegnare il palinsesto che verrà”.

A leggere le varie indiscrezioni e retroscena pubblicati in questi ultimi giorni, le richieste dei partiti si possono riassumere così: alla presidenza Rai Forza Italia (ma si legge Gianni Letta) spinge per Simona Agnes, attuale consigliere Rai. Prenderebbe il posto di Marinella Soldi. L’unica cosa certa è che sarà una donna, per una questione di genere considerato che l’ad sarà comunque un uomo; Salvini farà di tutto per ottenere qualche direzione più di prestigio e qualche promozione per i suoi referenti in Rai, prima delle Europee che potrebbero cambiare gli equilibri all’interno della maggioranza; Conte vorrebbe strappare la direzione del Tg3 (oggi guidato da Mario Orfeo) al Pd.

CHI SARANNO I NUOVI CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE DELLA RAI?

Per Fratelli d’Italia si tratta di un ritorno nel consiglio di amministrazione dopo le vicende che nel 2021 portarono all’esclusione dell’allora consigliere Giampaolo Rossi. “Per sua fortuna, verrebbe da dire” annota legittimante Il Tempo, considerato che qualora Rossi avesse fatto un secondo mandato oggi non avrebbe potuto ambire alla poltrona di amministratore delegato.
A rappresentare Fratelli d’Italia dovrebbe essere Annalisa Terranova, vicedirettrice del Secolo d’Italia, ma negli ultimi giorni si è fatto il nome anche di Guido Paglia.

In quota Lega, scrive Carmelo Caruso sul Foglio, come consigliere potrebbe essere indicato Alessandro Casarin, attuale direttore dei Tgr ma in procinto di andare in pensione, che così farebbe il salto della quaglia andando a sostituire l’uscente Igor De Biaso. Il M5S punta quindi alla riconferma in Cda di Alessandro Di Majo, anche per non aprire un nuovo vaso di Pandora negli ambienti grillini. Per quanto riguarda il Partito democratico, come già scritto, dovrebbe essere una corsa a due: Ruotolo-Valerio, con outsider l’ex ministro Giovanna Melandri.

IL “PARADOSSO” RUOTOLO

Proprio il nome di Ruotolo rischia di essere impallinato prima ancora che si aprano formalmente i giochi. Come sta già avvenendo dai giornali di destra e sinistra. Secondo il Fatto quotidiano, anzi, Elly Schlein avrebbe già scelto Ruotolo, giornalista con tanti anni di Rai sulle spalle, ex parlamentare dem e attuale responsabile dell’informazione del Pd. È proprio questo profilo a essere al centro delle critiche: “Con tutto il rispetto per la sua persona – si legge sul giornale di Travaglio – il suo ingresso in Cda di viale Mazzini non incarna il mantra ‘fuori la politica dalla Rai’ intonata in coro dalla sinistra. La sua figura non corrisponde esattamente a quella “notoria indipendenza” richiesta dalla legge per poter essere nominato consigliere di amministrazione in Rai”.

Gli fa eco il Tempo del neo direttore Tommaso Cerno: “L’elezione nel Cda di Ruotolo, che però senza certezze è già pronto con la valigia destinazione Bruxelles, sarebbe un paradosso. Il giornalista per cui “oggi nella tv pubblica c’è un gigantesco problema di qualità oltre che di indipendenza, con FdI che ha occupato tutto”, starebbe già muovendo per una conta sommaria dei voti, perché non vorrebbe franchi tiratori”.

I VOTI NECESSARI DELLE OPPOSIZIONI, IV SCALDA I MOTORI

C’è da dire che per raggiungere i due terzi utili alla ratifica del nuovo Cda ci sarà necessariamente bisogno del sostegno da parte delle opposizioni (e l’ex presidente dell’Istat Blangiardo sa quanto sia difficile, essendo stato fatto fuori proprio dal voto a maggioranza qualificata). I più gettonati, anche per le vicende politiche in Basilicata, sono i voti di Italia Viva e di Azione.

“Nel frattempo – conclude il Tempo – l’operatività dell’attuale Cda scade il 30 giugno 2024, a palinsesti estivi già avviati. Il grande dubbio che taglia le bocche cucite di Viale Mazzini è invece legato ai prossimi palinsesti invernali. Perché dopo la ripartenza del nuovo consiglio di amministrazione ci sarà da nominare o confermare i direttori dei vari generi. È difficile pensare a una riconferma in blocco degli attuali”.

Leggi anche: Istat, nomi e tempi del post Blangiardo

 

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