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Chi è Silvia Conti e perché è stata trasferita dal Viminale dopo i fatti di Pisa

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Chi è la dirigente del reparto mobile di Firenze trasferita dal Viminale dopo le cariche ai manifestanti pro-Palestina a Pisa.  

Matteo Piantedosi alla Camera dei Deputati difende, giustamente, il corpo di Polizia ma le differenze di approccio ai fatti di Pisa tra governo (oltre al ministro dell’Interno, le parole di Giorgia Meloni al Tg2 Post di ieri sera) e Quirinale rimangono ben evidenti. “La visione delle immagini degli scontri di Pisa, circolate sui media, ha turbato anche me. Come ho già avuto occasione di dire, siamo aperti a ogni analisi e autocritica allorquando, anche una sola manifestazione o un solo momento di una singola manifestazione, tra le migliaia che si svolgono ogni anno, impone un approfondimento”, ha detto in apertura dell’informativa il capo dell’Interno. Non senza aggiungere, però, che vanno tralasciate analisi o accuse sommarie.

Intanto, si discute anche sull’avvicendamento notificato dal Viminale a Silvia Conti, dirigente del reparto mobile di Firenze responsabile della scelta del personale in servizio durante la manifestazione pro-Palestina del 23 febbraio.

PERCHE’ SILVIA CONTI DOPO I FATTI DI PISA VA A PESCARA

Da Firenze a Pescara, dunque. Chi lo definisce un avvicendamento programmato dopo tre anni (in vigore da subito), il Dipartimento di Pubblica sicurezza, e chi invece non vede solo una semplice coincidenza nel trasferimento dal capoluogo toscano a quello abruzzese, dove Silvia Conti andrà ad operare nella sezione anticrimine prima di andare definitivamente in pensione a fine anno.

C’è anche chi valuta questo cambio come una rimozione vera e propria, visto che per la gravità dei fatti accaduti – sottolineata nettamente dal Quirinale – Conti era la prima responsabile. Non operativa ma amministrativa, nella scelta del personale di servizio in questo caso anche per la questura di Pisa.

Il Coisp, coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia, ha espresso vicinanza a Conti accusando: “qualcuno vorrebbe far passare dei giovani violenti e facinorosi come vittime ed i tutori dell’ordine e della legalità come carnefici”. Anche se i fatti del 23 febbraio dicono ben altro: la manifestazione era pacifica. Il Sap, sindacato autonomo, invita invece alla prudenza lontano da valutazioni politiche sulla Polizia. La politica è chiamata in causa, invece, dal Silp-Cgil. Infine, il Siulp invita a impegno e confronto costruttivo contro le calunnie mediatiche. Zero a zero anche dal Siap, con le parole di Giuseppe Giani.

Ma come riporta Ansa, “fonti segnalano comunque diverse contestazioni dei sindacati di Polizia nei confronti di Silvia Conti. Ancora una volta, viene sottolineato, non legate allo svolgimento dei servizi di ordine pubblico ma ad altri aspetti: non farebbe ruotare adeguatamente il personale, organizzerebbe servizi troppo stressanti, ci sarebbero poi lamentele sui buoni pasto assegnati agli agenti. Il suo trasferimento sarebbe stato quindi deciso da tempo anche alla luce delle numerose segnalazioni da parte dei sindacati”. Tra cui lo stesso Siulp di Firenze.

“Altre voci – aggiunge l’agenzia con Massimo Nesticò – che arrivano da personale in divisa, segnalano invece che al Dipartimento c’è chi non avrebbe gradito la decisione della dirigente di inviare domenica scorsa alla manifestazione davanti al teatro dell’Opera a Roma – che poi si è spostata nella piazza del Viminale – personale di rinforzo del Reparto mobile di Pisa, reduce proprio dal corteo delle polemiche”. L’indagine sui fatti, intanto, procede.

IL PROFILO

A Firenze, Conti ha operato per tre anni. Originaria di Sulmona, in Abruzzo, è in Polizia dal 1994, è stata la prima donna a capo dell’Ottavo Reparto Mobile fiorentino, andrà in pensione a settembre prossimo. Già alla guida della Polizia stradale a L’Aquila, Conti ha lavorato anche a Pescara, Vicenza e Aosta.

 

 

– Leggi anche: L’equilibrismo democristiano di Piantedosi, uno e trino

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