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Sostegni, nuovo scostamento da 40 mld per bonus a imprese e PIVA

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La crescita per il 2021 è prevista al 4,5% con il Pil tendenziale al 4,1%. Il disavanzo, che considera anche l’ultima richiesta di scostamento di bilancio da 40 miliardi, sale al 11,8% del Pil

Un Consiglio dei Ministri lampo, eppure di una portata economica che, in termini di spesa, in altri tempi avrebbe fatto venire i brividi. Il governo infatti ha dato il proprio ok per formulare la richiesta di sforamento (che dovrà essere inoltrata al Parlamento e approvata dalle Camere, dove si prevede l’unanimità) da 40 miliardi di euro, avvicinando la spesa emergenziale sostenuta in poco più di un anno alla fatidica soglia dei 200 miliardi.

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Saltano così ulteriormente tutti gli indicatori economici che un tempo l’Unione europea chiedeva di monitorare con attenzione. Eppure, il governo di Mario Draghi resta ottimista: secondo la bozza del Def approvato contestualmente alla richiesta di scostamento, la crescita per il 2021 è prevista al 4,5% con il Pil tendenziale al 4,1%. Il disavanzo, che considera anche l’ultima richiesta di scostamento di bilancio da 40 miliardi, sale invece al 11,8% del Pil. Quattro volte tanto il limite un tempo imposto dall’Ue con il patto sul vincolo di bilancio.

TUTTI I NUMERI DI PALAZZO CHIGI SULLO SCOSTAMENTO DI BILANCIO

Nel 2021, si legge nella nota di Palazzo Chigi, la crescita del Pil programmatico arriverà al 4,5%. Nel 2022 il Pil crescerà del 4,8%, per poi crescere del 2,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 2024 – tassi di incremento mai sperimentati nell’ultimo decennio. Il rapporto deficit/Pil è stimato all’11,8% nel 2021, un livello molto elevato dovuto alle misure di sostegno all’economia e alla caduta del prodotto interno lordo. Il rapporto deficit/Pil scenderà al 5,9% nel 2022, al 4,3% nel 2023 e al 3,4% nel 2024. A partire dal 2025, il rapporto deficit/Pil tornerà a scendere sotto il 3%.Il rapporto debito/Pil è stimato al 159,8% nel 2021, per poi diminuire al 156,3% nel 2022, al 155% nel 2023 e al 152,7% nel 2024.

NUOVI AIUTI A PIVA E IMPRESE

La bozza del Def anticipa il contenuto dei bonus presenti nel prossimo Dl Sostegni – Imprese finanziato dallo scostamento di 40 miliardi. «Il nuovo provvedimento – si legge nella stesura non definitiva del Documento di economia e finanza – avrà come destinatario principale i lavoratori autonomi e le imprese, e concentrerà le risorse sul rafforzamento delle aziende più impattate dalle chiusure, la disponibilità di credito e la patrimonializzazione. Si darà la priorità alla celerità degli interventi, pur salvaguardandone equità ed efficacia». Dei 40 miliardi, la metà andranno ad aziende e partite Iva. «I sostegni a partite Iva e imprese impattate dalla crisi – sottolinea la bozza del Def – rappresentano più della metà degli impegni previsti nel 2021. Saranno inoltre adottate misure per aiutare le imprese a coprire parte dei costi fissi, sia con sgravi di imposta che con la copertura della quota fissa delle bollette e di parte dei canoni di locazione tramite credito d’imposta».

IL FONDO DA 30 MILIARDI PER GLI ESCLUSI DAL RECOVERY

Istituito infine un fondo pluriennale da 30 miliardi per investimenti aggiuntivi a quelli finanziati con il Recovery fund che, viene illustrato da Palazzo Chigi, darà un forte impulso alla discesa del rapporto Deficit-Pil destinato a tornare sotto il 3% nel 2025. Si tratta di fatto di un tesoretto che sarà accantonato per finanziare i progetti che sono stati esclusi dal PNRR.

 

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