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Chi è Stéphane Lissner e cosa c’entra con la Rai

Stephane Lissner Rai Teatro San Carlo Napoli

Carlo Fuortes, attuale amministratore delegato della Rai, potrebbe sostituirlo alla guida del teatro San Carlo di Napoli?

Cosa c’entra il teatro San Carlo di Napoli con la Rai? C’entra la questione delle nomine, il nuovo esecutivo, il Consiglio dei Ministri di oggi pomeriggio, la partita interna tra Lega e Fratelli d’Italia sui telegiornali. E c’entra, anzitutto, Stéphane Lissner.

CARLO FUORTES VIA DALLA RAI?

Se la prima ondata di nomine si è conclusa qualche settimana fa, resta ancora da sbloccare la partita della Rai e dei suoi telegiornali, oltre che della sua direzione. Dove Carlo Fuortes, attuale ad, è sempre più in bilico. In uscita da viale Mazzini preferiva/preferirebbe andare alla Scala di Milano ma probabilmente verrà direzionato verso Napoli, dove da tre anni – al Teatro San Carlo – c’è Stéphane Lissner, immenso direttore dei maggiori teatri d’opera del mondo.

Anche Fuortes ha il contratto in scadenza tra due anni. Secondo Il Messaggero, oggi dopo le 16 si svolgerà il CdM del governo e “si saprà con certezza se verrà varato il decreto che prevede un emendamento che fissa a 70 anni il limite di età, come c’è già per quelli italiani, per il pensionamento dei soprintendenti stranieri che lavorano nei nostri teatri”. Ma Lissner promette, anzi minaccia, già di fare causa.

Anche Dominique Meyer, sovrintendente della Scala di Milano, rischia di rimanere coinvolto in questo marasma. Dove c’è un lato politico della vicenda, relativo alla concorrenza interna tra Lega e Fratelli d’Italia.  Se, invece, Fuortes dovesse restare in Rai allora la premier Meloni potrà risparmiarsi l’etichetta solita del governo che lottizza viale Mazzini. Arrivando però a cambiare i direttori dei tg.

Tornando al direttore del San Carlo, a metà aprile Il Mattino scriveva che “appare difficile, dunque, che possa essere riconfermato Lissner, nonostante i risultati sostenuti dal pubblico e i buoni rapporti instaurati con i lavoratori e i sindacati del San Carlo, anche grazie al direttore generale Emmanuela Spedaliere. Ma, nel contempo, sembra complessa l’ipotesi che il sovrintendente possa lasciare Napoli senza avere prima un altro prestigioso incarico in tasca, probabilmente in grandi metropoli come Madrid, più che in un’altra città italiana”.

IL PROFILO

A 16 anni la sua prima opera, a 18 la creazione del Théâtre Mécanique di Parigi, la direzione dei principali teatri d’opera del mondo. La vita e la carriera di Stéphane Lissner, lo ha ricordato anche Annalisa Cuzzocrea oggi nel podcast de La Stampa Daytime, è stata ed è senz’altro piena di successi. Adesso, rischia di venire cacciato dal San Carlo di Napoli nonostante il suo contratto scada tra due anni e la stagione prossima sia già stata programmata.

Lissner – “madre ungherese e padre moscovita, una carriera folgorante nel mondo della lirica senza una grandiosa preparazione musicale”, scriveva nel 2007 Natalia Aspesi su Repubblica Milano – ha guidato l’Opéra national de Paris dal 2014 al 2019, dopo avervi fatto da vicedirettore nel 2012. Dal 2005 al 2013 ha lavorato come direttore della musica al Wiener Festwochen di Vienna e come sovrintendente e direttore artistico del Teatro della Scala di Milano.

Altre esperienze, leggiamo dalla sua bio: è stato direttore generale del Théâtre du Châtelet (1988 -1998) e dell’Orchestre de Paris (1993-1995), co-direttore del Théâtre des Bouffes du Nord (1998-2005) e del Théâtre de la Madeleine (2002-2011). Durante il suo mandato a capo del Festival Internazionale di Arte Lirica di Aix-en-Provence (1998-2006), ha creato l’Académie européenne de Musique per formare e promuovere i giovani talenti.

Lissner è anche commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere, Ufficiale della Legione d’Onore, Ufficiale dell’Ordine Nazionale del Merito Francese e dell’Ordine del Merito della Repubblica Italiana.

 

– Leggi anche: Libertà di stampa: a che punto è l’Italia (e il mondo)?

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