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Tlc e Tv, cambiano le regole, le novità

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Il nuovo Testo unico dei servizi media audiovisivi e Codice delle comunicazioni elettroniche approvato dal Consiglio dei Ministri

In considerazione dell’evoluzione delle realtà del mercato (Ministro dello sviluppo economico), il Consiglio dei Ministri ha deliberato ieri, 5 agosto, in merito all’attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 novembre 2018, recante modifica della direttiva 2010/13/UE relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi.
Inoltre, il CdM si è espresso anche in merito all’attuazione della direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche.

I due decreti legislativi recepiscono dunque direttive comunitarie che regolano nel loro insieme le telecomunicazioni, la radiotelevisione ed i media.

IL TESTO UNICO

Il nuovo Testo unico modifica la legislazione esistente, al fine di creare e garantire il corretto funzionamento di un mercato unico europeo per i servizi di media audiovisivi, contribuendo allo stesso tempo alla promozione della diversità culturale e fornendo un livello adeguato di protezione dei consumatori e dei minori.

Il Testo unico fornisce una disciplina di tutti i media audiovisivi, per le trasmissioni televisive tradizionali (in chiaro e a pagamento) così come per i servizi di media audiovisivi su richiesta (on demand) e solo alcuni aspetti (protezione minori) delle piattaforme di condivisione video (video-sharing platform).

LE 3 PRINCIPALI NOVITÀ DEL TESTO UNICO

La prima riguarda il rafforzamento della promozione dei contenuti europei, attraverso l’obbligo di trasmissione e investimento sui contenuti europei e nazionali. In particolare, gli obblighi di investimento per i fornitori di servizi on demand saranno progressivamente innalzati dal livello esistente sino ad arrivare al 25% nel 2025;

La seconda l’aggiornamento delle regole per la tutela del pluralismo: sull’onda della vicenda Mediaset-Vivandi e la seguente sentenza della Corte di giustizia. È stato introdotto un meccanismo di tutela del pluralismo in cui non vi sono più posizioni di mercato vietate (al raggiungimento di una certa quota di mercato). Tali soglie di mercato rappresentano adesso solamente indicatori di una possibile lesione del pluralismo. Per cui al raggiungimento di tali soglie l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni effettuerà un’approfondita istruttoria per verificare se via siano lesioni del pluralismo;

Terza novità, l’incremento della flessibilità dei limiti di affollamento pubblicitari. È stata introdotto un aumento dei tetti di affollamento pubblicitario per tutti i soggetti televisivi, applicato su due fasce orarie giornaliere. Nel nuovo Testo unico, il concessionario di servizio pubblico avrà un affollamento massimo del 7% nel 2022 e del 6% dal 1° gennaio 2023, i servizi lineari (non a richiesta) a pagamento 15% e i servizi lineari non a pagamento andranno al 20%. Resta invariato il tetto al 25% per le televisioni locali.

IL CODICE DELLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE

Come si legge nel documento della PdC, il Codice definisce un quadro regolatorio armonizzato nel mercato europeo nel settore delle telecomunicazioni, volto a perseguire gli obiettivi di promozione della concorrenza nel settore e tutela dei consumatori. La principale modifica del Codice rispetto alla legislazione vigente è l’inclusione della promozione degli investimenti in reti, fisse e mobili, ad altissima velocità come un obiettivo primario della regolazione.

In linea con questo obiettivo il decreto legislativo mira così “ad una forte riduzione dei costi di investimento, sia semplificando le procedure amministrative di autorizzazione all’installazione di reti e infrastrutture di comunicazioni elettroniche sia dando incentivi alla cooperazione e sinergie fra operatori”.

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