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Tutto sullo scontro Salvini-Fitto, tra attriti passati e ambizioni future

salvini fitto

 Il primo vero scontro tra Salvini e Fitto risale alle regionali 2020, poi sui fondi del Pnrr alle Infrastrutture impuntature e scambio di accuse. Sullo sfondo le prossime Europee.

“Bollette, Salvini contro Fitto” questo è uno dei leitmotiv della giornata politica rilanciato sui giornali. Questa volta l’oggetto della contesa è, come abbiamo scritto ieri, la mancata proroga al regime del mercato tutelato per l’energia. Per il vicepremier e leader della Lega la decisione presa dal governo e approvata in Cdm, dove siede pure lui, è stata “un errore” – richiamando il ministro agli Affari europei e al Pnrr a intercedere con l’Ue per rivedere la tempistica del passaggio al mercato libero. Per Fitto si tratta di “una polemica politica paradossale”.

I PRINCIPALI SCONTRI TRA SALVINI E FITTO NEL PRIMO ANNO DI GOVERNO

Lo scontro tra i due non è una novità del governo Meloni. Basta andare su Google per rendersi conto che in questo primo anno di legislatura si è registrata almeno una lite al mese tra i due ministri. Quasi tutte aventi al centro gli investimenti e le riforme del Pnrr.

Due settimane fa Repubblica titolava “L’arena del Pnrr. Duello Fitto-Salvini sui fondi per le ferrovie”. “Il ministro – scriveva Giuseppe Colombo – tratta la revisione del Piano con Bruxelles, ma nel governo c’è chi lo accusa di riaprire partite già chiuse con l’accordo di tutti. Il leader della Lega prova a blindare le risorse per il Terzo Valico”. Il 21 ottobre così riferiva il Fatto quotidiano: “Fitto-Salvini allo scontro finale sulle zone economiche speciali. Il leghista vuole estenderle a tutte le regioni, no di FdI”. Il mese prima, il 22 settembre, Francesco Verderami sul Corriere della Sera scriveva: “Alta tensione su tempi e progetti: il duello sul Pnrr tra Fitto e Salvini”. Il 30 maggio Valentini sul Foglio: “Sul Pnrr si accende lo scontro tra Fitto e Salvini”.

Perché questo continuo scontro? Cosa c’è dietro? E’ solo campanilismo ministeriale o è soprattutto politica? Ci sono anche ruggini personali alle spalle? Sono tutti interrogativi che includono parte della risposta.

 GLI ATTRITI TRA SALVINI E FITTO NASCONO ALLE REGIONALI DEL 2020

Salvini e Fitto non si sono mai presi. Una delle principali fratture tra i due si è registrata probabilmente in occasione delle regionali in Puglia del 2020. La Lega, considerata ancora primo partito della coalizione sulla scia dei voti alle politiche del 2018 e soprattutto alle Europee del 2019, non voleva cedere la candidatura per il governatore a Fratelli d’Italia che aveva indicato proprio Raffaele Fitto. A rendere ancora più tesi i rapporti il fatto che Salvini aveva puntato su Nuccio Altieri, passato alla Lege nel 2017 ma fino a quel momento braccio destro proprio di Fitto nei Conservatori e Riformisti prima e Direzione Italia dopo.

Per Fitto dunque si trattava di un doppio smacco. Alla fine la coalizione trovò la quadra proprio sul suo nome (e con Altieri indicato vice), ma comunque non riuscì ad avere la meglio sul governatore uscente Emiliano. Ricostruzioni e retroscena, come quelli dello stesso Verderami, sostengono che Salvini non si spese abbastanza in quella campagna elettorale.

I FONDI ALLE INFRASTRUTTURE DEL PNRR E LE ACCUSE DI “BOICOTTAGGIO”

Tornando alle querelle governative, sempre Verderami ricordava i colloqui “finiti a voce alta” tra Fitto e Salvini con al centro i circa 25 miliardi del Pnrr assegnati alle Infrastrutture e quasi tutti concentrati nel settore ferroviario con “opere che – era la sottolineatura – non potrebbero essere realizzate entro giugno del 2026”. Da qui le tensioni riferite dal Corriere, con Salvini che puntava “l’indice contro Palazzo Chigi, accusato di voler «boicottare il mio dicastero»” e le rassicurazioni dello stesso Fitto che “non c’è nessuno che vuole boicottare le Infrastrutture”, “a meno che – la chiosa di Verderami – qualcuno non voglia «boicottare» il governo”.

SULLO SFONDO LA PARTITA DELLE EUROPEE E SUL PROSSIMO COMMISSARIO ITALIANO

A maggio la corrispondente da Bruxelles di Huffington post, Angela Mauro, scriveva: “A colpi di Pnrr. Salvini contro Fitto: dietro la battaglia c’è una poltrona da commissario Ue. Nella maggioranza di centrodestra italiana è già partita la gara a chi si accaparra il posto di commissario l’anno prossimo. Lo scontro fra i due ministri sui fondi europei rientra in una partita più grande”.

Le prossime Europee rappresentano effettivamente per Lega e FdI una battaglia campale. In particolare per Salvini, che deve evitare di uscire nuovamente surclassato dai consensi di Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia dovrà decidere invece che postura avere con la prossima Commissione europea, ma è impensabile che il futuro commissario italiano non sia indicato o concordato con la premier. Anche in questi giorni tra i papabili viene spesso fuori il nome del ministro Fitto, che ha costruito buoni rapporti con la Commissione von der Leyen e i risultati sul Pnrr lo confermano. E guarda caso si acuiscono gli scontri con Salvini, il quale sarà costretto a continuare a recitare il ruolo di voce critica all’interno del governo. E il Pnrr e il ministro Fitto sono destinati a essere uno dei bersagli principali.

Leggi anche: Salvini riuscirà a unire il centrodestra per le elezioni europee?

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