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Le pagelle del Concertone del 1 maggio, liste delle Europee chiuse, il bluff dei capi di partito. Cosa scrivono i giornali
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Chiuse le liste delle Europee, quante sono e chi c’è. La presenza dei big dei partiti è un bluff? Concertone del 1 maggio in chiaroscuro, ma Ermal Meta salva la situazione. Le pagelle dei giornali e l’analisi delle contraddizioni del mondo del lavoro. Cosa scrivono i giornali
CHIUSE LE LISTE DELLE EUROPEE
Si chiudono le liste delle Elezioni Europee 2024 ed escono i primi retroscena riguardo chi ha rinunciato a candidarsi. Ieri alle 20 è scaduto il termine per la presentazione delle liste e nella mattinata dovremmo avere i risultati riguardo le liste ammesse e rifiutate, ricorda il maggiore quotidiano nazionale (“Elezioni europee 2024, le liste e i candidati. Da Meloni a Schlein, da Vannacci a Salis: i big e chi ha rinunciato”). Giorgia Meloni sarà capolista in tutta Italia. Non ci sarà invece Guido Crosetto, che ha detto no nonostante il pressing della Premier. “Tra i leader in corsa anche Tajani, Renzi e Calenda (Conte e Salvini no). Lucia Annunziata capolista per il Pd, Tridico con il M5S, Marino e Lucano con Avs”, scrive Il Corriere della Sera.
I due grandi assenti sono Matteo Salvini e Giuseppe Conte, per citarne due, che non hanno inserito il loro nome. Oltre ai leader di partito già nominati nelle liste troviamo diversi nomi eccellenti, da Marco Tarquinio e Lucia Annunziata (Pd), Vittorio Sgarbi (Fratelli d’Italia), il generale Vannacci (Lega) e Ilaria Salis (Alleanza Verdi Sinistra).
QUANTE SONO LE LISTE EUROPEE?
Alla Corte d’Appello di Milano sono state depositate 19 liste, che gli uffici stanno verificando per stabilire quali saranno ammesse alla competizione elettorale, secondo quanto riporta La Stampa . Hanno iscritto le liste i principali partiti: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Pd, Movimento 5 stelle, la lista di Carlo Calenda ‘Siamo europei’, gli Stati Uniti d’Europa di Renzi e Bonino, Alleanza Verdi e Sinistra.
“C’è poi anche la lista di Michele Santoro, Pace, Terra e Dignità, Marco Rizzo con Democrazia sovrana e popolare, Forza Nuova, Animalisti con Italexit, Alternativa popolare di Stefano Bandecchi, i Pirati, la lista Libertà di Cateno De Luca, Italia dei diritti, Rassemblement Valdotain, Pensioni&Lavoro-Risveglio europeo”, scrive il quotidiano torinese, aggiungendo che l’ultima lista a presentarsi è stata Parlamentare indipendente di Lamberto Roberti, senza firme e senza candidati tranne se stesso (“Elezioni europee 2024, tutti i nomi dei candidati: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole. Elezioni europee 2024, tutti i nomi dei candidati: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole”.
LEADER DI PARTITO NELLE LISTE EUROPEE, BLUFF?
“Meloni e Schlein solo un bluff nelle liste per le Europee?” chiede Federico Guiglia su Start Magazine, indagando le ragioni che hanno spinto alcune forze politiche a scrivere il nome e cognome dei loro capi accanto al simbolo. Quello che è sicuro è che “mettendoci il nome e la faccia, sia pure con la logica cinica del mordi e fuggi, i leader italiani finiranno comunque per risvegliare l’interesse dei cittadini per un voto fino a ieri considerato irrilevante”, scrive Guiglia.
1 MAGGIO IN CHIAROSCURO, LE PAGELLE DEI GIORNALI
Il Concertone del 1 maggio 2024 non convince e la pioggia complica tutto. La Repubblica assegna un voto insufficiente alla kermesse: 5-, ma premia i sessantamila ragazzi accorsi da tutta Italia al Circo Massimo di Roma con un 10. “Una maratona musicale a doppia velocità: l’inizio stentato (anche per colpa del maltempo), una seconda parte in ripresa tra figuracce e colpi di genio”, scrive il quotidiano Gedi (“Le pagelle del Concertone del Primo maggio: 10 al pubblico, 5 ai conduttori, i momenti top e gli scivoloni flop”), sottolineando che il Concertone ha viaggiato a due velocità. La conduzione di Noemi e Ermal Meta ha dovuto far fronte ai problemi dovuti all’acqua che allagava anche il palco. Nota di merito per il cantante, che ha intrattenuto gli spettatori suonando Hallelujah” di Leonard Cohen con una chitarra acustica.
Un espediente che gli è valso un 8 da Il Corriere della Sera. “Il concertone si apre all’insegna della pioggia battente e dei problemi tecnici. Ermal Meta, al debutto da conduttore, non perde il sorriso e improvvisa: «Io vi suono una canzone, mi sa che la chitarra acustica è l’unica cosa che funziona». La sua «Hallelujah» fa il miracolo: pare che esca il sole”, si legge nel pezzo intitolato “Le pagelle del concerto del Primo Maggio: Ariete e la chitarra scordata sui Pixies (voto 4,5), il rave liberatorio di Cosmo (voto 9)”.
1 MAGGIO, LA CONTRADDIZIONE ITALIANA
Uscendo dalla dimensione musicale, Maurizio Sacconi su Start Magazine affronta il tema centrale del 1 maggio: “mettere le persone al centro delle politiche pubbliche. Anche a prezzo di conflitti utili, visto che ce ne sono già molti inutili”. Oggi però il 1 maggio vive una grande contraddizione: tutte le imprese faticano a reclutare le professionalità necessarie, sottolinea Sacconi. “La crisi dell’offerta deriva dal declino demografico, dalle criticità del sistema educativo, dalla diffusa perdita del senso del lavoro. Eppure, nonostante l’incremento degli occupati, continuiamo ad essere il fanalino di coda dei tassi di occupazione nei Paesi membri dell’Unione, mentre rimane elevato il numero degli inattivi”, scrive (“Perché il primo maggio 2024 è zeppo di contraddizioni”).