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2021 odissea nella pandemia: che anno è stato per il turismo?

Turismo Italiano Green Pass Restrizioni

Nel 2021 oltre l’80% degli italiani è tornato a viaggiare. Quest’anno, l’Italia risulta la meta preferita per i viaggi di vacanza e lavoro dalla maggior parte delle persone. Il turismo, insomma, riparte

Secondo i risultati emersi dalla analisi dell’EY Future Travel Behaviours, negli ultimi mesi è cresciuta la frequenza tra gli italiani a viaggiare, complice la progressiva riduzione della stretta sugli spostamenti e sulla mobilità nazionale ed internazionale.

Nel 2021 oltre l’80% degli italiani è tornato a viaggiare per motivi di vacanza, un dato in miglioramento rispetto al 2020 (70%), anche se ancora inferiore ai livelli pre-pandemia. Le intenzioni dichiarate per il 2022 confermano questo trend: oltre il 60% tornerà infatti alle stesse abitudini di viaggio pre- pandemia e in alcuni casi, 1 su 4, aumenterà il numero di viaggi.

La gran parte del campione (2 su 3) viaggerà prevalentemente in Italia, per rilassarsi e riposarsi (65%), scoprire nuovi luoghi e fare nuove esperienze culturali e gastronomiche (61%) e stare insieme a familiari e amici (46%). Si consolida il trend di workation con il 6% di italiani che hanno pianificato di lavorare da remoto in un luogo di villeggiatura.

Dopo un anno di forte contrazione, gli spostamenti per vacanza tornano a crescere nel 2021, avvicinandosi ai livelli pre-pandemia. Rispetto al 2020, infatti, la percentuale di coloro che dichiarano di non aver effettuato nessun viaggio si riduce di circa 10 punti percentuali, mentre raddoppia per chi ha viaggiato più di 5 volte all’anno. Per gli spostamenti di lavoro la percentuale di coloro che affermano di aver effettuato tra 1 e 4 e tra 5 e 10 viaggi nel 2021 sale di 2 punti percentuali. Il 69% degli intervistati dichiara di non aver effettuato viaggi di lavoro.

Secondo i dati dell’osservatorio EY, l’auto si conferma il mezzo di trasporto più utilizzato nel triennio temporale analizzato (2019-2020-2021), con un ritorno ai livelli pre-pandemia, ma nel 2021 le persone ritornano ad utilizzare mezzi collettivi: si assiste ad una ripresa di treno (32% vs 15% nel 2020) e aereo (30% vs 18% nel 2020) pur se non ai livelli pre-pandemia; in particolare l’aereo presenta ancora un margine di ripresa di 19 punti percentuali rispetto al 2019. In generale si registra un aumento generalizzato nell’utilizzo di tutti i mezzi di trasporto rispetto al 2020 e, in quasi tutti i casi, anche un incremento rispetto ai livelli pre-pandemia. Fanno eccezione traghetto e aereo che scontano una minore frequenza di utilizzo rispettivamente di 1 e 7 punti percentuali rispetto al 2019.

IL TURISMO CHE VERRA’

Nel 2022, l’Italia risulta la meta preferita per i viaggi di vacanza dalla maggior parte delle persone (67%). Tuttavia, in coerenza con l’allentamento delle restrizioni e il miglioramento della situazione sanitaria, il 33% del campione desidera trascorrere le vacanze anche all’estero (13% solo all’estero e 20% entrambi). Nel 2022, i vacanzieri si muoveranno alla ricerca del relax (65%), spinti dal desiderio di scoprire luoghi e culture differenti (61%) e per stare insieme a familiari e amici (46%). Una piccola percentuale conferma una nuova tendenza introdotta dalle necessità sorte in questo periodo di forti restrizioni e cambio delle abitudini di lavoro: il 6% delle persone prevede infatti di effettuare viaggi di workation, ovvero di lavorare da remoto in luoghi di villeggiatura.

Per quanto riguarda i viaggi di lavoro, la maggior parte delle persone prevede di effettuare, nel 2022, spostamenti solo in Italia (89%), mentre l’11% immagina di dover trascorrere un periodo all’estero per motivi lavorativi (7% solo all’estero e 4% entrambi).


Nel 2022, i lavoratori si sposteranno principalmente per raggiungere la sede lavorativa abituale (il 41% dichiara che si sposterà con la stessa frequenza/ più frequentemente rispetto a prima della pandemia) e per incontrare clienti o fornitori o partecipare a riunioni (il 57% dichiara che si sposterà con la stessa frequenza/ più frequentemente rispetto a prima della pandemia).

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