Si votò il 18 aprile del 1948, a tre mesi dall’approvazione della Carta costituzionale con cui si fondava l’Italia repubblicana dopo il ventennio fascista. Vinse la Dc
Sono passati 75 anni esatti dalle prime elezioni politiche in Italia. Era il 18 aprile 1948.
La Democrazia Cristiana vinceva alle urne ottenendo da sola il 48,7% e sfiorando il 55% dei consensi insieme alle altre forze del centro.
Il 18 aprile 1948 il popolo italiano scelse da che parte stare. Dalla parte dell'Europa, dell'Occidente, della libertà e della democrazia. Una scelta di campo che aprì le porte allo sviluppo economico e all'affermazione della nostra Nazione tra le principali economie del mondo. pic.twitter.com/Re1gi9ecg9
— Gennaro Sangiuliano (@g_sangiuliano) April 18, 2023
“Il Fronte accusava i democristiani di attuare una politica che avrebbe finito per impoverire tutti. I centristi sostenevano che una vittoria delle forze di sinistra avrebbe aperto le porte anche in Italia a un colpo di stato comunista, come era accaduto pochi mesi prima in Cecoslovacchia”, ricorda l’Archivio Luce.
IL PRIMO SUCCESSO DELLA DC
Questi i risultati delle altre forze politiche: Dc 48,51%, Fronte popolare (Pci-Psi) 30,98%, Socialdemocratici 7,07%.
75 anni dalla vittoria democristiana del 18 aprile 1948, 75 anni dalla parte della libertà e dell’Occidente
Video completo al link: https://t.co/T3F1UyNlpa pic.twitter.com/SXF7MqYE9o
— Gianfranco Rotondi (@grotondi) April 18, 2023
Dall’archivio del Senato: “L’11 maggio 1948 Luigi Einaudi viene eletto Presidente della Repubblica; il 24 De Gasperi forma un nuovo governo quadripartito (democristiani, socialdemocratici, liberali e repubblicani). Il 14 luglio dello stesso anno, il leader del PCI, Palmiro Togliatti, viene ferito gravemente dai colpi di pistola di un giovane estremista di destra. La Cgil dichiara immediatamente lo sciopero generale, mentre militanti organizzano manifestazioni in tutte le piazze d’Italia. Nell’ottobre sempre del 1948 avviene la scissione all’interno della CGIL: escono i cattolici, che fondano il nuovo sindacato “Libera CGIL”.