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8 marzo

8 marzo, tutte le novità del governo nella Giornata internazionale della donna

Il segnale “più dirompente” in occasione della festività dell’8 marzo, è l’introduzione del femminicidio come reato autonomo, punito con l’ergastolo

In occasione dell’8 marzo, il governo ha scelto di dare un segnale forte nella lotta contro la violenza di genere. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che introduce il femminicidio come reato autonomo, punito con l’ergastolo. Una novità che la ministra per le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, definisce “dirompente” non solo sul piano giuridico, ma anche culturale. Un passo avanti per contrastare un fenomeno che, nonostante gli interventi normativi già adottati, continua a mietere vittime: nel 2024 una donna è stata uccisa ogni tre giorni, mentre nei primi mesi del 2025 si contano già sei femminicidi.

PENE PIÙ SEVERE E MAGGIORI TUTELE PER LE VITTIME

Il nuovo disegno di legge non si limita alla creazione del reato di femminicidio, ma prevede anche un inasprimento delle pene per una serie di crimini collegati alla violenza di genere. Aumentano le sanzioni per maltrattamenti, stalking, violenza sessuale, revenge porn e mutilazioni genitali femminili. Pene più dure anche per chi provoca lesioni permanenti, come nel caso degli attacchi con l’acido, e per reati come l’omicidio preterintenzionale e l’interruzione di gravidanza non consensuale.

Un aspetto innovativo riguarda il ruolo delle vittime nei procedimenti giudiziari: i magistrati dovranno ascoltarle direttamente, senza delegare la polizia giudiziaria, e la loro voce sarà presa in considerazione anche nelle fasi di patteggiamento e liberazione del condannato.

MENO BENEFICI PENITENZIARI PER GLI AUTORI DI VIOLENZE

Un’altra stretta riguarda l’accesso ai benefici penitenziari per chi commette reati legati alla violenza di genere. Il nuovo ddl prevede che le vittime siano informate nel caso in cui il loro aggressore venga rilasciato dal carcere in anticipo. Un cambiamento che, secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, rappresenta “una grande svolta” perché dà maggiore importanza alla tutela della vittima e dei suoi familiari.

IL SOSTEGNO ECONOMICO, DAI FONDI ALLE BORSE DI STUDIO

Oltre alla repressione dei reati, il governo ha rafforzato anche il sostegno economico per le vittime e le loro famiglie. Il Viminale ha destinato oltre 850mila euro a favore delle vittime di violenza sessuale e dei familiari di donne uccise. Inoltre, sono stati previsti aiuti specifici per i minori rimasti orfani a causa di crimini domestici, con borse di studio aumentate fino a 2.800 euro per gli studenti universitari.

PROTEZIONE E INCLUSIONE PER LE DONNE VITTIMA DI VIOLENZA

Un altro aspetto su cui il governo è intervenuto riguarda la protezione e il reinserimento delle donne vittime di violenza. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha ricordato che dal gennaio 2024 sono stati attivati aiuti per 3.516 donne, garantendo non solo sostegni economici, ma anche percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. “Significa libertà e sottrarre tante donne a situazioni che spesso possono sfociare nel reato terribile di femminicidio” ha sottolineato.

Il governo sta inoltre lavorando a un Testo Unico che raccoglierà tutte le norme sui diritti delle donne, sia in ambito giudiziario che sul fronte dell’empowerment femminile. Un progetto a cui stanno contribuendo diversi ministeri e che punta a creare un quadro normativo più organico e incisivo. Nel frattempo arrivano i dati del Viminale, secondo cui nei primi due mesi del 2025 i femminicidi sono diminuiti del 25% rispetto allo stesso periodo del 2024.

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