Creatività, tecnologia e nuove forme di racconto: sono questi gli ingredienti della giornata conclusiva di CampBus 2025, il progetto ideato dal Corriere della Sera per promuovere la cultura digitale nelle scuole superiori italiane
Dopo settimane di laboratori e sperimentazioni, gli studenti protagonisti del progetto hanno presentato oggi i loro lavori sul tema “Relazioni”: cortometraggi, podcast e brevi video che esplorano l’identità nell’era degli specchi digitali. CampBus 2025 è stato un viaggio che ha coinvolto licei da Milano a Catania, passando per Roma e Verona, alla scoperta di una generazione nata con la tecnologia che prova a ripensarla con i propri strumenti.
CAMPBUS: IL PROGETTO ITINERANTE CHE PORTA L’INNOVAZIONE NELLE SCUOLE
CampBus nasce nel 2020 come laboratorio itinerante per promuovere la cultura digitale nelle scuole superiori italiane. Ogni anno l’iniziativa si sposta — con un vero e proprio autobus attrezzato come aula multimediale — da un istituto a un altro, portando nelle scuole tecnologie moderne, strumenti di produzione multimediale e percorsi didattici pensati per esplorare il futuro del digitale. Durante la “settimana digitale” offerta da CampBus, gli studenti partecipano ad attività formative e sperimentali: lezioni sull’intelligenza artificiale e sulla verifica delle fonti, laboratori di video making e podcast, workshop di orientamento e momenti di confronto con professionisti del settore. Un progetto che apre spazi nuovi nella scuola, mettendo in relazione competenze tecniche, creatività e riflessione critica.
DALLA TEORIA ALLA PRATICA
Accanto ai ragazzi, i partner del progetto — Eni, Google for Education, Acer, PagoPa e Mr Digital— sono impegnati a sostenere una scuola che sappia sperimentare le innovazioni tecnologiche e, in particolare, l’intelligenza artificiale senza subirla. L’obiettivo e’ formare studenti e docenti affinché restino autori e non spettatori del futuro. PagoPA ha lavorato fianco a fianco con le classi, portando un esempio concreto di come nascono i servizi digitali di uso quotidiano. Perché comprendere il digitale significa anche capire come si progetta, come nasce un servizio, come la tecnologia può facilitare la vita dei cittadini. Intervenuta in collegamento, Jessica De Napoli (Direttore Dipartimento Affari Istituzionali e Comunicazione di PagoPA) ha lanciato un messaggio chiaro agli studenti: “Coltivate curiosità: partecipate a eventi, comunità, hackathon, progetti come CampBus. Queste sono le esperienze che permettono di toccare con mano realtà diverse dalla scuola” Il valore del percorso, secondo lei, non si limita alle competenze tecniche: “Portate con voi l’educazione sentimentale che avete esplorato qui: relazioni e affettività sono alla base di un lavoro sano e di un modo umano di stare nel mondo”.
IN CLASSE CON PAGOPA
Società pubblica ma innovativa per vocazione, PagoPa ha accompagnato la didattica mostrando agli studenti un pezzo del futuro del lavoro: “Il digitale resta umano: nonostante l’IA e le tecnologie, il valore della persona rimane centrale. Costruiamo servizi mettendo i cittadini al centro”.
Nell’esperienza in classe, i team di PagoPA hanno guidato i ragazzi in un vero percorso imprenditoriale, avvicinandoli al ruolo del product manager e al mix di competenze che serve oggi: tecnologia, strategia, creatività. Un metodo “concreto”, come lo definiscono, perché fa vivere ciò che si studia e trasforma il digitale da astrazione a esperienza. Un messaggio che apre possibilità: guardare al futuro senza confini netti, dove innovare significa costruire un digitale per le persone.

