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L’AgCom chiede al mercato di valutare lo scorporo di rete Tim

Tim

La consultazione pubblica, che riguarda l’intera delibera dell’Autorità, “durerà 45 giorni a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento”

L’AgCom ha deciso di sottoporre al mercato il progetto di scorporo volontario della rete di Tim sollecitando commenti da parte degli operatori. Lo ha comunicato la stessa Authority a seguito del completamento dell’analisi coordinata di accesso alla rete fissa ai sensi dell’articolo 50/ter del Codice delle Comunicazioni. La consultazione pubblica, che riguarda l’intera delibera dell’Autorità, “durerà 45 giorni a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento”.

LA CONSULTAZIONE PUBBLICA DURERÀ 45 GIORNI

La delibera dello schema di provvedimento da porre in consultazione pubblica relativo all’analisi coordinata dei mercati dell’accesso all’ingrosso alla rete fissa di comunicazione elettronica, relatori il Presidente Angelo Marcello Cardani e il Commissario Antonio Nicita, è stato deliberato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ai sensi dell’art. 50 ter del Codice delle Comunicazioni elettroniche: l’analisi tiene conto del progetto di separazione legale volontaria notificato da TIM ed allegato allo schema di decisione. “La consultazione pubblica durerà 45 giorni a partire dalla pubblicazione del provvedimento. L’Autorità, alla luce dell’andamento del mercato dei servizi di accesso alla rete fissa di TIM negli ultimi quattro anni, che hanno visto una ripresa degli investimenti e un aumento della concorrenza tra operatori nel mercato dei servizi finali ha delineato il nuovo quadro regolatorio al 2021 – 2025, con il fine da un lato di migliorare i risultati raggiunti, dall’altro di considerare i persistenti divari territoriali in termini di sostenibilità, nel lungo termine, della concorrenza infrastrutturale e di obiettivi della road map digitale europea per la realizzazione di reti a banda ultralarga”.

AREA DI MILANO MERCATO DISTINTA DAL RESTO DEL PAESE

L’Autorità ha confermato TIM quale operatore con significativo potere di mercato (SMP), cioè soggetto agli obblighi regolamentari previsti dal Codice delle comunicazioni elettroniche in tutto il territorio nazionale. Inoltre ha aggiornato i prezzi di accesso orientati ai costi per il periodo 2019 – 2021, sulla base del modello BU – LRIC. Il nuovo sistema di pricing prevede, tenuto conto delle proiezioni della domanda e dell’andamento dei costi di rete, una stabilità del prezzo dello SLU (Sub loop unbundling), un incremento graduale del prezzo dell’unbundling (ULL) e del bitstream-rame, una riduzione tendenziale dei prezzi dei servizi di accesso su rete in fibra (VULA FTTC e FTTH) e del costo del trasporto dei dati dalle centrali periferiche verso i nodi interni di rete. In ragione della significativa presenza di infrastrutture di comunicazione elettronica alternative a TIM e un livello di concorrenza sui servizi wholesale e retail, l’Autorità ha individuato l’area di Milano come mercato distinto dal resto del Paese e non soggetto a regolamentazione dei prezzi di accesso alla rete TIM.

IN CONSULTAZIONE GLI OBBLIGHI DI ACCESSO WHOLESALE IN CAPO A TIM

Nel resto del territorio nazionale, dove si conferma TIM come SMP, l’Autorità mette in consultazione la possibile “individuazione di rimedi geografici differenziati rispetto ad opzioni che tengano conto di condizioni concorrenziali specifiche, le quali permetterebbero di graduare taluni obblighi di accesso wholesale in capo a TIM. Una particolare attenzione è posta, nel documento di consultazione, al tema dello switch – off volontario dal rame alla fibra (detto anche decommissioning), in aree che raggiungono una significativa copertura della rete in fibra. Da un lato l’Autorità mette in consultazione la proposta presentata da TIM; dall’altro semplifica il quadro regolamentare e riduce le tempistiche del processo di sostituzione della sezione di rete primaria in rame (che va dagli armadi stradali fino alla centrale locale) con connessioni in fibra ottica. Tale sostituzione tecnologica permetterà di rendere più efficienti i costi di gestione della rete di TIM, riducendo il numero di centrali locali dislocate sul territorio italiano. Tale processo stimolerà inoltre la migrazione dei consumatori di tutti gli operatori verso servizi a banda ultralarga, migliorando qualità dell’accesso e capacità di connessione”.

AL MERCATO I COMMENTI SUL PROGETTO DI SEPARAZIONE LEGALE VOLONTARIA DI TIM

In relazione alla valutazione del progetto di separazione legale volontaria di TIM e del suo impatto sugli obblighi regolamentari posti in capo alla stessa, in particolare sotto il profilo della non discriminazione e dell’equivalence, l’Autorità sottopone al mercato il progetto di separazione pervenuto da TIM, richiedendo commenti sulla proposta. L’Autorità ha inoltre inteso completare “la definizione delle regole di accesso alla rete TIM per il 2018 avviando una specifica consultazione pubblica su tutti i servizi: ULL, SLU, WLR, infrastrutture NGA, VULA e bitstream. In tale procedimento saranno analizzate principalmente le condizioni tecniche di accesso alla rete, essendo i prezzi definiti nell’analisi di mercato. Con l’ingresso sul mercato di un operatore wholesale only, come Open Fiber, l’Autorità ha infine approvato un provvedimento separato di a vvio di una consultazione per la definizione delle regole – attualmente limitate alla rete TIM – relative alle procedure di passaggio dei clienti tra operatori che utilizzano un fornitore di accesso alternativo a TIM”.

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