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Al via nel 2024 la riforma delle Agenzie di Stampa
Il Milleproroghe allunga di un anno i bandi delle Agenzie di Stampa con la presidenza del Consiglio in attesa di ripartire con il nuovo meccanismo. La regia affidata al sottosegretario Alberto Barachini e al capo dipartimento Luigi Fiorentini
Una proroga di un anno per la scadenza dei contratti in essere stipulati dalla presidenza del Consiglio dei ministri con le Agenzie di stampa per l’acquisto dei servizi giornalistici e informativi. Il decreto Milleproroghe approvato in Consiglio dei ministri conferma quanto aveva già anticipato il sottosegretario con delega all’Editoria Alberto Barachini in audizione a fine novembre alla Commissione Cultura della Camera. E conferma il ruolo centrale del Dipartimento Informazione ed Editoria guidato dal nuovo capo Dipartimento Luigi Fiorentino (che succede a Ferruccio Sepe) quale centrale di committenza per le amministrazioni dello Stato
COSA PREVEDE IL MILLEPROROGHE
Fino al 31 dicembre 2023 tutto rimane com’è adesso: la proroga, originariamente prevista nella prima versione del Milleproroghe per sei mesi, è stata allungata fino a fine anno per consentire di attuare appieno quella riforma organica del settore iniziata dal predecessore di Barachini, Giuseppe Moles.
L’OBIETTIVO
L’obiettivo del governo Meloni è aggiornare i criteri decisi ormai nel 2017 dal governo Renzi e dal sottosegretario Lotti, per realizzare un nuovo sistema di bandi di durata triennale, per consentire un maggior respiro alle testate, anche in termini di programmazione.
COME FUNZIONERA’ IL NUOVO MECCANISMO
Le amministrazioni pubbliche potranno dunque acquistare, mediante procedura negoziata, notiziari ordinari e speciali, nazionali e locali, servizi giornalistici e informativi, anche di carattere video-fotografico, servizi di diramazione di notizie e di comunicati dalle Agenzie di stampa iscritti in un apposito elenco istituito presso il Dipartimento stesso.
IL COMITATO
Per questo verrà costituito un Comitato composto al massimo da cinque membri scelti tra magistrati ordinari o amministrativi, professori universitari di ruolo in materie economiche e giuridiche, avvocati con almeno 10 anni di attività e giornalisti professionisti, per completare di fatto i lavori della precedente commissione creata da Moles.
UN DECRETO A CHIUSURA DEI LAVORI
La Commissione avrà poi tempo 60 giorni per elaborare i nuovi criteri di scelta suddividendo le agenzie di stampa tra quelle di rilevanza nazionale e quelle che non rientrano nel novero. Il risultato confluirà in un decreto del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria e all’Informazione.
LO SPIRAGLIO
Uno spiraglio viene lasciato anche ad altre realtà visto che il decreto consente alle amministrazioni di acquisire mediante procedura competitiva o aperta servizi di carattere internazionale, specialistico, settoriale anche video-fotografico da Agenzia di stampa anche diverse da quelle di rilevanza nazionale.
LE TEMPISTICHE
Le previsioni sono per la realizzazione della nuova cornice della riforma entro i primi sei mesi dell’anno per poi lasciare la restante parte del 2023 alle Agenzie di stampa per prendere visione delle nuove regole e adeguarsi ad esse, in vista dell’avvio delle nuove regole dal 1 gennaio 2024.
CHI È LUIGI FIORENTINO
Luigi Fiorentino (classe 1959) si è laureato in giurisprudenza (110 e lode) e ha conseguito il Diploma di perfezionamento in Diritto Amministrativo e Scienza dell’Amministrazione (90/90) presso l’Università degli Studi di Napoli. Dal 2019 al 2022 è stato Capo di Gabinetto al ministero dell’Istruzione. In precedenza, dal 2018 al 2019, era stato capo di gabinetto al Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo. (QUI IL CURRICULUM)